|
notizia del 18/01/2003 messa in rete alle 00:25:46
Provincia, aeroporto e Università: il 2003 l’anno buono?
Il nuovo anno iniziato da poco potrebbe riservare delle belle sorprese in fatto di miglioramento dei servizi e dell’economia nel nostro territorio. In genere la mano pubblica va con lentezza in quanto procede con passi di tartaruga nel dare esecuzione ai suoi atti. Lo sanno bene i gelesi che chissà da quanto tempo attendono opere strutturali programmate e mai portate a termine, ma se ciò accade nel pubblico la sfida adesso si gioca nel privato.
Chi non conosce a Gela la storia dell’aeroporto di Ponte Olivo? Quante volte da un ventennio a questa parte è stato rispolverato quel progetto e che per motivi di campanilismo e di rivalità tra forze politiche, non è mai stato portato a compimento. Il politico di turno spesso se ne serviva come cavalo di battaglia per portare avanti la sua campagna elettorale, poi possibilmente cadeva in disgrazia perché non era stato eletto o pur assurgendo alla prestigiosa carica di onorevole, se ne dimenticava preferendo coltivare il proprio orticello e la sua clientela. Badate la scelta di realizzare l’aeroporto di Ponte Olivo rientrava in un programma pubblico e proprio per tal motivo non è mai stato preso nella dovuta considerazione perché la rappresentanza parlamentare gelese non ha avuto mai la forza di sostenere questa iniziativa. Ora invece il progetto dell’aeroporto di Ponte Olivo, denominato Aeroporto Federico II°, ha tutte le carte in regola per divenire una realtà. E se ciò accadrà lo si deve al fatto che l’iniziativa è a carattere privato e non contrasta con nessuna iniziativa dello stesso tipo. Però nonostante tutto l’estate scorsa ne nacque una polemica, perché un aeroporto nuovo di zecca da localizzare a Favara con i finanziamenti regionali, era di gradimento al presidente della Regione Cuffaro il quale si era ben visto dall’includere nel piano trasporti l’aeroporto Federico II.
Si disse che non era necessario. Per farla breve al momento in cui scriviamo, l’ingegnere Renato Mauro massimo esponente della società aeroportuale ci riferisce nell’intervista che segue che le cose stanno a buon punto. Ma con lui abbiamo voluto parlare di altre tre interessanti iniziative che potranno determinare una svolta nell’economia di questa nostra terra emblematica, dove pur esistendo tante intelligenze, queste fanno a gara a combattersi anziché a mettersi assieme per costruire uno sviluppo sostenibile nel nostro territorio. Vogliamo riferirci al Consorzio universitario, alla costituenda Provincia del Golfo ed al consorzio di produttori floreali in collaborazione con gli olandesi. Tre progetti portanti che costituiranno sicuramente un volano per l’economia oltre che ad una crescita culturale del territorio. Ma andiamo per ordine e facciamo un po’ di chiarezza partendo dal progetto del Consorzio Universitario che si è già costituito tra 12 soggetti tra cui cinque amministrazioni comunali facenti capo ai Comuni di Butera, Niscemi, Mazzarino, Delia e Riesi. L’idea nasce e viene avviata dall’agenzia di sviluppo del territorio denominata Eurobic e presieduta dall’ing. Renato Mauro. Si tratta di una struttura manageriale che si occupa di tutte le iniziative che possono reggersi in piedi sotto il profilo imprenditoriale.
– Ingegnere Mauro, lei è il presidente pro tempore del consiglio di amministrazione del Consorzio universitario. Vuole parlarci di questa sua iniziativa?
“Il Consorzio del Mediterraneo ha la finalità principale di istituire l’Università nella provincia di Caltanissetta e di avviare corsi di laurea nelle competenze che si riterranno più opportune”.
– I percorsi sono stati già individuati?
“Nell’anno accademico 2003-2004 dovrebbero avviarsi due corsi strutturali di giurisprudenza e di scienze della formazione di primo livello. Tale scelta trae origine in parte da una indagine statistica effettuata da organismi abilitati a questo tipo di lavoro. Noi abbiamo approfondito tale indagine sul campo per verificare questi dati che alla fine ci sono stati confermati. Sono stati distribuiti 1400 questionari agli studenti delle ultime tre classi degli istituti superiori, i quali hanno pienamente risposto. Si è potuto così rilevare una conferma sugli orientamenti dei giovani che uscendo dalle scuole superiori del comprensorio preferiscono i corsi di laurea in scienze giuridiche, in economia e da ultimo, in caso di non su”peramento della prova per l’accesso al numero chiuso delle facoltà che lo prevedono, ripiegherebbero sui corsi di assistente sociale, psicologia o pedagogia”.
– Come si configura questo Consorzio universitario?
