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Corriere di Gela | Feste del popolo, gioia di Dio
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notizia del 10/10/2003 messa in rete alle 23:01:24
Feste del popolo, gioia di Dio

Tra la fine di settembre e i primi di ottobre, diverse celebrazioni religiose si sono svolte nella Chiesa di San Francesco, che il parroco, don Iannì, ha preparato con cura e svolto con tanto amore. Così è stato celebrato il “Dies natalis” del santo di Pietrelcina, più noto come Padre Pio, il 23 settembre, con triduo e processione al monumento del santo, nella piazza omonima, vicino al giardino dell’Orto Fontanelle.
Con grande partecipazione di popolo, è stata anche celebrata, il 29 settembre, la festa di San Michele Arcangelo, patrono della polizia. Il santo, a quanto ci dice la storia terranovese, fu il primo protettore della città e gli fu dedicata la prima chiesa; è anche il patrono di Caltanissetta e di alcune città come Gran Michele e San Michele di Ganzeria che portano il suo nome.
La festa, a mio parere, più sentita, è quella del poverello di Assisi, San Francesco, a cui la chiesa è dedicata.
Ad Assisi ogni anno, un rappresentante di una delle regioni italiane, offre l’olio per la lampada che arde dinanzi al sepolcro del santo, patrono d’Italia e di tutti gli ambientalisti. Quest’anno è stata proprio la Sicilia ad offrirlo.
A Gela una lampada è stata offerta ed accesa dal primo cittadino Rosario Crocetta, che ha presenziato alla liturgia eucaristica che quest’anno si è svolta all’aperto dinanzi al Municipio. Oltre al triduo si sono svolti a cura degli studenti canti e balli. Particolarmente emozionante è stata la benedizione degli animali di affezione che hanno sfilato nelle vie del quartiere accompagnati dalla banda musicale.
La processione con la statua del santo per le vie del quartiere, portata dai marinai gelesi, da diversi anni non avveniva con la partecipazione del sindaco. Bellissime le coperte e i drappi ricamati esposti nei balconi, così come vuole la tradizione.
Nei ricordi dei “non più giovani” la celebrazione avveniva in modo diverso. La statua del santo, dalla chiesa dei Cappuccini, veniva portata in processione in contemporanea con la statua di Santa Caterina da Siena, anch’essa patrona d’Italia, che dalla Chiesa Madre “incontrava” San Francesco al Municipio e lì, con il discorso del primo cittadino, avveniva la concelebrazione.


Autore : Rosa Maganuco

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