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notizia del 08/07/2007 messa in rete alle 23:38:30
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Le riviste d’epoca, testimoni del tempo
L’antica Gela dei marinai e del secondo dopoguerra è stata protagonista della mostra fotografica del collezionista Franco Pardo, conclusasi sabato 7 luglio dopo una settimana dal suo allestimento. Le fotografie sul tema “Terranova” sono state esposte presso la sede dell’associazione Oasi Mediterraneo che ha aderito all’iniziativa in occasione dell’inaugurazione dell’anno sociale 2007 dell’ex club.
Tra gli organizzatori, il dott. Riccardo Ascia, pres. dell’Oasi, e il dott. Emanuele Salafia. Definire la manifestazione una semplice mostra fotografica sarebbe riduttivo dal momento che i visitatori hanno potuto ammirare di tutto: dalle locandine cinematografiche degli anni ‘30 alle banconote delle vecchie cinque e dieci lire.
Nell’ambito cinematografico, la collezione artistica di Pardo vanta diverse foto di dive come Francesca Berti, Pina Menichelli e Gina Lollobrigida. Tra i film in locandina, “Cerasella” con Claudia Mori e Mario Girotti, prodotto dalla Titanus per la regia di Raffaello Matarazzo. Presenti alla mostra anche i frontespizi di varie riviste d’epoca, sia nazionali che locali, come il settimanale “Sport illustrato” del 1958 diretto da Emilio De Martino, “Grand Hotel” del 1965 e “Bella- Vita vera, moda e varietà” con in copertina Muriel Smith che indossa uno sfarzoso abito da sera. E poi ancora “La tribuna” del 1926, “La domenica del corriere” del 1925 e “Cronache illustrate dell’azione italiana” del periodo fascista.
Franco Pardo ha inoltre voluto dedicare un significativo spazio del settore editoriale della mostra ad alcune copie storiche delle locali testate giornalistiche: “La Sicilia” del 1973, il “Giornale di Sicilia” del 1948 e il “Corriere di Gela” del 1985. Figuravano tra le foto anche alcune tessere del partito dei Comunisti Italiani, dei Socialisti Italiani e di Democrazia Cristiana datati fra il 1928 e 1960. A dominare la mostra sono state tuttavia le fotografie di quartieri storici dell’allora Terranova che hanno immortalato gli aspetti più tradizionali della vita sociale ed economica della vecchia Gela. Un vero e proprio tuffo nel passato di corso Vittorio Emanuele, via della Stazione, via XX settembre, piazza S. Agostino e teatro Garibaldi. All’appello non potevano poi mancare immagini leggendarie della Chiesa Madre, avvolta di una patina d’antico, e della foce del fiume Gela prima che fosse contaminato dall’insediamento industriale. Chi ha visitato la mostra ha anche avuto l’opportunità di rivivere momenti topici della Terranova dei nostri avi. Una fotografia, per esempio, ritrae alcuni cittadini gelesi degli anni ’60 mentre recano doni ai Vigili Urbani in occasione dell’Epifania. Un’altra ha invece come protagonista il signor Damante detto “Pippinu u ianu”, noto seggiolaio del secondo dopoguerra.
Nel corso della settimana, numerosi gelesi hanno gremito i locali della mostra con a seguito figli e nipoti che attraverso il bianco e nero delle fotografie hanno assaporato la mitica epoca dei nonni.
Autore : Anastasia Virgadaula
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