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Corriere di Gela | “Biciclette rinascimentali”
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notizia del 11/05/2003 messa in rete alle 21:49:52
“Biciclette rinascimentali”

Devo confessare di essermi preoccupato non poco all’annuncio della giornata ecologica organizzata lo scorso 4 maggio dall’amministrazione comunale: vuoi vedere – pensavo – che si tratta della prima vera manifestazione del “Nuovo Rinascimento?” Sì, perché, come è noto, nel Rinascimento non esistevano i veicoli a motore, e per la verità neanche le biciclette: si viaggiava a piedi o a cavallo, magari munito di carrozza al traino. Il senso di disagio era accresciuto dal fatto che i nostri amministratori avevano deciso di bloccare per ben otto ore l’intera città, sorvolando sui problemi che tale assurda chiusura avrebbe causato ai cittadini. Ma tant’è, i problemi spiccioli della gente sono ben poca cosa rispetto all’impatto mediatico della manifestazione, ampiamente pubblicizzata (ma a che scopo, se non autocelebrativo?) anche sui quotidiani regionali (ma con spese a carico del Comune). L’ordinanza sindacale stabiliva che si potesse circolare solo a piedi, in bicicletta o con veicoli a trazione animale. Poiché non possiedo una bicicletta (ma, visti i tempi, sarà meglio correre ai ripari), e dovendomi recare a Macchitella, ho fatto un giro di telefonate agli amici, nella speranza che qualcuno di loro mi prestasse una biga, una carrozza, un carretto siciliano, naturalmente con annesso cavallo. Niente da fare, perché in tempi di bisogno ognuno tiene ben stretto il proprio cavallo. Poi ho saputo che i fulgidi cervelli degli organizzatori avevano capito di avere esagerato, riducendo il blocco della circolazione a sole quattro ore, fino alle 14, e ho tirato un sospiro di sollievo. Piazza Umberto I era piacevolmente affollata, e l’atmosfera era, più che da Nuovo Rinascimento, da “paese dei balocchi”. Ben vengano le giornate ecologiche, ma non si può pensare di sbarrare l’intera città: basterebbe utilizzare il centro storico federiciano, il lungomare e, al limite, Macchitella, permettendo ai cittadini di spostarsi comunque facilmente e ai pasticcieri di lavorare ugualmente. E a proposito di notizie da brivido, leggo che il quartiere Margi, d’ora in avanti, dovrà chiamarsi “Nuovo Rinascimento”. Bella trovata, ma mi permetto di suggerire altri aggiustamenti, per rendere Gela una città unica nel suo genere: Caposoprano, con via Italia e viale Indipendenza, potrebbe essere il quartiere “Risorgimento”, mentre Mulino a Vento, che ha l’Acropoli e il Museo, potrebbe diventare il “quartiere greco”. Il “Villaggio Aldisio”, nome ormai stantio, potrebbe diventare “Villaggio della rivoluzione”, mentre vedrei Settefarine come quartiere “Crociate”. E il carcere vecchio? Ma è chiaro, “Centocelle”.

Autore : Giulio Cordaro

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