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notizia del 26/06/2006 messa in rete alle 23:49:09
La città brucia
Continuano gli attentati incendiari a Gela nonostante i servizi di vigilanza siano stati potenziati. Che siano di origine mafiosa e legata al pizzo, è fuor di dubbio, le forze dell’ordine presumono che ci sia un buon 60-70% di natura non mafiosa. Ad essere prese di mira sono spesso autovetture di casalinghe, pensionati. Due autovetture distrutte ed un'altra danneggiata sono il bilancio di due incendi rilevati ieri notte in altrettanti quartieri cittadini. Sugli episodi stanno indagando carabinieri e polizia per conoscere il contesto entro cui sono nati. Per il momento tali contesti vengono definiti "nebulosi" ma le forze dell’ordine lavorano per venirne presto a capo. Si registrano anche fatti curiosi come l’incendio di una Bmw intestata ad una persona morta la settimana prima dell’attentato incendiario. La berlina si trovava parcheggiata davanti un'autocarrozzeria della zona.
Altro incendio è accaduto in via Monza. Le fiamme, stavolta, hanno interessato una Lancia "Ypsilon" Anche qui il rogo si è propagato velocemente distruggendo letteralmente l'utilitaria e compromettendo un'altra auto parcheggiata nei pressi. Si tratta della Ford Fiesta di Nunzio Giardino, di 53 anni. La Ford ha riportato lievi danni. Ma cosa ne pensano di questi episodi deprecabili le forze dell’ordine e come porvi rimedio? Il capitano Jonathan Pace comandante la compagnia della guardia di finanza ha una sua idea che in un certo senso coincide con quella del dirigente di polizia Giovanni Giudice.
“Questo è un periodo storico – afferma il capitano Pace – non credo che ci sia una recrudescenza degli attentati incendiari. Però una cosa va annotata. Che questi fuochi avvengono il venerdì sera ed il sabato”. Lì per lì ti vien da pensare ad una battuta, ma l’ufficiale delle fiamme gialle ribadisce la stessa frase fornendoci un dato. Proprio in quel fine settimana c’è un calo del 60-70% degli attentati incendiari. Motivo? Gli “addetti agli incendi” preferiscono andarsene a ballare nelle discoteche o a sfoggiare le loro grosse cilindrate. E poi questi incendi non sono di matrice mafiosa esclusivamente. “Non lo sono assolutamente – continua il capitano Jonathan Pace – ce ne possono essere di natura estorsiva ed intimidatoria. A mio avviso molti incendi avvengono per problemi personali, non escludendo anche problemi di corna e quant’altro. Ma ci sono anche bravate di alcuni ragazzi che per entrare nei gruppi malavitosi non ci pensano due volte ad armarsi di benzina e fiammiferi e dar fuoco alle autovetture”. Nulla di scientifico in queste sue frasi, ma tutto a livello empirico. Poi aggiunge che potrebbe trattarsi del fatto che nel fine settimana c’è più gente in giro e quindi esporsi è pericoloso. Per il Commissario Giudice intanto non si può parlare di recrudescenza degli attentati incendiari, semmai di calo. Riguardo poi alla matrice estorsiva degli incendi si può parlare solo di un trenta per cento, non di più.
Ancora non esiste un dato certo aggiornato, ma secondo la polizia, facendo riferimento alla fine di maggio gli attentati incendiari risultavano un centinaio senza alcun incremento sostanziale. Tra l’altro la tipologia, sempre a livello di ipotesi a meno che non si tratti di flagranza di reato, rimane sempre eterogenea. C’è comunque un certo allarme nell’aria anche se ufficialmente le forze dell’ordine non lo dicono. Un certo fermento trapela dal sindacato di polizia il So.Di.Po che lancia una protesta indirizzata alle istituzioni per i turni massacranti e le condizioni di lavoro non certamente favorevoli. Per via della cronica carenza di personale più volte denunciata e per le mancate risposte è stata annunciata una manifestazione di protesta per il 10 luglio prossimo da parte di aderenti e simpatizzanti dinanzi agli uffici del Commissariato di polizia “per richiamare l’attenzione delle Istituzioni – è scritto nel volantino che verrà distribuito lo stesso giorno della manifestazione – e dell’opinione pubblica sul malessere dei poliziotti e sui gravi problemi di organico nonché dei mezzi, che impediscono ai poliziotti di Gela e Niscemi di fronteggiare adeguatamente l’offensiva criminale locale”.
Autore : Nello Lombardo
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