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notizia del 01/02/2013 messa in rete alle 23:20:46
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Dalla parte dei maschi
Parlare a favore delle donne è facile, scontato, ripetitivo. Le donne si sono organizzate in associazioni, club, partiti, che hanno sempre un programma per la difesa dei diritti delle donne. Scrivere qualcosa dalla parte dei maschi, non vuol dire essere contro le femmine, ma cercare di fare luce sulla personalità maschile, sui modelli comportamentali e affettivi, diversi da quelli femminili, significa vedere il mondo dal punto di vista maschile, senza la coreografia, la sceneggiatura, la drammaticità di cui le donne sono padrone. I maschi non sanno usare la parola cosi bene come le femmine quando si tratta di parlare di emozioni, non si aprono facilmente, non confidano i loro problemi, psicologici o sessuali, se li tengono, la psicoanalisi ha fatto fortuna con un pubblico al 70% di donne.
Il maschio dinanzi ad un conflitto con una donna non regge la discussione, non sopporta l’offesa verbale da parte della donna, e finisce con il perdere il controllo, ed usare le mani.
Così anche quando ha ragione passa dalla ragione al torto. Parlare dal punto di vista maschile è difficile, perché per prima cosa bisogna liberarsi di una certa soggezione psicologica dalle donne-madri. I maschi hanno letteralmente paura di difendersi sul piano verbale, non sono buoni psicologi, preferiscono essere evitanti, sia fisicamente che emotivamente. Il maschio viene educato alle madri fin da bambino ad essere forte, nel senso di non mostrare le proprie emozioni, e forse anche per ragioni biologiche non sa difendersi sul piano verbale, soccombe ad una discussione, lascia perdere, e pur di finire una discussione, la dà vinta.
Quello è purtroppo l’inizio di tanti guai, non sa che ha aperto una maglia pericolosissima, che senza interruzione lo porterà a nuove discussioni, nuove richieste, ed alla fine, esasperato, userà le mani, o peggio le armi, passando dalla ragione al torto. Il maschio è semplice, è diretto, spesso quello che pensa dice, non è furbo, almeno non quanto una donna, il maschio si fida, almeno più di quanto si fidi una donna. Il maschio non trama nel buio, non parla a bassa voce per non fare sentire i discorsi, in genere tende ad urlare, guarda diritto negli occhi, ma è fondamentalmente ingenuo rispetto ad una donna, nella dinamica relazionale ed emotiva, è perdente.
L’uso della violenza spesso è l’ultima sua chance, l’ultima sua risorsa quando ormai da mesi, da anni, è esasperato, offeso e frustrato da madri, sorelle, figlie, compagne, mogli, amanti, colleghe di lavoro. Quando non ne può più, la repressione degli istinti non è il suo forte, e se la donna è provocante o provocatoria, denigratoria od offensiva, il rischio che passi alla aggressione fisica diventa realtà.
Tutto questo per capire meglio come funziona un maschio, al solo fine di migliorare la relazione maschio-femmina, al solo fine di capire le origini della violenza fisica e poterla meglio prevenire, perché gli uomini amano le donne, e tutte le loro vite possono essere lette in relazione alle donne che hanno, o non hanno avuto.
Autore : Francesco Lauria - medico chirurgo,specialista in Psichiatria
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