notizia del 03/12/2013 messa in rete alle 22:54:05
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Project finance, nuovi strumenti per realizzare opere e servizi
Nei giorni scorsi si è svolto un interessante convegno organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili sull’utilizzo di strumenti di partenariato pubblico-privato per la realizzazione di investimenti degli Enti Locali. All’incontro di studio ha partecipato l’Amministrazione comunale con il sindaco Avv. Angelo Fasulo e l’Arch. Emanuele Tuccio. Il convegno, valido ai fini della formazione professionale dei commercialisti, ha visto anche la partecipazione dell’Istituto nazionale di ricerca dei Commercialisti con il ricercatore Roberto De Luca.
Il presidente dell’Ordine, Giuseppe Nicoletti ha rilevato in apertura dei lavori, come l’attuale situazione economico-finanziaria degli enti locali impone un ripensamento degli investimenti pubblici e delle loro modalità di realizzazione.
A causa della drastica riduzione dei trasferimenti dello Stato, nonché dei vincoli imposti dal Patto di stabilità e dei limiti all’indebitamento, è necessario abbandonare la logica esclusiva dell’appalto tradizionale, al fine di valutare l’utilizzo di nuovi strumenti , come il Project finance, per la realizzazione delle opere pubbliche.
Il ricorso a tali procedure presenta certamente una elevata complessità anche per i riflessi sul bilancio dell’ente locale e richiede una profonda attività di pianificazione e valutazione degli interventi da porre in essere per garantirne la fattibilità e l’effettiva realizzazione.
In tale contesto il ruolo del Commercialista, quale analista economico-finanziario, è certamente preponderante nel momento in cui gli aspetti procedurali richiedono l’analisi dei contenuti dello studio di fattibilità e del piano economico-finanziario, la valutazione dei rischi e la definizione delle eventuali forme di contributo pubblico, nonché degli aspetti contabili e fiscali, della redditività e bancabilità del progetto.
Il Project finance, di origine anglosassone, è uno strumento che negli ultimi anni si sta sviluppando anche in Italia con il legislatore che incentiva il ricorso al capitale privato per la realizzazione di un’opera pubblica o di pubblica utilità. Nella realizzazione di un’opera la collaborazione pubblico-privato può apportare molti vantaggi alla pubblica amministrazione tra cui il limitato utilizzo di risorse proprie (vincoli di bilancio), maggiore certezza su costi e tempi di realizzazione dell’opera, miglioramento della gestione attraverso il ricorso ad imprese specializzate, ripartizione dei rischi tra più soggetti.
Il sindaco avv. Fasulo, nel suo intervento ha ringraziato i commercialisti per avere posto i riflettori sui nuovi strumenti di finanziamento e realizzazione delle opere pubbliche e servizi alla collettività, sottolineando l’interesse dell’amministrazione comunale verso forme di collaborazione pubblico-privato per la realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità inserite nel Piano triennale delle opere pubbliche.
Per il futuro il sindaco ha auspicato un maggiore interesse anche da parte dei privati che possono proporre all’amministrazione nuovi progetti di interesse pubblico a condizioni più interessanti rispetto al passato.
Infatti il legislatore ha modificato l’originaria disciplina (Legge Merloni) ed ha previsto che le concessioni possono avere durata di oltre 30 anni , che vi possa essere il preventivo coinvolgimento di istituti finanziatori ed altri vantaggi, previsti dal D.L. 69/2013, tra cui il riferimento a indicatori di redditività e capacità di rimborso del debito.
Gli intervenuti al convegno hanno attenzionato gli aspetti procedurali del Project e finance, in particolare:
– quando l’amministrazione con la pubblicazione di un bando stimola la partecipazione dei privati per la realizzazione di un’opera inserita nel Piano triennale e nell’elenco annuale;
– quando a proporre la realizzazione dell’opera è un privato ed in questo caso il promotore gode del diritto di prelazione nella gara pubblica;
– nell’ipotesi di opere inserite nel Programma ma la gara non è bandita entro i sei mesi previsti dalla legge ed in questo caso i privati possono presentare proposte
E’ stato sottolineato che il Project financing è applicabile anche ai servizi pubblici ed i promotori possono presentare all’ente locale lo studio di fattibilità per valutare l’assenza di elementi ostativi alla realizzazione del servizio, la funzionalità e la fruibilità del servizio, i costi di gestione e di manutenzione, la durata della concessione e le tariffe da applicare, la bozza di convenzione. In presenza di una sola proposta, l’esame positivo della stessa porta alla dichiarazione di pubblico interesse ed alla individuazione del privato quale promotore. Il proponente può inoltre costituire una società di progetto per tutelarsi dai rischi dell’iniziativa. Infatti, i creditori e l’ente finanziatore possono rivalersi solo sui flussi di cassa del progetto e sui beni della società di progetto ed in caso di fallimento della società di progetto i promotori possono continuare la loro attività d’impresa in quanto non sono attratti dal fallimento della società di progetto.
L’attenzione è stata posta inoltre ai soggetti proponenti e concessionari che, in possesso di Soa e di fatturato medio non inferiore al 10% dell’investimento proposto, oltre ad altri requisiti previsti dalla normativa, possono essere imprenditori individuali, società commerciali, cooperative, consorzi, Ati, Geie e soggetti che svolgono in via professionale attività finanziaria, tecnica, di consulenza e di gestione nel campo dei lavori pubblici e dei servizi alla collettività con esperienza triennale.
L’arch. Emanuele Tuccio ha illustrato alcuni aspetti tecnici fondamentali per la riuscita di un progetto di finanza traendo spunto dalla specifica esperienza dell’amministrazione in un progetto, sottolineando i vantaggi della collaborazione pubblico-privato nella realizzazione di opere pubbliche e servizi alla collettività in termini di costi ed efficienza.
Il presidente Nicoletti è certo dell’importanza in futuro del Project financing che per la sua flessibilità è applicabile a vari settori della pubblica amministrazione e degli enti locali in particolare, stretti sempre più da numerosi vincoli sulla spesa e dall’esiguità delle risorse finanziarie per la riduzione dei trasferimenti.
Per cui in futuro i comuni per realizzare nuove opere pubbliche e nuovi servizi (approdi turistici, arredo urbano e verde pubblico, acqua, gas ed energia, beni culturali, centri polivalenti, impianti sportivi, cimiteri, parcheggi, sanità, tempo libero, trasporti, turismo), dovranno fare ricorso ai nuovi strumenti finanziari ed all’aiuto dei privati.
Il Project finance può essere attuato anche in collaborazione tra più comuni interessati ad una unica opera, come ad esempio il progetto del collegamento con una metropolitana in superficie di Gela-Caltagirone-Catania (per ora solo idea-intuizione di qualcuno: si pensi agli enormi vantaggi economico-sociali dei territori coinvolti).
Ma per fare ciò è necessaria una vera svolta culturale per evitare che la collettività ed i territori amministrati siano privati dei necessari servizi per la crescita sociale e delle opere infrastrutturali importanti per lo sviluppo economico.
Autore : Redazione Corriere
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