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notizia del 25/02/2006 messa in rete alle 05:51:18
Ufficio delle Entrate, si rischia la paralisi
Situazione drammatica all’Agenzia delle Entrate di Gela. La situazione del sottodimensionamento del personale addetto agli sportelli ed al servizio interno continua preoccupare i cittadini e gli ordini professionali. Ma anche i sindacati sono in subbuglio in quanto pur essendo intervenuti a vari livelli, non si muove foglia per dare una soluzione a quello che è un grave problema per la nostra città. Il rischio è quello di vedere declassata l’Agenzia delle Entrate con più gravi ripercussioni sugli utenti.
Bocche cucite negli uffici di via Butera e lo stesso preposto, dott. Luigi Modica, che qualche volta per sopperire alla carenza di personale lo abbiamo trovato dietro ad uno sportello, ci ha pregati di non coinvolgere il personale in questa vicenda.
Cerchiamo allora, fuori dall’Agenzia, di raccogliere le lamentele degli utenti.
Incontriamo un signore, titolare di un’impresa che opera anche all’estero, il quale lancia tuoni e fulmini per una pratica che si trascina da un paio d’anni. Riguarda il riconoscimento di una tassa di 25 mila euro da lui non dovuta in base ad una circolare ministeriale. In applicazione di quella circolare, quindi, non aveva pagato. Destino della sorte, quando ha partecipato ad una gara d’appalto di recente, si è visto negata questa possibilità per via del fatto risultava questa pendenza. Dopo tanto tribolare e fare avanti e indietro dall’Ufficio, finalmente ci annunciava che quella mattina era la volta buona. Riconosceva il grande impegno manifestato dall’Agenzia nella persona del direttore, ma a causa della farraginosità delle leggi e delle difficoltà interpretative delle circolari ministeriali, si restava sempre fermi. Alla fine chi doveva as-sumersi la responsabilità di riconoscere che quella tassa di 25 mila euro era non dovuta era il direttore Modica. Quindi succede sempre così. A pagare, se poi l’interpretazione non è quella consona all’amministrazione, chi sarà? Il responsabile dell’Ufficio. Così purtroppo funziona la burocrazia e le centinaia di leggi e leggine italiane. Questa per dirne una.
Oltre alle situazioni sempre equivoche e difficili che si presentano all’Agenzia delle Entrate di Gela, c’è poi l’assillo di dovere rispondere alle richieste delle oltre trecento persone che si presentano per il disbrigo delle loro pratiche. Una situazione insostenibile che non può protrarsi all’infinito. Tutti conoscono la situazione. Adesso da qualche giorno si è insediato il nuovo direttore regionale, il dottor Giamportone, e si spera che proprio lui prenda a cuore la cosa.
Il 14 gennaio scorso c’era stato un incontro tra la Libera Associazione Consumatori della Provincia di Caltanissetta il cui responsabile è il commercialista Giulio Cordaro e il direttore generale. L’esito era apparso soddisfacente e ricco di speranze per una positiva soluzione.
Nel corso del dibattito si era fatto il punto della penosa situazione degli uffici di Gela, che devono servire anche gli utenti dì Butera, Niscemi, Riesi e Mazzarino, con circa 25 unità lavorative a fronte di 73 previste nella pianta organica ufficiosa.
“L'insensibilità della Direzione Regionale – ci ha riferito il rag. Cordaro – che da anni fa promesse che non mantiene, è causa di grave disagio sia per i cittadini che per i commercialisti e i consulenti, che devono sottostare a lunghe file e a tempi biblici per potere risolvere le proprie pratiche fiscali. Uguali disagi patisce il personale dell'Agenzia, che deve far fronte ad una enorme mole di lavoro con una disponibilità di unità lavorative assolutamente insufficiente”.
Ciò avviene mentre in altri uffici siciliani c'è personale in esubero che non si riesce a distaccare a Gela perché qualche sindacato e qualche politico riescono a bloccare ogni trasferimento.
