Corriere di Gela | L’Ens a tutela ed assistenza dei sordomuti del territorio

L’Ens a tutela ed assistenza dei sordomuti del territorio

Quella dei sordomuti è una realtà concreta ma poco conosciuta nel nostro territorio e per questo forse non abbastanza considerata e compresa. Volto alla promozione e l’assistenza di questa categoria, l’Ens è l’ente nazionale per la protezione di persone con minoranze uditive. Fondato nel padovano il 24 Settembre 1932 in occasione del primo Raduno Nazionale dei sordomuti italiani, è oggi una realtà presente per tutti gli italiani con problemi specifici. L’ente rappresenta e tutela gli interessi civili, morali e culturali dei sordomuti. Promuove iniziative e attività che permettono alle persone con deficit uditivi di integrarsi nella società, senza alcuna discriminazione. Valorizza la loro dignità e autonomia nel rispetto morale della persona. Quella presente nel territorio gelese rientra nella tipologia di sede intercomunale che abbraccia i territori di Niscemi, Butera, Riesi e Mazzarino. Svariate le attività che l’Ens svolge. Laboratori di pittura e decoupage, laboratori di artigianato per la creazione di bigiotteria, attività ludiche e culturali. Vengono inoltre realizzati tornei di calcio tra squadre di sordi delle varie città, tornei di bocce, raduni circa due volte a settimana, seminari ed altro ancora. Opera senza fini di lucro per il raggiungimento di finalità di solidarietà, rappresentando il sordo, tutelando i suoi diritti. L’attuale responsabile nel nostro territorio è Salvatore Zisa. Gela conta tra i 120-150 sordi, circa 20 nel territorio di Niscemi. Il numero totale si aggira intorno ai 200 considerando gli altri paesi. Per conoscere più da vicino la realtà dei sordomuti e dell’asociazione che li rappresenta abbiamo incontrato la dott.ssa Ivana Legname (nella foto) interprete della lingua dei segni.
– Quando parte il progetto per sordomuti nel nostro territorio?
«La rappresentanza nel nostro territorio è una realtà presente dal 1975. Svariate le attività che vengono svolte per l’integrazione e la tutela delle persone con deficit uditivi. L’assistenza per queste persone è necessaria. Purtroppo spesso e volentieri queste categorie non suscitano alcuna sensibilità nella popolazione, di conseguenza essa non viene attenzionata come dovrebbe. Quello che riguarda la comunicazione è il deficit più grave in quanto il linguaggio è lo strumento più importante che possediamo».
– Secondo lei come si può aiutare la categoria dei sordomuti?
«Innanzitutto bisognerebbe coinvolgere i sordomuti in un processo di integrazione.Si potrebbe realizzare e organizzare il servizio di interpretariato. Purtroppo il nostro territorio ha un livello sociale medio-basso, rispetto a quello nazionale. La sede centrale di Roma si mobilita e si muove con vere e proprie battaglie a difesa dei diritti dei sordomuti. A livello locale ciò non avviene, in quanto viviamo in un contesto mediocre che non permette azioni di questo tipo. Tanti sono i limiti, ma questa categoria ha bisogno di essere supportata».
– Quali attività vengono svolte nel nostro territorio?
«Le attività sono svariate, laboratori di pittura, artigianato, culturali e sportive, tornei di calcio, di bocce, raduni sono solo alcune delle attività organizzate appositamente per loro. L’Ens è il supporto per queste persone che si trovano a vivere in una condizione per nulla facile. Spesso capita anche di trovarsi di fronte a situazioni di emergenza, e per chi non può comunicare si tratta di un vero ostacolo».
Comprendere un po’ di più questa categoria di persone rappresenterebbe un passo avanti della civiltà. La voce per queste persone è l’Ens, che garantisce e salvagurda i loro diritti.

Autore : Martina La Gristina

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