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Corriere di Gela | Droga, sempre in guardia
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notizia del 26/03/2012 messa in rete alle 22:09:49

Droga, sempre in guardia

Il duplice arresto operato lo scorso martedì dal corpo dei Carabinieri del reparto territoriale di Gela, in due distinti momenti, ai danni di altrettanti corrieri della droga, rappresenta con tutta evidenza un importante colpo inferto alla criminalità organizzata, nell'ambito di un mercato sempre florido come quello degli stupefacenti, non foss'altro perché a sequestro è stato posto uno dei più grossi quantitativi nell'ultimo decennio: basti pensare che i 20 kg di hashish requisiti nel corso della prima operazione corrispondono ad un valore di mercato di circa 200.000 euro, senza considerare i 50 grammi di cocaina pura intercettati nell'altro posto di blocco per un valore di circa 15 mila euro. Un mercato quello di Gela dove evidentemente l'offerta di sostanze stupefacenti in termini di spaccio è quantomeno direttamente proporzionale alla relativa domanda in termini di uso. Un mercato, per dirla tutta, allettante dentro e fuori i confini. Non a caso uno dei due arresti avviene alle porte di Gela. Ad ovest del perimetro urbano, per intenderci, con carico presumibilmente effettuato nel palermitano, quello di Angelo Bellomia avviene lungo la SS 417 (quindi ad est della città), nei pressi della rotatoria-bivio per Niscemi (non “Ponte Olivo”), con verosimile carico effettuato nel catanese.

Ciò apre due ordini di considerazioni. La prima è che entrambe le operazioni rientrano in un'attività di prevenzione condotta ad ampio raggio dalla “benemerita” (e più in generale dalle forze dell'ordine) tanto da poter asserire che il controllo del territorio esiste ed è deciso a far da argine contro chi sceglie di battere la strada dello spaccio a fini illegali. La seconda è che non bisogna per questo abbassare il livello di guardia e che, anzi, semmai è proprio il caso contrario. La circostanza che vede un corriere, nella vita formalmente disoccupato, essere nella disponibilità di poter acquisire all'ingrosso 20 involucri di panetti di fumo, dal peso di 1 kg ciascuno, lo testimonia inequivocabilmente: insomma, non ci troviamo di fronte ad uno sprovveduto alla disperata ricerca di un facile guadagno. Idem per l'ambulante di scarpe col vizietto di smerciare polverina bianca molto costosa. Invero, il maxi sequestro perpetrato, ci dice che siamo innanzi ad un rilevante collettore di rifornimento della droga in città, il cui corso è stato provvidenzialmente spezzato da un'indagine peraltro ancora in atto e diretta a scovare la fonte, svelando possibilmente l'identità della committenza ed assicurarla così al carcere.

Rispetto alle più recenti attività investigative che hanno registrato l'emergere dapprima e l'intensificarsi poi di episodi di micro-criminalità in città, altresì, i due arrestati per droga sono adulti vaccinati, quasi cinquantenni, interessati da una delinquenza diversa da quella spicciola (furti, scippi e quant'altro) messa in atto da extracomunitari e ragazzini appena maggiorenni, o addirittura ancora minorenni, già appetiti e reclutati dal malaffare. La devianza non si spiega, a Gela come altrove e specie in grossi giri come quello della droga dove circolano cifre pesanti e somme ingenti, solo con la disoccupazione, l'esistenza di sacche di povertà, l'analfabetismo o la poca istruzione, i ruoli e le classi sociali o altre motivazioni simili, né tantomeno con il motto “l'occasione fa l'uomo ladro”: troppo banale e semplicistico per essere vero. Lo sfilacciamento del sistema di valori condivisi, il riduzionismo culturale (cosa ben diversa dal relativismo culturale) ed un narcisismo sempre più crescente non solo tra gli adolescenti, continuano ad alimentare tali violazioni alle leggi oltre che al comune buon senso: finché ci sarà uno (povero o ricco che sia) disposto a consumare droga, ce ne sarà sempre uno (povero o ricco che sia) pronto a spacciarla. Ed a deviare, che sia sempre chiaro, sono entrambi: chi più, chi meno, in tal contesto ha poco (se non alcuna) importanza.


Autore : Filippo Guzzardi

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