1 2 3 4 5
Corriere di Gela | Convegno all’Eschilo : Dinamiche psico-sociali e devianza minorile, che fare?
Edizione online del Periodico settimanale di Attualità, Politica, Cultura, Sport a diffusione comprensoriale in edicola ogni sabato
notizia del 03/12/2007 messa in rete alle 21:42:20
Convegno all’Eschilo : Dinamiche psico-sociali e devianza minorile, che fare?

Sensibilizzare le istituzioni auspicando una più efficace collaborazione tra famiglia, scuola e politica è stato l’obbiettivo principale del convegno dal tema “Dinamiche psico-sociali della devianza minorile” organizzato mercoledì 28 novembre dal Comune di Gela in collaborazione con il Liceo classico “Eschilo”, la cui aula magna ha fatto da cornice all’importante manifestazione che ha registrato l’ autorevole presenza del criminologo di fama nazionale, il prof. Francesco Bruno, docente all’Università “La Sapienza” di Roma. Dopo i saluti del dirigente scolastico dell’ “Eschilo”, prof. Corrado Ferro, che si è detto onorato di ospitare una tale iniziativa all’interno del suo Liceo, ha ufficialmente aperto i lavori il dott. Raimondo Genco, presidente del Tribunale di Gela, che si è soffermato sulla necessità di analizzare attentamente il fenomeno della microcriminalità in un territorio delicato come il nostro che ultimamente è anche stato teatro di gravi episodi di bullismo all’interno delle scuole.
Ha in seguito preso la parola il giudice Lirio Conti, Gip del Tribunale di Gela, che ha invece denunciato una forma di lassismo imperante nella nostra società stravolta da un relativismo etico che nei giovani provoca un’incapacità di discernimento del bene e del male, la quale poi, in una terra “di mafia” come la Sicilia sfocia facilmente nella criminalità organizzata. Molto interessante è stato l’intervento della dott.ssa Gabriella Tomai, Gip del Tribunale dei minori di Caltanissetta, la quale ha dichiarato che circa il 70 % dei casi di devianza minorile di cui si occupa riguarda Gela dove i giovani hanno un gran bisogno di armonia e stabilità che li aiutino nel processo di autoaffermazione sociale e culturale.
«La devianza minorile – ha spiegato il giudice Tomai – rappresenta l’esasperazione di un disagio che non trova soluzione: il bullismo, per esempio, è sintomo di una mancata socializzazione». Per il noto criminologo Francesco Bruno, invece, il fenomeno della microcriminalità consiste in un percorso lungo e difficile che comincia quando il giovane è in grado di muoversi da solo dopo aver vissuto un’esperienza negativa nell’ambito familiare, scolastico e sociale in cui, in un momento di transizione culturale quale quello che stiamo vivendo, non è facile adottare delle misure di recupero e prevenzione. L’ideale sarebbe – secondo il dott. Bruno – restaurare gli antichi principi dell’autorità e della responsabilità per tentare di ripristinare fondamentali valori etici. Egli ha inoltre sottolineato che oggigiorno responsabile dell’incremento del fenomeno criminoso è proprio il sistema mediatico che, propinando pessimi esempi, sta sostituendo la famiglia, la scuola e la cultura.
«Il dovere di un criminologo – ha infine chiarito Francesco Bruno – è quello di studiare e comprendere le scienze umane così da poter orientare la gente, le istituzioni e le autorità politiche guidandole nella giusta direzione».
Al prestigioso appuntamento non poteva certo mancare il sindaco di Gela Rosario Crocetta che ha fatto della legalità il fulcro della sua politica.
«I giovani – ha dichiarato il primo cittadino – sono lo specchio dell’educazione scolastica e familiare. Quando le figure genitoriali e gli insegnanti sono assenti, i ragazzi si ritrovano in balìa dei mezzi mediatici spesso fuorvianti e diseducativi».
Altri protagonisti del convegno sono statigli organizzatori ovvero il presidente del Consiglio comunale Giuseppe di Dio, l’avv. Giovanna Cassarà, consigliere comunale e il prof. Salvo Greco, docente di Scienze Umane al Liceo Pedagogigo “Alighieri”, il quale ha presentato i risultati di un’interessante ricerca sui comportamenti psico-sociali dei minori all’interno delle carceri dove il processo di rieducazione e risocializzazione può avvenire solo grazie a qualificate figure educative e costanti attività professionali e ricreative, capaci di ridare agli stessi nuovi stimoli, ed aprire a chi ha trascorso un periodo più o meno lungo di detenzione, concrete prospettive di reinserimento nella società una volta scontata la pena.


Autore : Anastasia Virgadaula

» Altri articoli di Anastasia Virgadaula
In Edicola
Newsletter
Registrati alla Newsletter Gratuita del Corriere di Gela per ricevere le ultime notizie direttamente sul vostro indirizzo di posta elettronica.

La mia Email è
 
Iscrivimi
cancellami
Cerca
Cerca le notizie nel nostro archivio.

Cerca  
 
 
Informa un Amico Informa un Amico
Stampa la Notizia Stampa la Notizia
Commenta la Notizia Commenta la Notizia
 
㯰yright 2003 - 2025 Corriere di Gela. Tutti i diritti riservati. Powered by venturagiuseppe.it
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120