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notizia del 18/04/2005 messa in rete alle 21:45:55
Aspettando il nuovo papa
L’esaltazione mediatica seguita alla morte di Giovanni Paolo II ha spinto alcuni a chiedere la sua immediata santificazione. Troppo frettolosi. Sono certo che il nuovo papa aspetterà il giudizio del tempo e... dei miracoli. Nell’euforia qualcuno ha anche affermato che non ci potrà più essere un papa bravo come questo. E’ uno schiaffo che si dà allo Spirito Santo. Che forse papa Giovanni è inferiore a Giovanni Paolo II?
Potrebbe sembrare che quanto sto per dire sia frutto di malanimo o di pregiudizio. No. Anch’io ho pianto per il papa, anch’io ho pregato per lui, ma l’amore alla verità è incoercibile e deve prevalere su tutto. D’altra parte io riporto solo fatti precisi, non giudizi o argomentazioni pretestuose.
Alla morte di Giovanni Paolo II si è levato un coro unanime di lodi in suo onore. Mi associo. Sarebbe ingiusto negare quelli che sono i grandi meriti di questo papa. E prima di tutto il suo grande contributo per la caduta dei regimi comunisti. Solidarnosc è una creatura del papa. Per inciso e senza malignità si potrebbe osservare che i miliardi necessari per sovvenzionare Solidarnosc sono frutto degli sporchi affari di mons. Marcinkus con Calvi e con Sindona. Lo scossone decisivo e definitivo l’ha dato il grande Gorbaciov.
Altri grandi meriti del papa: i viaggi apostolici in tutto il mondo, la predilizione per i giovani, la condanna esplicita della guerra in Iraq, il riavvicinamento alle altre confessioni cristiane pur con tutte le lacune, il deciso intervento per una soluzione pacifica della questione palestinese, la visita alla moschea di Roma, il riconoscimento (per la verità troppo tardivo) delle colpe della Chiesa, la forte condanna della mafia.
La lista potrebbe continuare con tante altre benemerenze debitamente registrate dai mass media.
Mi pare altrettanto doveroso registrare, accanto alle luci anche le ombre che pur ci sono in questo pontificato. Pochi le conoscono e quasi nessuno ne parla. Queste ombre collocano questo papa in una posizione in un certo qual modo integralista. Prima di tutto, come giudicare la sua tenace opposizione e la condanna della teologia della liberazione? Dopo secoli e secoli di oscurantismo che hanno visto la Chiesa ricca e amica dei ricchi, ecco rifiorire in America latina un fortissimo movimento, alimentato anche da non pochi vescovi e cardinali, chiamato la teologia della liberazione. Nei paesi latino-americani dove, dopo cinque secoli di cattolicesimo, esiste ancora una non troppo larvata forma di schiavitù, dove si continua a morire di fame, dove quella gente disgraziata continua a vivere nelle orribili favelas, dove i ragazzi di strada vengono scannati come agnelli, il popolo di Dio ha riscoperto una grande verità: la Chiesa non è stata istituita solo per salvare l’anima, ma l’intero corpo umano composto di anima e corpo. La Chiesa quindi ha il gravissimo compito di aiutare tutti gli uomini a liberarsi dalla fame e dallo sfruttamento, dalle ingiustizie, dalle sopraffazioni e dalla schiavitù. Il papa ha condannato solennemente questa teologia perchè nella terminologia usata dai teologi sentiva puzza di marxismo. Come se nel marxismo, oltre le non poche aberrazioni, non ci fossero anche profane idealità umane e cristiane. Nel condannare questa teologia il papa ha solennemente affermato: “anch’io faccio la mia scelta preferenziale per i poveri, ma la mia scelta non è esclusiva od escludente”. Non un solo monsignore del Vaticano ha fatto notare al papa la sua gaffe clamorosa. Il papa può amare i poveri e i ricchi, perchè l’amore non ha confini, ma la preferenza è esclusiva ed escludente. Se preferisce i poveri, come fa a preferire i ricchi? Non c’è via di mezzo: o gli uni o gli altri.