“Si è ritenuto come consiglio di amministrazione dell’Eurobic sud Sicilia, di avviare questa iniziativa possibile nel senso che attraverso l’intervento del privato (ossia attraverso le tasse di iscrizione) è una iniziativa che oggi può avere un futuro. Questa struttura che sta nascendo è incubata presso l’Erobic in attesa di potere camminare da sola e di configurarsi una sua struttura e disporre di locali propri. Il Consorzio è misto ossia pubblico-privato. Ossia soggetti sono i sindaci dei Comuni interessati e alcuni privati (Hotel Sileno, un commercialista, ecc.) che hanno interesse di investire per averne un ritorno in termini di benefici economici. L’amministrazione pubblica interviene quale garante dell’iniziativa e della trasparenza”.
– Sul piano delle autorizzazioni e del completamento dell’iter, perché questo Consorzio cominci a funzionare cosa può dirci?
“Tre sono le questioni che si stanno affrontando in contemporanea: l’iscrizione al Ministero che avverrà nei prossimi giorni; la definizione delle convenzioni con le Università che dovranno gestire i corsi ed infine la sede. Già siamo in possesso dei preventivi, della disponibilità di alcune università d’Italia e dei profili professionali dei docenti. Il nostro consorzio si pone come ponte verso la costa nord dell’Africa. Siamo fiduciosi di avviare corsi strutturati ma anche numerosi corsi di laurea a distanza con la stessa valenza giuridica. Sarà anche istituito un centro di ascolto attraverso cui si dialogherà con l’insegnante, oltre che ad avere l’assistenza di un tutor. E gli esami avvengono sempre nella sede universitaria di Gela”.
– Riguardo alla sede, ne avete individuata qualcuna?
“Si tratta di reperire una sede con un affitto accessibile. Il convitto Pignatelli, per noi sarebbe la sede più appropriata. Si tratta di una struttura che grazie ai finanziamenti pubblici potrà tornare all’antico splendore. Sorgerebbe per chi attualmente ne ha la responsabilità della gestione, di trovare un’idea ed un soggetto tale che possa mantenere nel tempo la dignità della struttura stessa. L’opportunità che noi offriamo al consiglio di amministrazione del Pignatelli è quella di una forte collaborazione, nel senso di destinare questa sede universitaria a un fine importante con tutte le garanzie che il consiglio di amministrazione riterrà opportune. Siamo inattesa di una risposta da parte dell’Opera Pia”.
– Esistono altre opzioni, in caso di indisponibilità della struttura?
“Contatteremo la Regione siciliana, il Comune di Gela, il Regina Margherita. Ma non disperiamo in quanto c’è già la disponibilità di Butera, Mazzarino e Niscemi a offrire una sede al Consorzio universitario. Certo puntiamo su Gela”.
– Ingegnere Mauro che fine ha fatto la Provincia del Golfo?
“Siamo a buon punto. L’Amministrazione comunale di Gela assieme alla deputazione nazionale e regionale si erano impegnati a fissare un appuntamento col presidente della Regione che fino a questo momento sembra non volere ascoltare nessuno, cioè né maggioranza né opposizione. Forse è un presidente della Regione Molise. L’appuntamento per quanto riguarda Gela sembra che sia abbastanza difficile”.
– E l’aeroporto Federico II, come mai tarda a decollare?
“Per lo stesso motivo del ritardo del decollo della Provincia del Golfo, ossia la debolezza della nostra rappresentanza politica. In tale contesto tutte le iniziative, quand’anche non abbiamo bisogno delle risorse pubbliche in ogni caso sono appannaggio di alcune comunità che hanno di contro delle rappresentanze governative o di opposizione, abbastanza decise”.
– Sappiamo che c’è un’altra iniziativa in corso ed è quella riguardante la costituzione di un consorzio di produttori floreali nel nostro territorio. Si parla di collaborazione tra investitori olandesi e produttori gelesi. Di cosa si tratta?
“Il consorzio verrà costituito il 30 gennaio prossimo. Subito dopo verrà invitata la società olandese a presentare il piano di fattibilità economica e quindi si avvierà un contratto di programma e la costituzione di un GEIE (Gruppo europeo di interesse economico). Mentre il Consorzio dei produttori si interesserà della produzione dei fiori, il Geie invece farà capo a società olandesi, che si occuperà della assistenza a 360 gradi: formazione, realizzazione di serre, concimi, sementi. Quindi l’assistenza ala produzione”.
– Cosa spinge gli olandesi a venire ad investire a Gela?
“Gli olandesi stanno riducendo la loro produzione e si stanno specializzando nella commercializzazione. Il produttore non avrà alcuna intermediazione in quanto porta la sua produzione nella sede laddove c’è l’offerta e la domanda. Può produrre una quantità illimitata di prima qualità. La convenienza sta tutta qui”.
Autore : Nello Lombardo
» Altri articoli di Nello Lombardo
|
|
|
In Edicola |
|
Cerca |
Cerca le notizie nel nostro archivio. |
|
|
|
|