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notizia del 18/04/2005 messa in rete alle 21:46:47
Santo, subito!
'Santo, Santo! Santo!' gridava la folla immensa di fedeli e pellegrini presenti in Piazza San Pietro, alla fine della cerimonia funebre che ha dato l'addio a Giovanni Paolo II. Ora, come è già stato detto e scritto, non è il caso di anticipare il giudizio della Chiesa, ma non vi è dubbio che papa Wojtyla il primo straordinario, impensabile miracolo l'ha già compiuto. Egli infatti, nel solco del suo illuminato pontificato e del suo alacre, instancabile lavoro a favore della pace e il dialogo, ha saputo riunire in un unico abbraccio – intorno alla sua umile bara di legno – tutti i potenti della terra: oltre 200 governi rappresentati da capi di stato e delegazioni (per gli Stati Uniti ben tre presidenti). Ebbene, nessun altro uomo, nella storia, aveva saputo fare tanto. Nessun uomo, per i suoi funerali, aveva saputo richiamare folle oceaniche (2 milioni di persone) provenienti da tutti i contenenti: una Babele di lingue, razze, culture, religioni diverse. Sì, Giovanni Paolo, già detto il grande, ha veramente saputo – anche se per un solo giorno – riunire tutto il mondo intero, sotto la bandiera dell'amore universale. E' vero, ai funerali non era presente Alessio II, il Patriarca di tutte le Russie; l'uomo che ha impedito al pontefice di visitare Mosca, cosa che molti oggi interpretano come l'unica sconfitta di Giovanni Paolo II, ma è proprio vero tutto ciò? Questa è stata davvero una sconfitta di Wojtyla, o no piuttosto di Alessio II, il quale – lui sì – ha perduto un importante appuntamento con la storia.
E comunque, sarebbe illusorio ed ingenuo pensare che, dopo il grande vento pacificatore del papa scomparso, tutte le guerre, le ingiustizie sociali, i soprusi finiranno, ma l'8 aprile si è accesa a Piazza San Pietro una "fiamma di speranza" per il futuro del mondo, che ora bisognerà continuamente alimentare; d'altronde non ci sono alternative per l'umanità: o si aprirà una nuova stagione di dialogo, collaborazione, comprensione fra governi, e il distacco fra stati ricchi e paesi del terzo mondo verrà ridotto, se non cancellato, o sarà la fine della civiltà. Se è vero però, che il bene trionfa sempre sul male, bisogna essere fiduciosi, e rallegrarci per quanto accaduto l'8 aprile. E' stato bellissimo vedere questa comunione di popoli, così come è stato importante, coinvolgente, suggestivo seguire la messa esequiale del papa – celebrata dal card. Ratzinger – concelebrata in più lingue, con quel canto finale dei fratelli ortodossi che ha fatto vibrare di commozione ogni più intima fibra del nostro essere. Ecco, questo è stato il grande miracolo di papa Wojtyla, avere costretto per un giorno il mondo intero a fermarsi, ad interrogarsi, a riflettere sul suo futuro, ed avere invitato milioni di uomini a guardare oltre i propri egoismi, i propri limiti, le proprie paure (Non abbiate paura!). Ed ancora, non si può, a margine di questo straordinario evento, non fare un'altra considerazione, e cioè, che a dispetto di tutte le "cassandre", dei Malachia, dei Nostradamus e dei tanti cattivi profeti che da decenni pronosticano la fine della Chiesa e della cristianità, i funerali del Sommo Pontefice sono stati la dimostrazione di quanto sia invece forte e compatta la Chiesa Universale di Cristo! E dopo quello che hanno visto, i "ciechi governanti" di questa "piccola Europa" dovranno ora ripensare alla costituzione monca che hanno "partorito", e non potranno più ignorare gli innumerevoli appelli che Giovanni Paolo II fece loro per invitarli a riconoscere nel documento costitutivo dell'UE le comuni radici cristiane d'Europa.
Autore : Gianni Virgadaula
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