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Corriere di Gela | Osservatorio della chimica, a chi servirà?
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notizia del 12/06/2003 messa in rete alle 22:39:47

Osservatorio della chimica, a chi servirà?

Si ricostituisce l’Osservatorio della chimica sotto nuovi auspici dopo gli incontri del mese scorso a Siracusa dove ne è stato deciso il rilancio. Ci saranno fondi di 130 miliardi da utilizzare per le bonifiche ma si resta ancora in attesa delle prescritte autorizzazioni che il ministero dell’ambiente non ha ancora predisposto. Ad annunciarlo, mercoledì scorso durante una conferenza stampa a Palazzo di città, il sindaco Crocetta dopo avere effettuato una riunione operativa con i sindacati della Fulc per la quale erano presenti Alessandro Piva, Gianfranco Caccamo e Silvio Ruggeri, il direttore dell’Asi Franco Gallo ed il presidente del Consiglio comunale Pino Federico.
“Noi vogliamo che questi osservatori della chimica diventino – ha affermato Crocetta – strumenti operativi concreti di programmazione degli investimenti dell’attività della chimica e strumenti di programmazione territoriale. Vi annuncio che costituiremo subito l’Ufficio per l’osservatorio della chimica che avrà un responsabile. Credo che anche la Regione debba intervenire con un’apposita legge di finanziamento.”
Poi Crocetta annuncia che si sta lavorando per organizzare un convegno a metà luglio, che servirà a rilanciare tutta la questione della chimica a Gela. Occorrerà dar seguito a tutte le questione aperte. Prima di tutto le bonifiche, il risanamento ambientale e seconda cosa la necessità di dare risposte ai lavoratori dell’indotto petrolchimico. Infine si dovrà rilanciare la questione del polo energetico. Lo stabilimento si potrà salvare se si riconvertirà e tale riconversione dovrà passare attraverso l’utilizzo del metano libico. Sarà quindi necessario realizzare una nuova centrale mettendo fuori uso quella esistente. Hanno preso la parola anche l’ex sindaco Fran-co Gallo e Alessandro Piva a nome della Fulc che ha concordato quanto aveva affermato in precedenza il sindaco Crocetta.
“Danni passati – ha affermato Piva – non devono rimanere solo al territorio ma devono impegnare le aziende per gli investimenti necessari per le bonifiche. E’ un percorso che deve svilupparsi dal lato tecnico attraverso il coinvolgimento degli imprenditori, ma anche attraverso un ruolo di partecipazione del territorio alle scelte prospettiche che non si possono calare dall’alto”.


Autore : Nello Lombardo

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