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notizia del 22/12/2008 messa in rete alle 21:40:25
Crisi economica e usura, binomio inscindibile
La recente operazione antiusura, condotta congiuntamente dagli uomini del Commissariato di Ps di Gela, dalla sezione di Pg della Procura e dalla compagnia locale della Guardia di Finanza, ha consentito di sgominare un gruppo organizzato di individui dedito ad operazioni di prestito ad usura di grosse somme di denaro. L'azione ha avuto notevole clamore, soprattutto a causa dell'ingente numero di persone coinvolte.
L'attività criminale si basava sullo stretto connubio tra usura e relativo riciclaggio dei fondi da questa derivati.
Aldilà degli specifici particolari emersi nel corso delle indagini, condotte attraverso vari strumenti di prova (appostamenti, intercettazioni), quello che più interessa mettere in risalto è il legame, quasi inscindibile, tra criticità delle condizioni economiche delle vittime e pronto intervento di capitali di incerta provenienza.
Il territorio gelese si conferma assai sensibile rispetto a simili fenomeni: non bisogna dimenticare che già nel mese di ottobre un'altra importante operazione, condotta dalla Polizia di Stato, aveva consentito l'arresto di un intero nucleo familiare con l'accusa di usura ed estorsione; ancora nel marzo dello scorso anno i carabinieri procedettero all'arresto di un ex esponente politico locale, e di un commerciante, con l'accusa di aver “prestato” un'ingente somma di denaro ad un ristoratore gelese, pretentendo la restituzione di una somma pari al doppio.
Gela ed usura confermano, così, un legame difficilmente eliminabile.
La diffusione del fenomeno, peraltro presente anche in altre realtà, spesso diametralmente differenti, si deve principalmente alle forti difficoltà economico-finanziarie nelle quali versa il territorio gelese. Difficoltà che investono sia il ceto imprenditoriale che quello medio-basso; sempre più spesso, infatti, l'operaio, così come l'imprenditore, è chiamato a fronteggiare il dilemma dell'accesso al credito: quando la via “ufficiale” viene ostruita, allora si aprono soluzioni “alternative”, al di fuori dei confini della legalità.
In una città come Gela scegliere soluzioni atipiche rispetto a quelle ordinarie significa, nella maggior parte dei casi, accedere all'utilizzo di denaro di provenienza illecita, alimentando, in tal modo, il giro d'affari delle cosche locali. I dati sotto questo profilo parlano chiaro: l'usura rappresenta una delle voci più significative dell'intero fatturato mafioso, contribuendo per un totale di 30 miliardi di euro.
Altro elemento derivante dalla recente operazione antiusura condotta a Gela dalle forze dell'ordine riguarda proprio la descrizione delle vittime, in totale 14, per la maggior parte braccianti ed imprenditori del settore agricolo, ossia di uno dei più colpiti dalla crisi economica, causa di una tendenziale riduzione dei consumi, che incide inevitabilmente sui redditi degli operatori del settore; questi devono fronteggiare da un lato la riduzione delle proprie entrate e dall'altro le difficoltà di accesso al credito bancario, dovute agli alti tassi d'interesse applicati dai maggiori istituti di credito. Quest'ultimo rappresenta certamente uno dei pesi maggiori: se nel nord Italia la media dei tassi d'interesse è pari a circa il 7%; nel Mezzogiorno, Sicilia inclusa, si situa al 9,15%. Tutto ciò viene aggravato dai recenti danni subiti dagli agricoltori gelesi a causa dell'impetuosa ondata di maltempo, che ha letteralmente flagellato la zona di contrada Feudo Nobile, generando danni per almeno un milione di euro.
Proprio in simili situazioni si rafforza il rischio di accettare il perfido abbraccio di usurai, spesso nascosti sotto le rassicuranti sembianze di “galantuomini”.
Autore : Rosario Cauchi
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