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notizia del 11/09/2010 messa in rete alle 23:56:03
Una fede travagliata
L’ostracismo e l’emarginazione nei miei confronti da parte dell’istituzione ecclesiastica, i torti subiti, le non poche deformazioni dogmatiche, il grande peccato storico della Chiesa con l’aver torturato e bruciati vivi gli eretici, le molte contraddizioni della vita interna della Chiesa, potrebbero tentarmi ad allontanarmi da essa. In occasione delle discussioni sull’aborto Giovanni Paolo II e l’attuale papa hanno spesso invocato il divino comandamento di non uccidere. Pare però che questo comandamento vale per tutti meno che per la Chiesa la quale ha ucciso migliaia e migliaia di eretici solo perché dissentivano dalle sue idee. Non attaccavano la Chiesa, non minacciavano le sue strutture, solo accarezzavano idee diverse dala dottrina della Chiesa. Solo per questo venivano imprigionati, depredati dei loro beni, processati, torturati e perfino bruciati vivi. Ed era una gran festa quando si commetterva questo orribile delitto. Si celebravano i cosiddetti auto da fé: vi partecipavano tutte le associazioni e confraternite religiose con relativi gonfaloni. Il più grande tradimento del divino messaggio d’amore trasmessoci da Gesù Cristo.
Quale dio feroce e crudelle può aver concesso questo orribile diritto alla Chiesa? I motivi di disaccordo quindi non mancano. Ma duemila anni fa è venuto sulla terra un uomo di eccezionale santità che ha fatto tanti miracoli, che è stato crocifisso ma che è risuscitato, che ci ha predicato una religione nuova, santa e perfetta, che ci ha lasciato un messaggio di amore e che ha dimostrato chiaramente di essere figlio di Dio. Ce n’è a sufficienza per credere. Allora io perdono la Chiesa per le sue deviazioni e abbraccio la fede cristiana senza alcuna riserva, anche se auspico una radicale riforma dell’istituzione ecclesiastica. Conseguentemente questa mia posizione religiosa non sempre mi fa sentire in sintonia col caro professore Marco Trainito del quale ammiro l’acume, il rigore logico e la straordinaria preparazione filosofica. Apprendo adesso la sua decisione di abbandonare la nostra città. E’ un legittimo atto di ribellione che però fa perdere a Gela una testa pensante, un uomo di eccezionali facoltà intellettive.
Peccato! Desidero confermargli la mia stima di sempre augurando a me e a lui che presto possa ritornare nella nostra città che ha tanto bisogno di uomini come lui. Per quanto mi riguarda mi piace dire agli amici che, vista l’impossibilità di esprimere le idee che Iddio ispira nel mio cuore e in attesa della mia fine ormai imminente, ho aperto un blog su internet. Se qualcuno desidera contattarmi il mio blog è il seguente: antoniocorsello.spaces.live.com.
Autore : Antonio Corsello
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