Significativo il comportamento del papa nei confronti del vescovo martire Oscar Romero. Fu nominato arcivescovo di San Salvador perchè ritenuto conservatore, ma venuto a contatto con la miseria del popolo oppresso dal governo, ne diventò il più tenace difensore. Dichiarò alla radio che i soldati non erano più obbligati ad ubbidire agli ordini del governo. Subito dopo fu ucciso mentre celebrava la messa. Per molti mesi Romero aveva chiesto inutilmente di essere ricevuto dal papa e nel suo diario si lamenta: “Ma perchè il papa non vuole ricevermi?“ L’Onu ha dichiarato ufficialmente che il mandante di quella uccisione era stato il colonnello D’Aubuisson e quando il papa andò in San Salvador gli strinse la mano. I popoli latino-americani venerano Romero come santo martire e adesso pare che sia in corso il processo della sua santificazione.
Fra i tanti santi creati da questo papa ce ne sono due molto discutibili. Pio IX è stato elevato agli altari malgrado i suoi grandi demeriti di fronte alla storia e malgrado l’opposizione di una Chiesa orientale che aveva offeso calpestando la testa del suo patriarca. Escrivà de Balaguer, a quanto pare estimatore di Hitler, ha il merito di aver fondato l’Opus Dei, una specie di massoneria cattolica, molto ricca e potente e molto stimata dal papa. Al tempo del “cattolicissimo” Franco, gran parte dei suoi ministri appartenevano all’Opus Dei.
Anacronistica la posizione del papa contro la donna che non può avere il sacerdozio perchè nell’ultima cena, quando fu istituita l’eucarestia, le donne non erano presenti. Si può forse dubitare che fosse assente anche la Madonna? Ma Adriana Zarri ha fatto rilevare che nell’ultima cena non erano presenti neppure i polacchi... il resto viene da sè.
Sulla scia di Paolo VI che emanò l’infelice Humanae Vitae, anche Giovanni Paolo II è stato contro la contraccezione, ma moltissimi vescovi e quasi la totalità dei cattolici non accettano e non mettono in pratica quell’enciclica che mette in discussione la cosiddetta infallibilità pontificia. Già Innocenzo XI nelle sue solenni “proposizioni” aveva dichiarato che i coniugi che fanno l’amore con l’intenzione di non avere figli, commettono peccato mortale. I metodi Ogino Knaus e Billings, approvati dalla Chiesa, smentiscono le “proposizioni” di Innocenzo XI.
Anche la lotta tenace contro il divorzio non ha senso. Compito della Chiesa è quello di proporre non imporre. Il P. Diez Alegra, professore di diritto e morale nella prima Università Cattolica del mondo, mi disse un giorno: "Gesù ha detto “Ciò che Dio ha congiunto l’uomo non separi”", ma l’intenzione è proprio quello della Chiesa? Una ragazza di 23 anni che sposa un uomo che poi viene condannato all’ergastolo, deve rinunziare a tutto per tutta la vita?
Nè si può approvare la stretta di mano del papa a Pinochet, assassino di Allende.
Nella visita del papa a Managua, il popolo che riempiva la piazza chiese al papa una preghiera per le tante vittime del passato governo. Il papa non volle saperne e, per la prima volta nella storia, è stato solennemente fischiato.
Intransigente riguardo al matrimonio dei preti, dichiarò: “Inevitabilmente il prete sposato sarà accettato dalla Chiesa, ma non sotto il mio pontificato”. Il cardinale Tarancon, presidente dei vescovi spagnoli, ricevuto in udienza dal papa, alla presenza degli altri vescovi, ebbe l’ardire di chiedere al papa di addolcire la prassi verso i preti sposati. “Fuori!” fu la risposta durissima del papa. Il cardinale uscito dalla porta cadde a terra colpito da infarto. Fortuna che fu curato subito. Ma il papa rimase impassibile.
Il papa ha attribuito a se stesso il terzo segreto di Fatima. Ma in quel segreto si parla di “un vescovo vestito di bianco che sarebbe stato ucciso”. Il papa è stato ferito da Agca, non ucciso.
Quando il papa ebbe un tumore, aspettò per un anno intero che la Madonna l’avrebbe guarito. Dovette operarsi come gli imposero i medici.
Ci sarebbero da dire molte altre cose. Ora sono arrivati anche i primi miracoli compiuti da questo papa. Sono i miracoli della suggestione. Ma i fatti restano. Lo vogliono far subito santo. Lo è già per i tradizionalisti, un pò meno per i progressisti. Non scomunico i tradizionalisti, ma non condivido le loro idee.
Autore : Antonio Corsello
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