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notizia del 13/12/2003 messa in rete alle 23:21:23
Acquabomber e scarpe a punta
Sono stato sempre poco incline, a ragione o a torto, a seguire le mode: non ho mai capito per quale motivo un ristretto gruppo di persone possa decidere come dovremo comportarci, come dovremo vestirci, come dovremo parlare, e tutti lì, pronti a seguire, a mo’ di scimmie, i canoni prestabiliti.
Tempo fa mi sono occupato di coloro (e sono parecchi) che per avere “più carisma e sintomatico mistero”, come direbbe Battiato, usano gli occhiali da sole anche di sera e di notte: ma cosa diavolo vedranno?
Oggi vi invito a riflettere sulle orribili scarpe a punta che vengono indossate dalle donne da qualche tempo in qua. Sono veramente orrende, danno al delizioso piede femminile una forma innaturale e, oltretutto, lo ingrossano a dismisura. Ma vanno “di moda”, quindi, anche se sono particolarmente scomode, buona parte delle donne le indossano, magari imprecando ai sacrifici che bisogna fare per essere al passo coi tempi. Probabilmente fra un anno non saranno più di moda, torneranno le scarpe con la punta arrotondata, e allora i “punteruoli” passeranno al ripostiglio (dopo avere ingrassato i commercianti che le hanno vendute) e potranno servire, al massimo, in caso di aggressione o molestia sessuale: ve l’immaginate una pedata con quelle scarpe a punta?
Ma chi si diverte ad introdurre mode più di ogni altro sono i giornalisti. Tutti ricordiamo che in Italia, negli ultimi anni, qualcuno ha introdotto microcariche esplosive in oggetti di uso comune, causando gravi danni a parecchia gente. La stampa nazionale ha parlato delle imprese di “Unabomber”, copiando il nome da uno psicopatico terrorista americano. In questi giorni, per denominare il terrorista o i terroristi emulatori che si divertono a forare le bottiglie di acqua minerale inserendovi detersivi o candeggina, qualche imbecille giornalista ha varato il termine di “acquabomber”, dimenticandosi o non sapendo che in inglese “bomber” significa bombardiere, quindi il termine sarebbe esatto solo se le bottiglie esplodessero e non nel caso in cui vengono avvelenate. Per fortuna solo alcuni giornali, tra la stampa nazionale, hanno usato questa stupida definizione, ma moltissimi, anche nelle emittenti locali, hanno tranquillamente scimmiottato il termine senza alcun criterio: ormai va di moda.
Potrà sembrare che abbia parlato di cose futili, ma è stato solo per ribadire che sono sempre meno quelli che pensano con la propria testa e rifiutano di seguire le mode pensando con la testa degli altri. In quanto a me, se sono “fuori moda” non me ne può fregare di meno: preferisco pensare sempre con la mia testa, anche sbagliando come talvolta capita.
Giulio Cordaro
Autore : Giulio Cordaro
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