Addirittura apprendiamo, ma non abbiamo la possibilità di avere un riscontro, che un responsabile sindacale nisseno anziché portare a soluzione il problema, lo complichi ancora di più possibilmente pensando a istituire uno sportello decentrato di Gela a Caltanissetta, con grave disagio per i contribuenti gelesi.
Infatti, Cordaro ci conferma che è stato ipotizzato, in ambienti regionali, il trasferimento a Caltanissetta dell'area accertamento e contenzioso, trasferimento che viene respinto con sdegno in quanto il problema non si può risolvere declassando gli uffici di Gela e scippandone pezzi da trasferire altrove, ma solamente dotando Gela di adeguato personale.
Anche Cordaro, tramite la propria associazione, sostiene la necessità di ricorrere alla mobilità interna (dislocare a Gela gli impiegati che prestano servizio in altre regioni e vogliono tornare in Sicilia) e la mobilità esterna (vi sono alcuni funzionari qualificati di altri enti che sarebbero disposti a trasferirsi all'Agenzia di Gela).
E intanto, mentre è in corso un monitoraggio con la collaborazione dell’Associazione consumatori (sembra che circa 4-5 persone siano disposte a venire a Gela), si è stabilito di istituire un tavolo tecnico con la collaborazione dei ragionieri commercialisti, dei dottori commercialisti, dei consulenti del lavoro e dei sindacati di categoria, per formulare proposte concrete e chiedere un incontro urgente alla Direzione Regionale delle En-trate. Sarebbe opportuno che anche la politica faccia la sua parte, supportando l'azione a difesa dei cittadini di Gela e del comprensorio. La situazione pur drammatica che sembra rasentare la farsa potrebbe anche degenerare e creare situazioni difficili dal punto di vista dell’ordine pubblico. Infatti Cordaro annuncia iniziative eclatanti non ul-tima quella di occupare gli uffici di Gela per smuovere le acque.
Abbiamo raccolto l’opinione anche del dott. Enzo Cirignotta, dottore commercialista e consigliere comunale (Nuova Sicilia)..
– Perché tutti questi disagi per gli utenti?
“I veri disagi – ci risponde Cirignotta – sono dovuti essenzialmente alla carenza di personale che si manifesta non solo agli sportelli ma anche per il lavoro interno. Su un personale stimato di 70-75 unità arriviamo si e no a 40 unità. E poi tenendo conto delle ferie, malattie e i permessi, ogni mattina ci sono solo 26-27 persone che lavorano. L’organico è veramente ridotto rispetto alle reali esigenze dei contribuenti che abbracciano i Comuni di Gela, Butera, Riesi, Niscemi e Mazza-rino, un’utenza di circa 130 mila abitanti. Proprio stamattina sono andato all’Ufficio delle Entrate per sbrigare come commercialista una pratica per un mio cliente. Di questi tempi, con l’Esattoria che sta recapitando ai contribuenti delle lettere relative all’iscrizione ipotecaria, Gela ha la necessità di avere un ufficio che vada ad istruire velocemente le pratiche relative agli sgravi di cartelle esattoriali che si riferiscono ai tributi non dovuti”.
– E’ vero che c’è qualcuno a livello regionale e provinciale che rema contro la possibilità di rendere normale il servizio a Gela e che si indica come rimedio la creazione di uno sportello decentrato a Caltanissetta con grave disagio per i contribuenti gelesi?
“Che si remi contro, non lo so. Ma certamente non si sta facendo nulla per potenziare l’Agenzia delle Entrate. Ci sono stati diversi incontri con gli ordini professionali dei commercialisti, avvocati, consumatori con l’ex direttore regionale Matte-relli. Ci erano state fatte delle promesse di incrementare le unità ma sono state avanzate delle perplessità nel senso che non ci sarebbe personale disposto a venire a Gela. Ritengo che questo sia un pretesto perché ad esempio a Caltanissetta ed Agrigento esiste personale in esubero che potrebbe essere allettato con incentivi a venire all’Ufficio delle Entrate a Gela. Manca sicuramente la volontà ma anche quella politica se si pensa che abbiamo cercato di coinvolgere la deputazione. A tal proposito aspettiamo una risposta”.
