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Corriere di Gela | L’arte ritrovata, recupero e riscoperta dei beni archeologici
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notizia del 31/10/2008 messa in rete alle 23:36:53

L’arte ritrovata, recupero e riscoperta dei beni archeologici

Ciò che “è di tutti” non ha il suo corrispettivo nel concetto “che tanto non è di nessuno”. Con questo spirito il Museo Archeologico Regionale di Gela, insieme con il Lions Club della città, mercoledì 29 ottobre ha organizzato e fatto da cornice alla conferenza sul tema “L’arte ritrovata, tutela del patrimonio culturale e recupero delle opere d’arte”. Hanno collaborato all’iniziativa anche il Nucleo Regionale dei Carabinieri- tutela del Patrimonio Culturale, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza e il locale Commissariato di Polizia. “L’espressione arte ritrovata – ha spiegato il dott. Francesco Furnari, presidente del Lions Club – non vuol fare riferimento al recupero materiale dei reperti bensì alla memoria riscoperta nella cultura popolare da lasciare in eredità alle giovani generazioni ”. L’ obiettivo della conferenza, infatti, è stato informare e rendere partecipe la cittadinanza dell’opera meritoria delle forze dell’ordine specializzate contro il fenomeno della “tratta delle opere d’arte”. La diaspora dei materiali archeologici riguarda soprattutto le regioni del Mezzogiorno come la Sicilia ma anche il Lazio e la Toscana. Ogni anno circa 5000 reperti divengono oggetto del mercato clandestino delle opere d’arte, tutte tessere del nostro mosaico culturale sottratte alla collettività. La ricchezza di siti e reperti archeologici abbandonati da tempo fa si che il nostro territorio rappresenti un terreno fertile per questo genere di mercato nero a cui sono legati dei flussi finanziari ingenti per l’ovvia monetizzazione dei materiali. “La tratta delle opere d’arte e dei reperti archeologici – ha detto Nazzario Saccia, comandante della compagnia Guardia di Finanza di Gela – ha anche acceso l’interesse da parte del crimine organizzato che utilizza il valore specifico di questi materiali come moneta di scambio”.
E’ intervenuto anche il capitano Giuseppe Marseglia, comandante del Nucleo Regionae dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.“La divulgazione del messaggio legato alla tutela del nostro patrimonio culturale è fondamentale ai fini dell’educazione del buon cittadino – ha dichiarato –. Sta crescendo la sensibilità da parte della comunità nei confronti di queste problematiche e questo fa ben sperare”. Tra i relatori anche Angelo Bellomo, vice-questore di Polizia che svolge una costante azione di vigilanza, monitoraggio e conservazione dei siti d’interesse. Prezioso l’intervento della prof.ssa Paola Pelagatti laureata in lettere classiche presso l’Università di Bologna nel 1949, che si è soffermata sull’importanza della sensibilizzazione dei giovani rispetto alle tematiche in discussione: “La scuola, il museo e i mezzi di comunicazione di massa – ha affermato – dovrebbero lavorare in sinergia affinché tutti comprendano il rilievo dei reperti archeologici che rappresentano le radici della nostra storia ”. Presente all’incontro anche la dott.ssa M. Costanza Lentini, ex direttore del Museo di Gela e attuale direttore del Museo Regionale Villa Imperiale di Piazza Armerina. “E’ necessario costruire un’ampia intesa internazionale – ha detto – che superi la visione meramente patrimoniale della questione per concentrarsi sul rispetto del contesto di provenienza dei reperti favorendo la circolazione dei beni archeologici per motivi di studio e di esposizione”. Come ha ci ha spiegato l’arch. Salvatore Gueli, direttore del Museo Archeologico Regionale di Gela, la conferenza sull’arte ritrovata rappresenta la prima di tante iniziative organizzate per festeggiare il compleanno del nostro museo che il 21 settembre ha compiuto i suoi primi 50 anni di vita. “Il museo – ha dichiarato il dott. Gueli – collabora costantemente con le forze dell’ordine che sono i nostri referenti privilegiati. Perciò abbiamo pensato fosse significativo inaugurare i festeggiamenti per l’anniversario della nostra struttura museale informando la cittadinanza del fatto che parte dei materiali esposti nelle nostre vetrine è stata recuperata da Carabinieri, Finanza e Polizia”. Fino al 30 novembre è possibile visitare la mostra dei reperti recuperati dalle forze dell’ordine.


Autore : Anastasia Virgadaula

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