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Corriere di Gela | Centro polivalente a Macchitella
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notizia del 23/01/2004 messa in rete alle 22:51:49
Centro polivalente a Macchitella

“La famiglia oggi: valori e problematiche”. Questo il tema della conferenza organizzata dal Rotary Club International, 2110 Distretto, Club di Gela, sabato scorso, al Convento delle Benedettine alle ore 18,00
. Relatori sono stati il presidente del Rotary Club di Gela, dott. Giovanni Turco, che ha introdotto le tematiche oggetto della conferenza, il dott. Milazzo, psicologo e l’arch. Giuseppe Valenti, Presidente dell’associazione Progetto H.
Sono intervenuti, altresì, il Presidente della Provincia, Filippo Collura, l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Università e Ricerca, Luciano Vullo, l’avv. Giovanna Cassarà, Presidente associazione famiglie cattoliche e l’ing. Giuseppe Morselli, Presidente della Commissione famiglia del Rotary di Gela e il direttore del Cnos-Fap di Gela, Don Ballistrieri.
La conferenza ha dato lo spunto per esaminare e scandagliare il variegato mondo della famiglia, evidenziando le problematiche afferenti i rapporti all’interno della famiglia, i comportamenti dei giovani in seno ad essa e nel contesto sociale in cui vivono, senza tralasciare l’aspetto legale. Un momento particolare ha costituito la relazione dell’arch. Giuseppe Valenti sulla famiglia in situazione di handicap. Il relatore ha riferito che si è riscontrata negli ultimi anni una sensibilità crescente verso il mondo dell’handicap in campo sanitario–assistenziale, ma non si è registrato alcun intervento apprezzabile a favore della famiglia che va coinvolta e sostenuta in maniera adeguata nella gestione diretta e quotidiana di una situazione di handicap. Occorre intervenire, ancor prima che sui disabili, sui loro familiari, con una assistenza mirata per prevenire lo sconforto e la depressione che facilmente li coglie e talvolta li paralizza.
"Nel nostro territorio – ha puntualizzato l’arch. Valenti – sono presenti molti soggetti portatori di handicap che non trovano strutture adeguate per un loro inserimento nella società e per un miglioramento delle loro condizioni di vita. Nel corso degli anni, a dire il vero, si è tentato di creare dei centri di socializzazione e di svago, ma si sono rivelati dei fallimenti perché erano centri arrangiati in locali non idonei che, invece di costituire elemento di inserimento dei disabili tra i normo dotati, si sono rivelati dei ghetti in cui il disabile vive male perché in continuo confronto con gli altri disabili, con la logica conseguenza del rifiuto da parte dello stesso di frequentare siffatte strutture.
C’è, dunque, l’esigenza di strutture, di servizi e di risorse che devono rappresentare un serio sostegno alle famiglie in situazione di handicap al fine di sollevarle, almeno in parte, dall’impegno quotidiano e continuo di cui sono gravati. Senza tralasciare il problema del dopo, cioè di quello che succederà ai loro figli, che assilla i genitori di portatori di handicap, insinuando uno stato di ansia devastante che finisce per caratterizzare la loro intera esistenza.
Proprio per cercare di risolvere, seppure parzialmente, questi problemi, l’associazione Progetto H, che si è posta come obiettivo l’individuazione di strumenti e risorse per soddisfare i bisogni dei soggetti disabili e delle loro famiglie, ha previsto come primo e importante intervento la realizzazione di un Centro polivalente di aggregazione sociale che dovrebbe sorgere in una vasta area di Macchitella, compresa tra la via Lungomare e l’area luogo delle manifestazioni canore estive. Il centro è stato concepito come struttura da fruire tutto l’anno, sia come centro ricreativo e associativo che sportivo oltre che culturale e formativo. Sarà costituito da una piscina, da un campetto da gioco polivalente, da uno spazio (Agorà) con relativa gradinata per le attività all’aperto, sala multiuso, foresteria (n. 2 corpi) con annessi ristorante, pub, e laboratori vari, torrefaro, all’interno della quale sono previste attività di tipo culturale, didattico e formativo, servizi per le varie unità presenti nel complesso, una struttura balneare di tipo precario per il periodo estivo. Il Centro polivalente, cosi concepito – continua l’arch. Valenti – deve essere luogo per l’attivazione di progetti finalizzati a favorire un’interazione-integrazione tra individui diversi, disabili e normodotati, onde assicurare alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali per garantire la qualità della vita, le pari opportunità e la non discriminazione. La presenza di soggetti in difficoltà, nella società, deve concepirsi come fonte di una preziosa dinamica di rapporti e interazioni che costituiscono occasione di maturazione per tutti e da cui si impara a considerare la diversità come una dimensione esistenziale e non come una caratteristica emarginante".


Autore : Graziana Cannadoro

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