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notizia del 11/09/2010 messa in rete alle 23:52:02
La transenna zoppa
Nelle settimane scorse, su questo giornale, il direttore Rocco Cerro ha posto delle questioni di “buona amministrazione”; una lettrice, poi, è intervenuta sottolineando la complicata e indecorosa vicenda dei tanti venditori abusivi presenti in città. Personalmente vorrei esprimere una modesta riflessione sulle zone a traffico limitato e non solo, dove succede e si vede di tutto. Il lungomare, Macchitella (la sera), Caposoprano, corso Aldisio, via Generale Cascino, via Venezia, via Crispi etc.. L’intero centro urbano è un caos continuo, ovunque il traffico si blocca soprattutto perché ci si ferma con l’autovettura dove capita o quantomeno in modo irregolare: la classica doppia o terza fila, quando peggio sui marciapiedi. E i controlli? Niente. Basta ricordare la situazione del lungomare durante il fine settimana, dove ognuno posteggia come vuole nell’impunità più assoluta, senza che vi sia neppure l’ombra di un vigile urbano.
Che dire, poi, della zona a traffico limitato del centro storico. L’isola pedonale non ancora nata dovrebbe finire alle nove di sera, ma quasi sempre è anticipata di 15/30 minuti, diligentemente controllata da vigili urbani e ausiliari del traffico dietro una transenna con un solo piede. Trovo poco civile e antiestetico che le indicazioni sul traffico cittadino vengano date attraverso un presidio “militare”.
Una passeggiata, infine, da via Palazzi a corso Salvatore Aldisio dove la sosta in doppia fila è la regola. Mi rendo conto che non basta solo la critica, per questo mi permetto di fare qualche considerazione: bisogna ridare “dignità” al corpo dei vigili urbani, il sindaco e l’assessore al ramo, insieme al comandante della polizia municipale, facciano sentire l’autorevolezza dell’amministrazione; i vigili urbani saranno pochi, e qui non ho elementi per suggerire soluzioni amministrative, ma che almeno siano messi in condizioni di operare efficacemente. Si potrebbero utilizzare i mezzi a due ruote per sorvegliare meglio la rete stradale interna e soprattutto si facciano le multe; si proponga alla società di gestione di ridurre a venti minuti il tempo minimo di utilizzo delle strisce blu (attualmente è di sessanta minuti); siano i soli cartelli ad indicare i divieti e non si ricorra alla protezione civile per sorvegliare le isole pedonali, l’educazione stradale e l’invito alla civiltà devono rappresentare semplicemente la normalità. Forse basterebbe poco per dimostrare un diverso modo di gestire l’amministrazione quotidiana, risolvendo piccoli problemi che, in breve tempo, magari non ci sarebbero più.
Inoltre, perché non pensare alla viabilità e alla gestione degli spazi pubblici per la prossima stagione estiva; già adesso non sarebbe male cominciare a lavorare per regolamentare le problematiche dell’estate appena trascorsa. Aspetteremo, siamo sicuri che i nuovi amministratori, su questi e altri temi, abbandoneranno presto il “laissez faire” modello tunisino degli ultimi sette anni.
Autore : Emanuele Antonuzzo
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