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notizia del 22/10/2003 messa in rete alle 22:19:04
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La nave della speranza
La scorsa settimana la città ha vissuto un momento molto importante, per la sua antica e gloriosa storia, che avrà ripercussioni positive anche sul suo futuro. Sabato mattina, dopo quindici anni dal suo rinvenimento, avvenuto in modo casuale ad opera di due subacquei, è stato riportato alla luce il reperto più importante del relitto di quella nave greco-arcaica, che da oltre duemilacinquecento anni giace nei fondali marini gelesi, a circa 800 metri dalla costa, a ridosso del gasdotto Sicilia-Libia.
E’ stato riportato in superficie il madiero, cioè la parte più lunga della prua, recuperato ad opera della sovrintendenza ai ben culturali di Caltanissetta. Con questa operazione si è conclusa la sesta campagna di scavi, che riprenderà la prossima primavera. Quelle precedenti avevano riguardato gli altri pezzi del relitto e il suo prezioso carico. La scoperta del relitto e il suo graduale recupero hanno dello straordinario, in quanto potrebbero proiettare Gela a livello internazionale. E’ infatti unico nel Mediterraneo nel suo genere. Ha una lunghezza di 21 metri e una larghezza di 6,50, e si trova in un ottimo stato di conservazione.
Hanno assistito al recupero autorità politiche locali, regionali e religiose: l’assessore regionale ai beni culturali on. Fabio Granata, il direttore regionale dell’assessorato ai beni culturali Giuseppe Grado, il sovrintendente ai beni culturali Giuseppe Gini, Rosalba Panvini, direttrice scientifica della campagna di scavo, il sindaco di Gela Rosario Crocetta, il prefetto Vincenzo Santoro, mons. Grazio Alabiso, il presidente della provincia Filippo Collura, i parlamentari Lillo Speziale, Misuraca, Ognibene e Morinello, il primo a finanziare la campagna di scavi nella nostra città quando era assessore regionale ai beni culturali.
A bordo di una motovedetta poco distante dal luogo del recupero, è stato possibile assistere in diretta alle operazioni, effettuate da staff di esperti in questo tipo di scavi, in collaborazione con il Circomare.
Dopo il recupero, che ha emozionato tutti i presenti e riempito di orgoglio gli addetti ai lavori, il relitto è stato trasferito in una vasca di desalinazione posta a Bosco Littorio, dove attualmente giacciono gli altri pezzi recuperati della nave. I “legni” saranno trasferiti in seguito in laboratori specializzati, all’estero, per un accurato restauro.
A Bosco Littorio si trovano custoditi molti reperti che sono stati scoperti durante gli scavi effettuati nell’emporio in questi ultimi mesi, che nell’occasione sono stati esposti alla visione dei presenti. Si tratta di statuette, ceramiche, pezzi attici, corinzi, anfore, vasi pregiati. Tra questi in particolare, un cratere con scene di combattimenti e una statua della dea Athena. E’ stato possibile inoltre visitare le botteghe dell’emporio attigue a Bosco Littorio, costruite con mattoni crudi, dove presumibilmente la nave greco-arcaica con il suo carico era diretta all’epoca del naufragio.
Ma il mare di Gela custodisce nei suoi fondali altri tesori nascosti. Saranno recuperati in seguito altri relitti di due navi, individuati in prossimità della spiaggia, risalente uno al quinto secolo e l’altro forse di epoca più tarda, di cui sono stati già riportati in superficie diversi reperti, tra cui anche un osso umano.
L’antica storia di Gela che riaffiora grazie alle scoperte archeologiche costituisce una grossa speranza per il suo futuro.
