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Corriere di Gela | Eolico contro Pet coke. Da che parte stare?
Edizione online del Periodico settimanale di Attualità, Politica, Cultura, Sport a diffusione comprensoriale in edicola ogni sabato
notizia del 21/07/2008 messa in rete alle 22:50:39
Eolico contro Pet coke. Da che parte stare?

A Gela i cittadini sono ormai abituati ai “pacchi regalo” che appena li apri ti parte un bel cazzotto molleggiato! È così che si ritrovano la raffineria più grande d’Europa che dopo cinquantanni ha compromesso irrimediabilmente il territorio e la salute (per molti anche la vita) dei cittadini, interi quartieri sorti nella piana in un contesto in cui le unità abitative (abusive) sono superiori alla domanda abitativa stessa, due palazzetti dello sport a 100 metri l’uno dall’altro ed entrambi ancora per lungo tempo non fruibili dalla popolazione, un parco di Montelungo lasciato all’incuria e puntualmente incendiato nel periodo estivo, un polmone verde che si estende dalla villa Garibaldi al parco archeologico di Caposoprano lasciato all’abbandono e costantemente eroso dalla speculazione edilizia.
In questo contesto l’ultimo “pacco regalo” rischia di essere quello recapitato dall’Enel, con un megaprogetto di parco eolico off-shore che contempla l’installazione di oltre cento aerogeneratori, o più comunemente “pale eoliche”, per un investimento complessivo di circa mezzo miliardo di euro. A dire il vero di parchi eolici marini se n’era già sentito parlare qualche mese fa con un progetto, molto più modesto, presentato dalla Mediterranean Wind Offshore che, pur ritenendo l’area capace di ospitare 113 aerogeneratori, si autolimitava a progettarne 38. I due progetti hanno alcuni aspetti in comune. Il primo è la scelta di impianti eolici a mare o tecnicamente off-shore. È noto che gli impianti off-shore sono più costosi, a volte anche il doppio, ma producono molta più energia di quelli a terra. Inoltre, minimizzano problematiche come la rumorosità e l’ingombro visivo, soprattutto se opportunamente distanti dal litorale. Infine consentono di installare potenze di tutto riguardo (il progetto Enel prevederebbe circa 450/500 Mw). Un altro punto in comune ai due progetti è la localizzazione del sito. Il parco eolico verrebbe localizzato a circa 6 km dalla costa, cioè davanti alle piattaforme dell’Eni, ben visibili dalla città. L’impatto sul paesaggio sarebbe quindi significativo.
In diverse regioni d’Italia le Soprintendenze ai Beni culturali e ambientali hanno più volte posto il loro veto alla costruzione di parchi eolici con il chiaro intento di tutelare il paesaggio del Belpaese. Altrettanto spesso tali veti sono stati rimossi dai Tribunali Amministrativi Regionali (il primo provvedimento del Tar Sicilia è la sentenza 150/2005), i quali con estrema chiarezza hanno disposto che nella valutazione dell’interesse da tutelare, quello primario della tutela del paesaggio va opportunamente contemperato con l’altrettanto fondamentale interesse alla salubrità dell’ambiente ed alla tutela della salute, sicuramente garantito dalla produzione di energia non inquinante come l’eolica. Quindi la Magistratura italiana ritiene accettabile il parziale sacrificio di un bene quale il paesaggio in cambio - a maggior tutela della salubrità dell’ambiente e della salute dei cittadini - della presenza di impianti eolici. A Gela ciò dovrebbe significare che la realizzazione del parco eolico offshore comporterà l’obbligo di dismettere un equivalente ammontare di energia inquinante da fonti fossili e di ridurre considerevolmente (alcuni milioni di tonnellate l’anno di gas e polveri tossiche) la dose giornaliera di veleni che i residenti ed i lavoratori sono costretti a respirare. Nel nostro caso, se non vogliamo altri “pacchi regalo”, la fonte fossile da dismettere sarebbe ed è il micidiale petcoke.
È questo che Legambiente chiede, è questo che Gela domanda da tempo ai responsabili politici locali e regionali. Legambiente ha più volte indicato le soluzioni al problema sanitario. Il Dipartimento Industria Rifiuti Energia di Legambiente Sicilia ripropone la questione del bilancio energetico ed ambientale del territorio e pone delle condizioni ritenute imprescindibili. A Gela, come in ogni altro sito ad alto rischio ambientale, ogni intervento deve comportare necessariamente una riduzione dell’inquinamento sia localmente che su scala regionale. Questo sia che si tratti di interventi sull’esistente, sia per nuovi progetti insediativi. Per questo apriamo le braccia ai progetti di eolico off-shore, perché con la loro presenza ci aspettiamo la rottamazione dell’inceneritore di petcoke operante nella raffineria di Gela. Ovviamente, occorrerà discutere approfonditamente sulle opere di mitigazione del parco eolico. Per esempio, noi riteniamo che esso debba necessariamente essere localizzato oltre le attuali piattaforme petrolifere dell’Eni, cioè oltre i 10 km dalla linea di costa. I fondali del Golfo di Gela sono poco profondi, quindi allontanare il parco eolico non è un’operazione onerosa.
Legambiente Gela da anni invita gli amministratori locali a farsi loro stessi promotori di un progetto di parco eolico off-shore che consorzi i comuni del Golfo. È noto che investire in progetti eolici o fotovoltaici non comporta alcun rischio. Quindi, perché non utilizzare una risorsa naturale, perenne e infinita come il sole o il vento risanando e arricchendo le casse comunali? Tali investimenti, oltre ad essere eticamente ed ambientalmente corrette, sono a rischio zero perché sono certi i ricavi e i costi. Ce lo insegnano le finanziarie milanesi che stanno investendo centinaia di milioni di euro nel solare e nell’eolico.
Senza pregiudizi, e nell’interesse generale, chiediamo di sederci attorno ad un tavolo con Eni, Enel, amministratori locali e regionali per discutere dei progetti eolici off-shore, di queste questioni e del futuro di Gela. Un futuro che tutti, ci auguriamo, vogliamo più salubre.

Legambiente Sicilia (Dipartimento Industria Rifiuti Energia)





I Vostri commenti
Ho a casa una bellissima foto di 50 anni fa quando ero piccolo:era la prima volta che vedevo il mare e mi trovavo sopra la

Autore: Gaetano Barbieri
data: 23/07/2008
Ottima iniziativa, io stò con l'eolico,non si può sempre dire NO, cosi non si ha nessun tipo di emissione inqunante. Ciao

Autore: ginuz trippo
data: 24/07/2008
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