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notizia del 01/07/2003 messa in rete alle 22:36:57
In Tunisia per gli interessi di chi?
La recente “gita” di un folto gruppo di amministratori e consiglieri comunali gelesi (con l’aggiunta di qualche imprenditore) in Tunisia dà lo spunto per alcune considerazioni, anche alla luce dei risultati ottenuti. Risultati che, al di là del solito bla-bla sull’importanza degli scambi economici, culturali, sociali col Nord Africa, si possono riassumere e sintetizzare con la sorpresa dei nostri “ambasciatori” nel vedere che i tunisini si sono organizzati, che stanno realizzando aree industriali ottimamente infrastrutturate, che gli industriali veneti stanno per sbarcare in Tunisia, che il costo del lavoro a Tunisi è otto volte inferiore all’Italia. Ergo (dichiarazione di un imprenditore intelligente e pratico) conviene forse trasferire la produzione da Gela in Tunisia e reimportare in Italia i prodotti: costerebbe comunque molto meno.
Non ho ben capito cosa siano andati a fare a Tunisi gli “ambasciatori gelesi”, né cosa si proponessero, al di là di qualche inevitabile scambio commerciale. In Tunisia la disoccupazione e la miseria sono altissime, e il governo locale tenta a con facilitazioni di ogni genere di attirare investitori stranieri.
Migliaia di tunisini lavorano clandestinamente in Sicilia perché nel loro Paese non c’é la possibilità di sfamarsi. A Gela la situazione è solo di poco migliore: anche noi abbiamo migliaia di disoccupati, anche noi tentiamo in qualche modo di attirare investitori stranieri o del nord Italia.
Dunque, siamo concorrenti della Tunisia nella spasmodica ricerca di posti di lavoro stabili e dignitosi. Cosa cercavano i gelesi a Tunisi? Forse grossi capitalisti tunisini che venissero a investire a Gela qualche manciata di miliardi? E’ una possibilità assolutamente improbabile.
Allora, forse, lo scopo era quello di verificare la situazione per spingere gli imprenditori gelesi ad investire il loro denaro e creare nuovi posti di lavoro in Tunisia? In questo caso ci daremmo la zappa sui piedi, perché compito dell’amministrazione gelese dovrebbe essere quello di invogliare le imprese ad investire nel nostro territorio, creando nuovi posti di lavoro a Gela e non a Tunisi. Quindi lo scopo della “gita” si riduce a qualche sparuto scambio commerciale che, ci auguriamo, potrà svilupparsi a breve. Non credo che ciò possa giustificare l’ampia delegazione inviata in Tunisia: sarebbe sicuramente meglio se l’Amministrazione comunale pensasse a promuovere gli investimenti nel territorio gelese, mediante un Consorzio Asi ben funzionante, infrastrutture all’altezza, servizi di buona qualità, garanzie di sicurezza. Sponsorizziamo la nostra città, non la Tunisia!
Autore : Giulio Cordaro
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