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notizia del 21/03/2010 messa in rete alle 22:59:18
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Convegno all’Asi sulla “responsabilità sociale” come strumento di sviluppo imprenditoriale
Csr: uno strumento per l'imprenditore responsabile”. Questo il tema del convegno organizzato sabato 13 scorso da Inforgroup in partenariato con l'Asi, con il patrocinio di Confindustria Caltanissetta e l'Ordine dei commercialisti. Il tema, molto interessante, è diventato in questo momento di crisi economica, finanziaria e sociale, oggetto di discussione e di confronto tra politica, sindacato e industria.
Inforgroup, Agenzia polifunzionale per il lavoro, ente di formazione, è una società specializzata nella consulenza dei servizi alle imprese, nell'ambito dell'human resources, assiste i propri clienti nell'elaborazione di programmi di Csr.
L’Asi Gela interpreta un ruolo di rappresentanza e di proposta a favore della piccola e media industria ubicata nel territorio di Gela. Nello svolgere il proprio compito istituzionale, fornisce agli associati servizi di alta qualità per sostenere lo sviluppo del sistema produttivo competitivo, sempre in grado di rispondere in tempo reale al cambiamento.
Essere oggi un'impresa socialmente responsabile – è stato sottolineato da più parti, in tutti gli interventi – significa tenere conto non solo dei parametri economici della propria gestione, ma anche dell'ambiente e del contesto sociale nel quale l’impresa è inserita. La valutazione di un'impresa non può essere circoscritta, solo ad aspetti economici e finanziari. È necessario che le aziende operino in equilibrio rispetto alle tre dimensioni di cui sono composte: economica, ambientale, sociale, e siano consapevoli delle connessioni tra loro esistenti.
“La responsabilità sociale – ha affermato la dottoressa Gabriella Rizzo, amministratore delegato InforGroup – è una pratica volontaria. La sua valenza etica consiste proprio nella scelta di andare oltre le prescrizioni previste dalla legge. Esistono una serie di linee guida, norme di certificazione, standard nazionali e internazionali che indirizzano in maniera corretta all’applicazione di questa pratica”
Si è trattato di un incontro molto intenso al quale hanno partecipato un folto pubblico, gran parte del quale rappresentato da studenti del Commerciale Sturzo di Gela.
Presenti esponenti della politica, del sindacato, della piccola e media impresa, ma anche della Raffineria di Gela. Ospite d’eccezione, l’on. Lino Leanza (nella foto a destra con Giuseppe Pisano), assessore regionale al dipartimento della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro che ha illustrato, in fatto di Rsi, gli orientamenti regionali tra standard internazionali e iniziative locali.
Il tema della Rsi è stato affrontato sotto varie angolazioni da Salvatore Pasqualetto, vice presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta, dal dottor Pino Nicoletti, presidente dell’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Gela, dal dottor Rosario Amarù, vice presidente Confindustria di Caltanissetta, dalla dottoressa Gabriela Rizzo, amministratore delegato InforGroup, dal dottor Mario Pizzi (Eletecno Impianti), dalla dottoressa Brunella Agnelli (Bem Service), dalla dottoressa Angela Coco (InforGroup) e dall’ing. Alfredo Barbaro responsabile tecnico Eni – Raffineria di Gela.
I relatori sono intervenuti utilizzando delle slides proiettate su uno schermo gigante, coordinati dal dottor. Giuseppe Pisano, presidente dell’Asi di Gela, il quale di volta in volta ha commentato alcuni aspetti significativi delle relazioni stimolando risposte e dibattito.
Al presidente dell’Asi dott. Pisano abbiamo chiesto di spiegarci il senso del convegno ed il significato di questo nuovo concetto Csr (Compact Social Report).
“Un’azienda che produce in un contesto – ha affermato Pisano – ha bisogno di stabilire buone relazioni con tutti i suoi interlocutori che sono i suoi dipendenti ma anche il pubblico, la società civile del luogo dove è insediata. Stabilire buoni rapporti lo si fa dandosi regole, molto più stringenti rispetto a quelle della legalità comune e quindi molto forti sul piano etico. Lo statuto etico dell’impresa consiste in una sorta di autoregolamentazione in cui si impegna a mantenere certi standard e mi assumo la responsabilità perché voglio un ritorno nell’impresa. Parte del proprio reddito viene dedicata all’attività sociale destinandolo al volontariato cui vanno delle quote di utili. Gela sembrerebbe il posto meno indicato per propugnare questi concetti, ma in realtà così non è perché la comunità da qualche tempo ha acquisito la consapevolezza di una forte connotazione etica dell’attività produttiva. Io affermo che bisogna andare avanti e oltre, per essere coerenti. Lei mi chiedeva il senso di questo convegno. E’ proprio questo. Vuole essere un momento di sensibilizzazione per il mondo del’impresa ed anche un incontro tra le attività imprenditoriali, le imprese e le associazioni di volontariato. Noi abbiamo lanciato il sasso e speriamo che da cosa nasca cosa”.
L'assessore regionale alla famiglia, on. Leanza, ha affermato che nella provincia di Caltanissetta è fortemente sviluppata, accanto allo stabilimento petrolchimico, la piccola e media impresa, che svolgono un ruolo importante e fondamentale. Ha sottolineato come in questo ambito manchino accordi quadro per le politiche giovanili, che possano garantire lo sviluppo della nostra isola e far proseguire l'impegno di quanti vogliono investire nel nostro territorio e non fare le valigie. Poi puntando il dito nei confronti delle imprese mafiose ha lanciato un monito perché si rifugga dal seguirne quel modello.
“L’argomento Csr viene trattato in un momento di crisi profonda – ha continuato Leanza – che investe tutti i lavoratori. Io parto sempre da una considerazione: l’impresa è una risorsa. Senza l’impresa non c’è lavoro. Deve essere messa nelle condizioni di lavorare al meglio. Noi pensiamo che lo sviluppo della nostra terra avvenga grazie alla piccola e media impresa. Molto spesso abbiamo subito i torti della grande impresa. Io mi accorgo oggi come sia aumentato enormemente il tasso di povertà. Oggi i banchi della Caritas vengono frequentati anche persone con giacche e cravatta. Noi in Sicilia abbiamo avuto il picco massimo di cassa integrazione, il che sta a dimostrare che stiamo vivendo un grosso momento di difficoltà”.
L’imprenditore Rosario Amarù, a nome di Confindustria Caltanissetta e di tutta la classe imprenditoriale, ha dichiarato il proprio consenso al progetto Csr, sostenendo che le società gelesi sono state sempre sensibili alle esigenze sociali della città.
“L’impresa non ha più il dovere di rispettare l’ambiente – ha detto Amarù sulla questione ambientale dove l’impresa si misura per il rispetto dell’ambiente – ma creare una produzione che porti un beneficio all’ambiente. Noi stiamo dando un contributo al territorio utilizzando fonti alternative di energia. L’impresa ha questa responsabilità sociale e ambientale. Oggi dobbiamo alzare la testa avere delle carte diverse da poterci giocare in questo momento di grande crisi”.
Salvatore Pasqualetto, vice presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta, si è soffermato sulla competitività delle imprese e sul sostegno che occorre dare ad esse nell’ambito della Csr.
“Credo che sia necessaria una sinergia di forze – ha tenuto a sottolineare – perché un’impresa che riesca a fare squadra con un sindacato serio, riesce a costruire consenso e creare benefici”.
Autore : Nello Lombardo
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