Già qualche anno fa Gela ha vissuto momenti di gloria e di pubblicità positiva per la scoperte delle tre arule che hanno fatto il giro del mondo e che hanno posto in alto il nome della città per fatti positivi, per fatti culturali. La nave greca e gli ultimi rinvenimenti archeologici nell’emporio greco, rappresentano una speranza per il riscatto di Gela. Molti gli impegni e i progetti che sono stati assunti dalle autorità preposte, sulla scia dell’entusiasmo per queste importanti scoperte: l’istituzione di una sovrintendenza del mare e di un museo a Bosco Littorio che possa ospitare il relitto e il suo carico. Inoltre si è parlato dell’organizzazione di un grosso convegno che interessi le tre città industriali legate da una storia millenaria di archeologia, Siracusa, Himera e Gela, ed altre iniziative volte a valorizzare i beni culturali, per far decollare il turismo. Tutte progetti ed idee altamente positivi, che potrebbero determinare l’inizio del vero rinascimento culturale e turistico di Gela. A condizione però che tutte queste iniziative vengano adeguatamente promosse a livello internazionale, tale che si possa richiamare l’attenzione di turisti stranieri ed evitare - così come avviene per il museo regionale archeologico - che le presenze di visitatori in città siano ridotte a qualche centinaio all’anno.
HANNO DETTO
Vincenzo Santoro (Prefetto di Caltanissetta)."Sono in questa provincia da pochi mesi e la prima cosa che ho potuto notare è che, pur nella sue contraddizioni, la città di Gela non è quella che viene dipinta spesso dalla stampa nazionale.
E’ una città che ha i suoi problemi come altre città hanno i propri. E’ però una comunità che mostra tanta voglia di migliorare la sua condizione. Sono certo che Gela potrà diventare quella città che merita di essere. Il recupero della nave greca costituisce un punto di partenza per quel rilancio di immagine che le istituzioni locali stanno inseguendo".
Rosario Crocetta (Sindaco di Gela) ."Sono contento. La gioia di una città che recupera la propria identità culturale e storica. Il reperto tirato fuori oggi servirà a ricostruire pezzo per pezzo la nave che sta nei fondali, oltre altre due navi che sono state individuate e che potranno servire per la realizzazione di uno dei musei più importanti della navigazione antica. Una possibilità enorme per la città perché significa rilanciare la politica di diversificazione sociale, economica e culturale, ossia ciò che io chiamo la proposta del nuovo rinascimento".
Fabio Granata (Assessore regionale ai beni culturali). "Oggi abbiamo una grande volontà di riscoperta dell’identità culturale a partire da Gela, dalla Sicilia, per costruire un percorso che è anche una nuova idea di sviluppo della nostra terra legata alla cultura ma che ha una implicazione legata alla ricerca. La Regione ha promosso l’immagine di Gela con delle mostre importantissime. Quella al Louvre di Parigi, negli Stati Uniti. L’invito che rivolgiamo alla classe politica gelese è quello di migliorare i servizi, le infrastrutture ed avere un’idea di recupero del territorio legata alla nuova ricettività alberghiera".
Dott. Giuseppe Grado (Direttore regionale dei beni culturali). "Le scoperte archeologiche che costellano di questi tempi tutta la Sicilia non sono frutto della fortuna, ma di una politica culturale che da qualche anno stiamo facendo con investimenti notevolissimi. Quando per fortuna ci hanno dato le risorse di Agenda 2000, noi abbiamo individuato non solo un discorso di restauro in generale, ma dei settori specifici che sono stati dotati di risorse finanziarie. Questa grande giornata di Gela si inserisce in questo panorama. Quella di oggi è una scoperta eccezionale".
Rosalba Panvini (Soprintendenza di Caltanissetta). "Alle forze dell’ordine dobbiamo la grande collaborazione prestata in ogni momento per la tutela del patrimonio sul territorio. Devo ringraziare per averci onorato della loro presenza la deputazione nazionale rappresentata dall’on. Misuraca, dal senatore Ognibene, nonché la deputazione regionale nelle persone di Morinello che è stata anche padrino di tutta questa operazione e l’on. Speziale ed ancora il vicario del vescovo mons. Alabiso. Devo anche dire di essere stata fortunata per avere avuto una squadra eccezionale di archeologi".
Salvatore Morinello (Deputato regionale). "Quando, da assessore regionale ai beni culturali e pubblica istruzione , qualche anno fa finanziai il recupero della nave greca rinvenuta al largo di Gela ebbi l’intuizione che questo poteva essere l’evento storico più importante di questo primo scorcio del nuovo secolo, almeno sotto l’aspetto culturale ed archeologico. Resta ancora da fare e credo che Gela debba continuare ad essere considerata uno dei punti di maggiore attrazione per i beni che custodisce e per quelli che potrà restituire alla fruizione dei popoli”
Autore : Cinzia Sciagura
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