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Corriere di Gela | Ricordato il 65° dello Sbarco
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notizia del 21/07/2008 messa in rete alle 23:02:11

Ricordato il 65° dello Sbarco

La manifestazione che si è svolta il 10 luglio scorso, organizzata dal centro studi S. Aldisio è stata vissuta con intensa emozione a Gela, dove 65 anni fa vi fu lo sbarco dei marines americani del secondo conflitto mondiale.
E se gli anziani hanno rivissuto la tragica e angosciante giornata dell’inaspettato sbarco, i giovani hanno memorizzato le conseguenze di quella invasione che determinò la fine del nazi-fascismo, lo sconvolgimento dell’Europa, le conseguenze che ne seguirono e che cambiarono il volto del nostro continente dal punto di vista politico, economico e sociale.
Nell’ex palazzo ducale sono esposte (fino al 20 luglio), con testimonianza di quell’immane conflitto che sconvolse i cinque continenti, le centinaia di fotografie di Franco Pardo (intelligente “mago” collezionista gelese), che “raccontano” minuto per minuto le diverse fasi dello sbarco, le soverchianti forze alleate, i diversi armamenti militari, le sofferenze di tutti i militari.
In questo grande affresco storico si scoprono tanti ritratti di uomini straordinariamente vivi, con i loro occhi smarriti, le loro paure, con il loro impegno di soldati.
Le foto di Pardo rievocano visivamente l’aspetto di quell’indimenticabile giornata. Come in una tabella cronologica si vedono tanti prigionieri italiani lungo il corso Vittorio Emanuele, che vengono accompagnati sulla spiaggia, le foto di altri prigionieri dentro l’arena “Diramare”, un piccolo carro armato italiano bloccato in piazza davanti il “Caffè impero”, i caduti in combattimento nella piana di Gela e tante altre foto che sono entrate nel contesto storico di quella rovente giornata.
Sono oltre 300 foto, che sono state viste da oltre tre mila visitatori, fanno rivivere lo scenario di quella giornata, i volti dei combattenti noti e sconosciuti con la drammaticità che è proprio dei documenti. La giornata del 10 luglio il centro studi S. Aldisio la così commemorata:
Messa nella Chiesa del Rosario in onore di tutti i caduti nella Battaglia di Gela;
Corteo diretto in Viale Mediterraneo per la posa di una corona di alloro presso la lapide intestata a tutti i “Caduti”, messa loco lo scorso anno dai sottoscritti.
Palazzo Ducale: visita della mostra Fotografica e Cimeli storici sullo “Sbarco in Sicilia” curata dal collezionista Franco Pardo, la cui chiusura è stata prorogata al 27 luglio, per soddisfare le numerose richieste di visitatori provenienti da altri centri.
Sono intervenuti alla mostra: Cugnetto Massimo capitano di fregata Marisicilia di Augusta; Colonel Charles Darell: Defence British Embassy Roma; Antonia Grant: Assistente del colonnello; Joaquin Correia vice comandante stazione telecomunicazione (Comsta), Sigonella, capitano di Corvetta; Guadalupe Dickens assistente del capitano; Dott. Alberto Lunetta, Vice capo Ufficio Stampa – Sigonella; Raffaele Macauda capitano di Fregata, comandante capitaneria porto – Gela; Capitano Giovanni Iacono del 5° Rgt. F. “Aosta”, Comandante in Seconda Fabio Rottino, Capitano di Corvetta.
Nella serata del 10 luglio scorso sono stati presentati:
Ore 19 all’hotel Sileno, presentazione del volume “Gela: le operazioni dei reparti italiani nella battaglia del 10-11 luglio 1943” scritto dal Capitano Giovanni Iacono del 5° Rtg. F. “Aosta” e del libro “Sicily Whose Victory”, pubblicato a Londra. Tratta dello sbarco Anglo-americano.
Presentato dal prof Giorgio Romano. Presentazione del libro “Gela: le operazioni dei reparti italiani nella battaglia del 10-11 luglio 1943” scritto dal Capitano Giovanni Iacono del 5° Rtg. F. “Aosta”. E’ stato presente alla manifestazione un reduce del luglio 43 Walter Ferrando ex artigliere comando 4° gruppo artiglieria 28° Reg “divisione Livorno”, che ha portato la sua testimonianza diretta Disse lo scrittore Carlo D’Este: “E’ nella natura degli uomini perdonare; tuttavia, quando si tratta di guerra e della sciagura che queste porta con sè, dimenticare è un invito al suo ripetersi”.
Dopo l’inferno bellico, la spiaggia di Gela tornò a ripopolarsi. Dopo l’assedio di mezzi bellicilo sbarco di migliaia e migliaia di militari americani con i loro poderosi mezzi, dopo i duelli aerei nei cieli, il cannoneggiamento navale, i numerosi morti dell’una e dell’altra parte degli eserciti belligeranti, la spiaggia gelese fu presa subito d’assalto dalla gente, con i loro ombrelloni, che riprese la vacanza borghese al sole di luglio, in cui la spiaggia è il luogo ideale.


Autore : Gino Alabiso

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