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notizia del 28/05/2013 messa in rete alle 00:01:42
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Il Consiglio non ha più voglia di lavorare
Il buon giorno si vede dal mattino, dice una vecchia massima. Stando ai risultati della seduta di question time celebrata nelle ore mattutine di martedì 21 maggio scorso, sicuramente si parte male. Dopo tre ore di dibattito non è stata approvata nessuna delle due mozioni all’ordine del giorno. Non va meglio il giorno dopo, quando al primo appello rispondono solo 15 consiglieri e al secondo, un’ora dopo, addirittura in 11.
Per cronaca, i presenti al primo appello sono stati Gallo, Di Dio, Ventura, Gulizzi, Pingo, Farruggia, Di Stefano, Cauchi, Cafà Nunzio, Cafà Fabrizio, Biundo, Manfrè Siragusa, Giocolano, Gennuso; al secondo tentativo, hanno risposto all’appello Gallo, Ventura, Gulizzi, Fava, Di Stefano, Manfrè, Mendola, Morselli, Pellitteri, Siragusa, Verdone.
Torniamo alla seduta di question time di mercoledì mattina. Premessa la bontà dell’iniziativa del presidente Fava di celebrare a titolo di sperimentazione il question time nelle ore antimeridiane in quanto a suo dire i costi si riducono ad un quarto rispetto alle sedute serali, vanno sottolineati due aspetti che non denotano nulla di buono nei confronti del consiglio.
Come prima cosa non è tollerabile che i lavori abbiano inizio con 35 minuti di ritardo in quanto vengono penalizzati i consiglieri puntuali e giustamente ha ben ragione di protestare Fabrizio Cafà quando chiede il rispetto delle regole, anche quelle della tolleranza dei tempi. Seconda cosa, ancor più deprimente, l’incapacità di trovare una sintesi ed una ragionevole condivisione per una mozione da tutti ritenuta importante, che porta la firma di Morselli e di altri sette consiglieri (Rivalutazione e rifunzionalizzazione del centro storico).
Risultato? Una sonora bocciatura per un solo voto di scarto. L’arroccamento su posizioni di difesa ad oltranza ed una arroganza della maggioranza che non riesce a dialogare e che mostra i muscoli proprio quando dovrebbe manifestare tutta la sua saggezza per il bene della città, non aiutano a costruire percorsi politici volti a costruire un futuro e determinare le precondizioni per lo sviluppo economico e sociale della nostra collettività.
E quando a fine votazione, Guido Siragusa (Udc) punta il dito contro la maggioranza di centro sinistra affermando («Lavorate contro la città!»), ha ben ragione di dirlo, ma le responsabilità sono a metà perché un consenso lo si costruisce in due. Ma veniamo alla mozione tanto travagliata, discussa e poi bocciata. Morselli (Pid), dopo averla illustrata con passione soffermandosi sulle motivazioni e sugli effetti che ne sarebbero derivati per le categorie commerciali, rivolto all’amministrazione ha chiesto l’impegno a: «intraprendere, attraverso la sottoscrizione di un protocollo d'intesa con la Camera di Commercio per la rivalutazione e rifunzionalizzazione del centro storico del Comune di Gela, una serie di azioni comuni che scaturiscano da un tavolo di concertazione tra le categorie dei commercianti e degli artigiani, il presidente del Centro commerciale naturale, la Commissione urbanistica consiliare e la Commissione annona, e che contemplino:
• per l'amministrazione la possibilità di concedere, per un triennio, la defiscalizzazionee/o riduzione dei tributi locali (lci, Tosap, Tarsu, Affissioni), il cambio di destinazione d'uso gratuito per nuove attività commerciali da insediare nel centro storico;
• per la Camera di Commercio una strategia di marketing urbano che punta a dare il giusto appeal all'immagine del Centro storico cittadino attraverso l'accrescimento dell'attrattività ed animazione della zona e la migliore fruizione di spazi pubblici, offerta commerciale e servizi».
La maggioranza per bocca di Gulizzi (Pd) e Collura (ex Mpa) ha dichiarato che la mozione era meritevole di attenzione, ma che andava rivista e modificata nel senso che i benefici andavano estesi non solo alle categorie commerciali del centro storico, ma anche alle aree periferiche. Sono nate quindi discussioni inutili ed il resto è noto.
Al dibattito sono intervenuti:
Terenziano Di Stefano (autosospeso dall’ex Mpa): «Quali servizi l’amministrazione mette a disposizione nel centro storico? Nulla. Ci sono ancora tante questioni aperte, come i parcheggi, le telecamere, l’isola pedonale, i tre centri commerciali naturali. Accolgo favorevolmente la mozione di Morselli».
Guido Siragusa (capogruppo Udc): «La mozione ha come obiettivo quello di accendere i riflettori sul centro storico poco frequentato, dove molti negozi stanno chiudendo. L’amministrazione ha il dovere di intervenire per migliorare qualcosa e seguire le indicazioni che provengono dal consiglio comunale».
Luigi Farruggia (Grande sud): «Sono favorevole alla mozione. Io sono vissuto nel centro storico fin da piccolo ed ora è irriconoscibile, sta morendo. L’amministrazione deve realizzare attrattive per richiamare gente».
Salvatore Gallo (Scelta civica): «Mozione importante e di grande interesse. Io sono nato nel centro storico e l’ho visto crescere. Ora si è svuotato. Viene percorso solo da autobus, macchine e motorette. La gente non entra più. Va rivitalizzato. Per questo sono favorevole alla mozione».
Gulizzi e Collura con argomentazioni ben motivate illustrano i motivi per i quali si debba apportare una modifica alla mozione, ricevendone picche dal proponente.
All’atto della votazione, il risultato è stato di 9 voti favorevoli, 6 contrari e 4 astenuti. Poiché i voti di astensione si sommano ai contrari, ne è risultato un punteggio di 10 contro 9. Appena Cirignotta ha iniziato a leggere la sua mozione, l’aula si è svuotata facendo mancare il numero legale.
Sono le 13,25. Nel corso del dibattito è intervenuto anche il sindaco Fasulo toccando vari punti, come la chiusura di molti negozi nel centro storico, ritenendolo un fatto nazionale e non solo locale; la collaborazione dei centri commerciali naturali con l’amministrazione; la questione dei parcheggi; far passare la cultura nel centro storico; il rispetto della segnaletica e la pulizia assidua nel centro storico.
Autore : Nello Lombardo
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