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notizia del 03/12/2007 messa in rete alle 21:50:45
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Le alternative rock dei ‘Super stereo8’
Continua la nostra inchiesta nel mondo della musica. Questa settimana vi proponiamo le visioni alternative rock dei “Super stereo 8”. Nel corso delle nostre interviste a band e artisti solisti, abbiamo trovato qualcosa che li accomuna tutti. Non ci riferiamo alla passione per la musica, che sicuramente è il filo conduttore di tutti i nostri artisti, ma la scarsa richiesta di performance live nella nostra realtà, che pone un paletto vincolante per crescita artistica e culturale della nostra città.
Di fatto tutti i nostri musicisti riescono a riscuotere successi in giro per la Sicilia, ma è veramente difficile se non addirittura impossibile riuscire a vederli esibire in città. Ma torniamo ai nostri "Super Stereo 8". Nascono nel maggio 2004. Iniziano esibendosi in cover, ma in seguito nasce la matura decisione di comporre brani propri rigorosamente espressi con testi in lingua italiana.
Nascono così i “Super Stereo 8”, nome ispirato ad un vecchio stereo super8 ancora perfettamente funzionante e gelosamente custodito dal sig. Calandra Senior (padre di due dei fondatori della band). Il trio, composto dai fratelli Claudio e Simone Calandra (rispettivamente voce-basso e batteria) e Toto' Arnone (chitarre), tra agosto e settembre del 2006 si “rinchiudono” presso "L'Ufficio brevetti studio" (nome simpatico per definire la sala prove della band gelese sita nello scantinato di casa Calandra) per la registrazione di una demo. Selezionati fra 93 band, i “Super Stereo 8” partecipano ad una prima selezione regionale per il concorso "Italia wave festival ‘07” (ex “Arezzo wave festival") tenutasi all” Agricantus di Palermo. Superata questa selezione guadagnano il pass per la finalissima siciliana disputata fra i 7 finalisti regionali esibendosi allo "Zo-Centro culture contemporanee" a Catania. Sempre nel capuologo etneo partecipano ad altri concorsi e contest per band emergenti come “Indie concept”, “With love festival”, “Offrock contest”, tour music festival (super_stereo8@yahoo.it).
Il trio inizialmente era composto solo da gelesi: In seguito dopo l’uscita di scena del batterista fondatore Simone, si è unito al gruppo, prendendo il suo posto, il niscemese Giandomenico Militello. Il genere musicale proposto dal gruppo è alternative rock, così viene ridefinito, con il suo ingresso nel gruppo, la line-up dei “Superstereo8”.
Quella di utilizzare strumentazioni “vintage” è una scelta fortemente voluta nella quale si cela una ricerca accurata del suono “d’annata”.
“Cerchiamo quanto più possibile di avvicinarci a quel bel sound che viene fuori ascoltando i tanto amati vinili…– spiega così la scelta della band Calandra – o magari anche da una cassetta stereo super 8”.
Anche quella della formazione (chitarra, basso e batteria) è una scelta ponderata con lo scopo di conferire maggior espressione a ciascun strumento. Ma essendo in tre è di fondamentale importanza il ricorerrere all’utilizzo di strutture sonore che possano colmare i ‘buchi del suono’. Da qui la scelta meticolosa e la ricerca di un suono che più che mai caratterizza il loro sound e lo classifica con l’eticchetta superstereo8. La scelta, quindi, degli elaboratori di segnale musicale: gli effetti.
Claudio da svariati anni coltiva con passione un hobby che sta a marcare la assoluta autenticità del loro suono, Diy, cioè l’autoproduzione di effetti per strumenti a corde creati artigianalmente grazie all’ausilio di sistemi elettronici preesistenti assemblati a potenziometri,volumi, ingressi jack, attacco alimentazione e carcassa, che di per se comprende un dispendioso lavoro, ma dopo la produzione di ogni singolo effetto ricorre l’esigenza di settare gli strumenti e programmare i software degli effetti stessi.
Claudio Calandra (voce, basso)suona un Basso rickenbacker 4001 Fireglo (Aprile 1974), amplificato da una testata valvolare Ampeg V4bh, usando Electro Harmonix/Sovtek, Big Muff, (Fuzz) Electro Harmonix, Double muff (Distortion), Electro Harmonix, Electric misstress (Flanger/Filter) Boss, Odb3 (OverDrive/Booster) Dod Fx 80 (Compressor), Roctron Short Delay (Delay, retro style). Totò Arnone (chitarre e voce) adopera una Epiphone Les Paul, Gold Top amplificata da testata valvolare Vox Ac30, Tb Cassa Vox 4x12, utilizzando numerosi effetti : Dunlop- Cry Baby Gcb 95 Electro Harmonix/Sovtek – Big Muff, (Fuzz, 1978), Electro Harmonix – Big Muff Usa (Fuzz), Electro Harmonix – Memory Man Deluxe (Delay), Electro Harmonix – Small Stone (Phaser)Mxr, Ten Band Eq (Booster/Equalizer), Vox Vib/Tremolo. Giandomenico Militello (batteria) suona una batteria Yamaha accompagnata da piatti Maple Custom, Zildjan Avedis, Hit hat, Ufip Cymbals (charlestone), Ride, Crash.
– Claudio, cosa ti ofrre Gela sotto il punto di vista musicale?
“Molto poco, ma grazie a piccole isole felici, come la rassegna che si è tenuta in un locale del nostro lungumare “Fancy canned goods”, riusciamo ad esibire il nostro estro artitico.”
– Cosa invece vorresti che ti offrisse la nostra città?
“Mi piacerebbe trovare, magari un giorno, un’apertura sui gusti musicali”.
– L’amministrazione e i locali pubblici come si pongono nei confronti dela musica?
“Beh, direi che abbiamo e non siamo i soli una oggettiva difficoltà a trovare spazi in città nei locali. In maniera sporadica troviamo la possibilità di suonare nei cafè concerto, palestra d’esperienza che ci permette di suonare, ma a mio modesto avviso non dà gli stimoli più adatti alla crescita del movimento artistico musicale”.
– In che senso? Quale sarebbe il miglior modus operandi?
“Sfrutterei le risorse in modo diverso, non mi riferisco solo a quelle economiche ma a quelle umane, punterei soprattutto alla crescita delle band locali, concedendo più spazi. In tutta onestà mi sta stretto il progetto dell’amministrazione, potrebbe esser di gran lunga più stimolante l’offerta di contest o festival dove puoi esibirti su un palco e non su un marciapiede. E’ troppo riduttivo, se non mortificante, ma alla fine suonare è la nostra passione, quindi ci accontentiamo, ma non siamo sicuramente soddisfatti”.
Autore : Giuseppe Caci
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