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notizia del 29/06/2008 messa in rete alle 23:37:32
Interpreti degli umori della gente
Per correttezza, reputo doveroso avvertire il lettore: le note che seguono (se avrà la pazienza e la voglia di leggerle) possono indurre a qualche equivoco e cioè che si tratti di un saggio, seppur breve, con finalità auto celebrative, a mezzo del quale rivendicare capacità e qualità quasi divinatorie, tipiche dei santi e dei veggenti.
Se dovessi suscitare questa impressione, chiedo scusa in anticipo, garantendo che non mi “macchierò” di una simile sconsiderata presunzione. Piuttosto, si tratta della pubblica esternazione, dalle colonne di questo giornale, di una soddisfazione personale e professionale che scaturisce dall’esito delle ultime competizioni elettorali (Regionali e Provinciali), alla cui vigilia ho ritenuto di cimentarmi in una impresa che, da qualche tempo, mi riesce particolarmente agevole: oltre ad esporre il mio pensiero ed esprimere preferenze (l’ho sempre fatto), suggerire (a quei quattro o cinque lettori, presso i quali – dopo 39 anni di giornalismo – godo ancora di un pizzico di credibilità), scelte e comportamenti, in occasione delle ormai periodiche (ed addirittura annuali) consultazioni elettorali, per il rinnovo delle assemblee legislative e/o amministrative.
Era già accaduto in occasione delle elezioni nazionali e regionali, quando, prendendo atto delle scelte compiute dai notabili dei vari partiti in ordine alla composizione delle liste, e della scandalosa sostanziale esclusione di candidati locali dalla competizione per Camera e Senato, avevo suggerito l’astensione dal voto proprio per i due rami del Parlamento nazionale (che c’è stata massiccia e, talvolta, pure plateale, con gli elettori che rifiutavano, sdegnosamente, le schede per i due rami del Parlamento nazionale che i solerti componenti dei seggi elettorali porgevano loro); mentre per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana non sono stati registrati polemici atteggiamenti, ma si è avuta solo una libera e democratica espressione del voto, che ha visto prevalere – com’era giusto, per quanto ci riguarda – i candidati locali, con l’autentico botto di Pino Federico (Mpa) che ha sbaragliato la concorrenza (agguerrita di due autorevoli esponenti del Pd, Lillo Speziale e Miguel Donegani), con un ragguardevole numero di preferenze, poi notevolmente impinguato, allorché si è trattato di scegliere il successore del gelese Filippo Collura, a scadenza di doppio mandato.
Al di là di quanto possa avere inciso la mia indicazione, quello che emerge dalle due ultime tornate elettorali è un dato significativo e confortante: la comunità gelese è parecchio maturata, si è pure scaltrita, nel senso che non si fa più menare per il naso da chicchessia.
Hanno avuto ed avranno, d’ora in avanti, vita dura gli ascari, che sono stati abituati a vendersi (anche per un piatto di lenticchie, o quasi) e che volessero farlo ancora. Le comunità di Gela e quelle dei paesi del suo naturale hinterland hanno preso coscienza della loro determinante forza, anche sul piano elettorale, e vorranno contare sempre di più. Noi, come sempre, saremo con loro, con buona pace (si fa per dire, ovviamente) di coloro che, storicamente, non sono stati i rivali, ma bensì i nemici della nostra comunità ed hanno perfino goduto di pecche, lacune o disgrazie che hanno interessato la comunità gelese!
Autore : Elio Cultraro
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