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notizia del 12/06/2003 messa in rete alle 22:43:03
Un preambolo inutile
Si sta preparando il nuovo statuto dell’Unione Europea e nasce il problema del preambolo nel quale non c’è alcun riferimento alle origini cristiane della civiltà europea. Il Vaticano se ne lamenta aspramente ed affida niente meno che a Fini la difesa delle proprie pretese. Io riconosco che Alleanza Nazionale ha fatto dei grandi passi in avanti verso la democrazia, la libertà e la giustizia e certamente non è più sulle posizioni del Msi. Ma mi meraviglia non poco che Fini abbia assunto parecchie volte il ruolo di alfiere del pensiero religioso e più specificamente di quello papale. Lo si è visto affianco del papa nella difesa intransigente della vita dell’embrione nell’utero materno. Adesso Fini difende a spada tratta la pretesa del papa perché nel preambolo dello statuto eu-ropeo ci sia un chiaro ed esplicito riferimento dalle origini cristiane della civiltà europea.
Ne prendo atto con soddisfazione ma non riesco a dimenticare che un grande predecessore di Fini, Alessandro Pavolini, segretario del Pnf, abbia potuto scrivere: “lasciamo ad altri la missione di predicare l’amore, noi fascisti predichiamo l’odio, perché per noi l’odio è un’arma potente quanto il cannone e più del cannone. Purtroppo gli italiani non sanno sufficientemente odiare”. E’ vero che molta acqua è passata sotto i ponti del Tevere ma possibile che la difesa dei principi cristiani non abbia trovato un altro difensore dalle origini meno sospette?
Ed ora entriamo nel merito di queste origini cristiane della civiltà europea: è fuori di dubbio che la comparsa del cristianesimo sulla scena europea abbia portato una ventata nuova di profondo rinnovamento, sotto molti aspetti del tutto rivoluzionaria. Ma questa ventata di rinnovamento dopo tre secoli sui è notevolmente affievolita ed è diventata quasi del tutto inefficace. Con l’avvento di Costantino la Chiesa, specialmente nella sua eccezione vericistica, è diventata ricca ed ami-ca dei ricchi. La schiavitù, suprema vergogna dell’umanità, ha continuato ad imperversare ed anche se nel Vangelo ci sono chiari principi liberatori, dobbiamo onestamente dire che nelle Sacre Scritture e nella prassi quotidiana, non c’è un’esplicita condanna dell’istituto della schiavitù che resta lo schiaffo più grande alla schiavitù della persona umana e gli stessi Apostoli, accettando praticamente la schiavitù, si limitano a chiedere un trattamento uma-no degli schiavi. Sarebbe ingeneroso affermare che con l’avvento del Cristianesimo tutto sarà rimasto tale e quale come prima. Ma è anche vero che nelle società cristiane sono rimaste forme più o meno larvate di schiavitù. Non credo che ci sia un gran ché di differenza tra la schiavitù e i servi della gleba medioevali, figli legittimi della civiltà cristiana di cui meniamo tanto vanto. Nel cattolico Perù per merito degli europei dominatori, vige tutt’ora un regime schiavistico quasi legalizzato. Gli stati cristiani europei sono responsabili della scandalosa tratta degli schiavi negri che fece milioni di vittime.
Sarebbe ugualmente ingeneroso oltre che ingiusto non riconoscere i grandissimi meriti acquisiti dal Cri-stianesimo lungo il corso dei secoli e specialmente all’inizio l’impatto con la società civile è stato traumatico ma sicuramente positivo. Uomini di eccezionale santità, dediti generosamente al bene degli altri, altri uomini di grande ingegno si sono resi benemeriti per la intera umanità. Un addebito essenziale va mosso al cristianesimo: ha insistito molto sulla carità, ma ha trascurato clamorosamente la giustizia. Si maneggiavano e si manipolavano le Sacre Scritture, ma si disattendeva l’imperativo categorico di Dio: “Non ci sarà presso di te alcun povero” (Deut 15,4). Sa-rebbe altrettanto ingiusto se, mentre rileviamo i meriti del cristianesimo, non ne registrassimo anche i non pochi lati negativi. Interminabili guerre di religione, crociate, Santa Inquisizione, intolleranza, sostegno a regimi dittatoriali, opposizione assurda alla libertà delle coscienze ed ai progressi della scienza, negazione della libertà di culto, di opinione, di stampa, di riunione ecc. Un intollerabile ammasso di fanatismo religioso che ha notevolmente ostacolato il cammino dei popoli ed ogni volta che questi si sono ribellati (vedi Rivoluzione Francese) i cristiani si sono sempre schierati a fianco del privilegio e dei dominatori. La stessa scienza ha subito dannose conseguenze a causa dell’oscurantismo religioso: Copernico, Galilei, Tomson, grandi letterati e teologi, il modernismo sono le vittime più esemplari.
A questo punto sorge spontanea la domanda: Tutto sommato, l’influsso cristiano sulla civiltà europea si chiude al positivo o al passivo? Que-ste famose origini cristiane della civiltà europea vale la pena rivangarle e pretendere che siano solennemente consacrate nel preambolo del nuovo statuto europeo? A me pare di no. Forse non ha tutti i torti chi preferisce stendervi sopra un velo di silenzio.
Io piuttosto mi chiedo a che cosa serve questo inutile cristianesimo che resta insensibile di fronte alla miseria ed alla schiavitù che tutt’ora imperversa in molte regioni del mondo e delle quali è in gran parte responsabile? Un cristianesimo che resta impotente di fronte alle deviazioni assurde del fondamentalismo islamico e della sharia.
La tv italiana ha trasmesso un documentario sulle condizioni raccapriccianti della popolazione di Haiti (Perù, Brasile, Nigeria, Colombia non stanno meglio). Cosa fa l’Onu? Cosa fanno i cristiani di tutto il mondo per eliminare queste situazioni scandalose che costituiscono un’autentica vergogna per l’umanità? Ci vuole una mobilitazione generale, globale, per distruggere la schiavitù, la povertà e la miseria. Le belle parole non bastano più.
Autore : Antonio Corsello
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