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notizia del 03/12/2013 messa in rete alle 22:59:33
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Rosalba Marchisciana :«Ritorno da preside alla Lombardo Radice che mi vide alunna»
L’istituto comprensivo Lombardo Radice, come ormai molte scuole della città, respira aria di novità. Alla guida vi è una nuova dirigenza che poi tanto nuova non è, poiché la preside Rosalba Marchisciana ha mosso proprio qui i primi passi della sua carriera scolastica. Dietro la scelta di assumersi un ruolo così importante, vi è un profondo senso di attaccamento a questa scuola che l’ha formata. E ritrovarsi ai colloqui con genitori che si ricordano compiaciuti di lei come insegnante e che adesso la accolgono come dirigente, è una sensazione da tenere stretta al cuore.
«Oltre ad essere stata docente della scuola primaria in questo istituto – afferma la prof.ssa Marchisciana – ho insegnato al liceo scientifico Vittorini e ho completato la mia carriera da docente al liceo classico Eschilo. Ritrovarmi adesso qui è motivo d’orgoglio, ho trascorso dieci anni nell’allora Quarto Circolo».
Che sia una scuola elementare, media o superiore, essere dirigente è un impegno oneroso. L’educazione del ragazzo è in continua crescita, motivo per cui non si ferma da una classe o da un istituto all’altro. Ecco perché il compito di essere preside è sempre uguale, sempre mirato al coordinamento, alla formazione del personale, dei docenti e degli alunni. Il ruolo dirigenziale è stato unificato, bisogna però avere una buona vocazione per la professione.
«In questi ventidue anni di insegnamento ho maturato un’idea di scuola che voglio veicolare a chi lavora insieme a me. La mia è stata una scelta dettata dal cuore decidendo di volermi occupare in pieno di questo istituto. Ci tengo molto al rapporto con i genitori, con la famiglia, forse perché ho a che fare con bambini la cui base per la loro formazione dipende appunto da noi. Ho già indetto delle assemblee di plesso per conoscerli bene e per presentare loro le mie idee. Nel nostro piano dell’offerta formativa – continua – è incluso uno spazio per i genitori che possono partecipare ad attività ed esserne i protagonisti. Abbiamo attività laboratoriali di tutti i generi affiancati a momenti più specializzati con la presenza di personalità in grado di curare meglio le relazioni tra genitori e figli».
La sensibilità che caratterizza l’istituto gioca un ruolo rilevante per le opere di beneficienza. La scuola, non come edificio, ma come ideale di una grande famiglia, ha adottato a distanza una bambina e molti dei soldi che vengono raccolti sono dunque devoluti a lei. I genitori hanno anche proposto alla preside Marchisciana di rivolgere un pensiero agli alluvionati della Sardegna attraverso un contributo economico.
«Sono quattro i plessi di cui mi occupo e l’intreccio con il territorio è un dato che non può mancare. La sede centrale infatti è caratterizzata da un raccordo con il mondo dei Salesiani, con cui siamo dirimpettai; nel plesso di via Fuentes, quartiere Settefarine, c’è un intenso rapporto sinergico; poi vi è il plesso di Albani Roccella al quale ci stiamo dedicando per la bonifica della zona verde e infine il plesso Giulio Siracusa».
Sono già in corso i progetti previsti dai finanziamenti europei. Si tratta di piani di lavoro in rete con le altre scuole che prevedono attività varie. La musica in particolare è il fiore all’occhiello tra i vari laboratori, infatti da quest’anno la scuola è ad indirizzo musicale. Ma ancora corsi sportivi, di lingua straniera, di recupero per l’italiano e la matematica, teatrali e per concludere un progetto di archeologia che si realizzerà grazie al contributo del Museo Archeologico.
«Ho inteso l’insegnamento – conclude la preside Marchisciana – sempre come una professione importante, nella quale l’educa-zione non ha limiti, è un valore assoluto che è uguale in tutti gli organi istituzionali, senza esclusione di colpi».
Autore : Greta Smecca
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