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notizia del 31/01/2003 messa in rete alle 22:53:42
Ricordato l’eccidio di Feudo Nobile
Per rendere omaggio ai carabinieri uccisi in un agguato a Feudo Nobile il 28 gennaio del 1946 si è svolta mercoledì scorso una cerimonia commemorativa. Erano presenti i militi della Benemerita, il luogotenente Domenico Resciniti, il capitano Mario Bertossi, il tenente Giovanbattista Aspromonte, altri rappresentanti della polizia, dei carabinieri, della finanza, del mondo politico locale, il sindaco Scaglione, alunni delle scuole medie, e molti cittadini comuni. Alla cerimonia ha preso parte anche la vedova del carabiniere Fiorentino Bonfiglio, morto in quel tragico agguato.
Il sindaco Scaglione e il capitano Bertossi hanno deposto una corona d’alloro davanti alla lapide che riporta i nomi degli otto carabinieri: Vincenzo Amenduni (brigadiere), Pietro Loria, Mario Spampinato, Mario Bosconi, Vittorio Levico, Emanuele Greco, Giovanni La Brocca, Fiorentino Bonfiglio.
La strage dei carabinieri è stata la più aberrante e tremenda di tutta la guerra di liberazione della Sicilia.
Avvenne per opera della “banda dei niscemesi” (briganti che si erano inseriti nell’esercito volontario per l’indipendenza della Sicilia) che gli tesero una trappola nella caserma di Feudo Nobile, dove si erano recati per verificare una denuncia fatta da contadini per pascolo abusivo. Nel conflitto a fuoco i briganti ebbero la meglio, e i carabinieri furono costretti alla resa. I loro corpi furono ritrovati a Rigiulfo, una miniera abbandonata nel territorio di Mazzarino, il 25 maggio 1946.
Autore : Rosa Maganuco
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