– I sindacati che fanno visto che i politici a quanto pare dormono?
“Onestamente devo dire che anche loro si sono mossi, ma fino ad ora non hanno ottenuto nulla”.
– Ma perché non appena qualche impiegato viene aggregato a Gela, dopo qualche anno se ne va?
“In tale marasma e grande confusione, ma anche di superlavoro, chiunque viene a Gela trova l’Agenzia delle Entrate in condizioni disastrose e quindi cerca di essere trasferito laddove c’è un carico di lavoro inferiore e quindi un clima migliore rispetto a quello di Gela”.
– Quando vi siete incontrati con il direttore regionale cosa gli avete proposto per risolvere il caso Gela?
“Abbiamo suggerito che la via migliore sarebbe quella di attingere all’istituto della mobilità tra enti. Per esempio potrebbero esserci delle persone che lavorano al Comune, alla provincia, all’Asl nel settore amministrativo-contabile, disposte a venire a lavorare nella propria città transitando negli uffici delle Entrate. Credo che questo sia l’unico ed ultimo modo di risolvere il problema, altrimenti assisteremo ad un declassamento di questa Agenzia”.
– Per coordinare ogni iniziativa tendente a mettere ordine e a dare una risposta finale al problema cosa è necessario fare a questo punto?
“Credo che, essendo questa una cosa che riguarda i comuni di Gela, Riesi, Niscemi, Butera e Mazzarino, dovrebbero essere i sindaci a farsi carico di questi problemi e divenire garanti del buon funzionamento di questi servizi pubblici. Infine credo che oltre ad intervenire a livello regionale, anche a livello romano”.
Sulla difficile situazione dell’Agenzia delle entrate abbiamo interpellato l’onorevole Salvatore Morinello che afferma di essersi interessato. Più volte lo scorso anno si era sentito col direttore regionale non ottenendo alcun risultato. Di fronte alla gravità del problema e considerato che non si registrava in città alcuna iniziativa di mobilitazione al di là di quella degli ordini professionali dei commercialisti ha presentato alcune interpellanze all’Assemblea regionale siciliana. Nonostante tutto il problema rimane tuttora insoluto e senza vie d’uscita. “Ho fatto diverse interpellanze – ci dichiara Morinello – per sollecitare la direzione regionale per potenziare l’Agenzia delle Entrate di Gela. A fronte dello squilibrio che vede il personale allocato soprattutto nelle sedi capoluogo di provincia come Agrigento e Caltanissetta, qui a Gela rischiamo di chiudere l’agenzia. Ritengo che sia assurdo e scandaloso che il bacino di utenza del sud della provincia non venga soddisfatto nelle sue sacrosante richieste. Si continua così a fare politica clientelare”. Gli chiediamo quali risposte egli abbia ottenuto in conseguenza dei suoi interventi al parlamento siciliano, ma aprendo le braccia dice di essere fortemente rammaricato che non c’è stata alcuna risposta. Coloro che fanno servizio a Gela per la maggior parte sono di passaggio e poi ottengono di tornare a casa nelle province di Agrigento e Caltanissetta. Per questo stato di cose Morinello è andato oltre per tentare che il problema venisse risolto a livello regionale. “Ho chiesto un intervento da parte del Ministero delle Finanze – continua il parlamentare gelese – ossia del governo nazionale perché ponga fine a questa assurda, illogica e clientelare gestione delle risorse umane in Sicilia che vede penalizzate realtà come Gela e insieme ad essa altre realtà periferiche. A questo punto è necessaria una mobilitazione della città in modo che si sensibilizzino le autorità politico-amministrative di più alto livello attraverso alcune forme di protesta e si costringano gli ambienti governativi ad intervenire”.
Creare movimenti e mobilitarsi per il problema di cui ci siamo occupati proprio ora, mentre si apre la campagna elettorale, non è la scelta giusta. Però a riapertura delle Camere pensiamo di ritornare sulla questione per conoscere dai nuovi parlamentari nostrani come intendono mobilitarsi perché l’annosa questione dell’Agenzia delle Entrate trovi la giusta soluzione.
Autore : Nello Lombardo
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