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notizia del 18/05/2008 messa in rete alle 22:54:44
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Aism, una corsa in bicicletta contro la sclerosi multipla
C’ero anch’io domenica 11 maggio a Serradifalco, la cittadina nissena prescelta dagli organizzatori come traguardo volante del giro d’Italia. Ma la mia trasferta e quella del presidente dell’Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) Totò Giudice, assieme ai giovani volontari era d’obbligo perché in collaborazione con il coordinamento regionale dell’Associazione si doveva organizzare una “ciclopasseggiata” sullo stesso percorso che lo scrittore Andrea Camilleri fece da Serradifalco fino a Porto Empedocle durante la seconda guerra mondiale alla ricerca di suo padre. Protagonista della giornata ancora una volta una Montante, una Kalos che è stata condotta da Linda Vancheri, responsabile organizzativa dell’Aism. Quando l’ho incontrata le ho chiesto il perché di questa corsa ciclistica .“La fisioterapia per chi ha la sclerosi multipla è importante e vitale. Questa malattia colpisce persone sempre più giovani e proprio quelle che fanno sport. Ormai non c’è alcuna differenza tra la mia vita e la sclerosi multipla – ha affermato ancora Linda Vancheri – la quale ti costringe a cambiare completamente il tuo orizzonte di valutazione. Ti porta ad amare la vita momento per momento, t’insegna a capire che tutto ciò che fai lo devi fare ora e bene, t’insegna anche a stare bene con il prossimo, a vedere per primi tutti i lati positivi delle persone che ti circondano”. Linda voleva lanciare un grande messaggio: così come Andrea Camilleri percorse quelle strade facendogli raggiungere la libertà, allo stesso modo le persone con sclerosi multipla ripercorreranno quei quarantacinque chilometri per raggiungere la “vittoria” contro la malattia”. Un’organizzazione perfetta. Accanto alla casa museo di Montante, l’Aism ha allestito un gazebo dove i nostri giovani volontari di Gela hanno offerto alla gente il libro di Savatteri che parla di questo grande siciliano, Calogero Montante e di uno spaccato di vita di Andrea Camilleri che fece uso di questa marca di bicicletta per raggiungere la libertà. Quella domenica si correva la seconda tappa del Giro d`Italia, la Cefalù-Agrigento, dedicata proprio a Calogero Montante e Andrea Camilleri. Due siciliani di spicco. Se il secondo, uno dei maggiori scrittori del nostro tempo, è a tutti noto in virtù del Commissario Montalbano, il primo è un’autentica gloria sportiva e industriale dell’isola, di cui è stato nel ciclismo il primo ambasciatore. Era infatti il 1926 quando Calogero Montante costruiva la sua prima bicicletta da corsa, naturalmente su sua misura, dalla cui esperienza sarebbero in seguito nati i cicli Montante e la prima squadra di ciclismo agonistico di tutto il Sud Italia. Camilleri, dal canto suo, proprio nel 1943 in sella a una bici Montante, percorse 55 chilometri fra la propria casa a Serradifalco e Porto Empedocle.
Alle 10,30 la partenza di una cinquantina di ciclisti tra cui Linda Vancheri, vecchie glorie, giovanissimi e qualche attempato. Cartelloni, manifesti e locandine da cui sfoggiava il nuovo logo dell’Aism, dove era indicato il tragitto della corsa ed uno slogan incisivo: “Una corsa in bicicletta verso la libertà per abbattere le barriere fisiche e mentali della sclerosi multipla”.
Nello Lombardo
Autore : Nello Lombardo
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