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Corriere di Gela | Regione, aspettando il cambio di rotta
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notizia del 29/09/2013 messa in rete alle 22:21:31
Regione, aspettando il cambio di rotta

Il grado di fattività di qualunque amministrazione si ricava dagli atti che produce, e da come quegli atti possono incidere sui bisogni della popolazione amministrata.
Da qualche mese, ormai, leggere la Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana è un esercizio deprimente: una miriade di comunicati di ordinaria amministrazione, autorizzazioni, licenze, atti amministrativi di normale portata. Ma gli investimenti? E lo sviluppo?
Sono sempre stato dell’avviso che le amministrazioni, non appena elette, debbano essere lasciate tranquille a lavorare, senza posizioni precostituite o pregiudizi di sorta. Un giudizio che debba essere fondato non può essere dato prima di sei mesi.

Alla Regione Sicilia è trascorso quasi un anno dall’inizio della “rivoluzione” di Crocetta, e un bilancio si può anche fare, cercando di evidenziare luci ed ombre. Al di là dei proclami populistici del Presidente, ai quali i cittadini di Gela eravamo ormai abituati, c’è stato comunque un buon lavoro nel taglio di alcune incrostazioni nel settore della Formazione professionale, dove sembra che alcuni Enti lucrassero milioni dalle casse regionali per impinguare i conti di politici e sindacalisti di bassa lega. Un’altra “luce” del governo regionale è l’abolizione delle province, ma è una luce ancora fioca, perché dopo il “proclama” la normativa va al rallentatore e probabilmente il termine del 31 dicembre per la nascita dei Liberi consorzi di comuni non sarà rispettato. Per il resto, silenzio. Non una misura decente per l’agricoltura, non una misura adeguata per la cooperazione, per l’industria, per le aziende commerciali ed artigiane dell’isola, che continuano a cessare l’attività al ritmo di decine e centinaia ogni mese. Non possiamo vivere di proclami e di antimafia sbandierata, non possiamo vivere con un tessuto economico che è ormai lacerato e abbandonato al suo destino.

I venti di crisi che stanno investendo la Regione, con il Pd che ha tolto (forse…) l’appoggio a Crocetta, sono il risultato di questo immobilismo, che ha portato la Sicilia agli ultimi posti nelle graduatorie economiche tra le regioni italiane. E’ quindi necessario che alla Regione si cambi rotta al più presto, perché la Regione è il vero motore dell’economia siciliana, e attraverso la Regione i benefici ricadono sulle amministrazioni locali e sugli Enti sovra comunali, e da lì sui cittadini che mai come oggi hanno bisogno di servizi, di risposte ai loro bisogni, di speranze per il loro futuro.


Autore : Giulio Cordaro

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