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Corriere di Gela | Legalità & Sviluppo, fino a domenica spettacoli e riflessioni
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notizia del 05/09/2011 messa in rete alle 21:37:44

Legalità & Sviluppo, fino a domenica spettacoli e riflessioni

L’eurodeputato Rosario Crocetta organizza per il secondo anno consecutivo la festa della legalità assieme al circolo Legalità & Sviluppo. Lo annuncia nel corso di una conferenza stampa affiancato dal sindaco Angelo Fasulo, dal presidente dell’antiracket Renzo Caponetti, dal senatore Salvatore Crocetta, presenti anche i consiglieri comunali Fabio Collorà, Gioacchino Gradito, l’assessore Peppe Ventura e il segretario Pd Romano.

Il programma prevede una nutrita serie di manifestazioni che si articoleranno nei giorni 2, 3 e 4 settembre con inizio alle ore 18,00 all’interno della villa comunale. Crocetta ha tenuto a precisare che non si tratta di giornate celebrative, ma socializzanti e di riflessione su argomenti portanti della politica internazionale che toccano anche problemi locali.

Alcuni minuti prima che l’eurodeputato Rosario Crocetta organizza per il secondo anno consecutivo la festa della legalità assieme al circolo Legalità & Sviluppo. Lo annuncia nel corso di una conferenza stampa affiancato dal sindaco Angelo Fasulo, dal presidente dell’antiracket Renzo Caponetti, dal senatore Salvatore Crocetta, presenti anche i consiglieri comunali Fabio Collorà, Gioacchino Gradito, l’assessore Peppe Ventura e il segretario Pd Romano.

Il programma prevede una nutrita serie di manifestazioni che si articoleranno nei giorni 2, 3 e 4 settembre con inizio alle ore 18,00 all’interno della villa comunale. Crocetta ha tenuto a precisare che non si tratta di giornate celebrative, ma socializzanti e di riflessione su argomenti portanti della politica internazionale che toccano anche problemi locali.

Alcuni minuti prima che iniziasse la conferenza stampa abbiamo posto all’europarlamentare alcune domande alle quali ha risposto volentieri.

– On. Crocetta, dal suo alto osservatorio come vede la nostra città a distanza di poco più di un anno dal suo nuovo impegno in Europa? Gela è cresciuta o ha accumulato problemi su problemi aggravati dalla crisi internazionale?
«Gela ha fissato una serie di cambiamenti che non saranno a mio avviso facilmente modificabili. Il fronte che abbiamo aperto sulla lotta alla mafia e contro la criminalità organizzata, è un fronte da cui difficilmente si può tornare indietro. Cambiano le politiche, cambiano i governi, cambiano le amministrazioni, ma la coscienza dei cittadini è ormai consolidata e ferma nella lotta per la legalità. A Gela ci sono un livello di denunce tali che hanno scardinato la base del sistema mafioso strutturato. Molti boss e i loro luogotenenti sono finiti in galera. Sul terreno della lotta alla criminalità organizzata di alto livello, noi non dobbiamo aver paura che ci possa essere un indietreggiamento. Diventa difficilmente ipotizzabile che cosa nostra e la stidda con i suoi vertici, possano riorganizzarsi in tempi veloci. Non solo perché non hanno i capi e l’esercito, ma anche perché in questa città ci sono degli imprenditori che continuano a denunciare».

– Il maggiore pericolo e la causa di una certa recrudescenza di atti di criminalità dove sta?
«L’attenzione va rivolta ad altro ossia ai pericoli di una nuova manovalanza che potrebbe nascere dagli atti di minor gravità. Questa nuova microcriminalità va combattuta immediatamente perché ciò significa impedire che questi ragazzi vadano in galera e poi possano diventare i referenti del sistema mafioso».

– Sa perfettamente che quale sia il tasso disoccupazione e del mancato sviluppo nel nostro territorio. Lei ha annunciato una serie di provvedimenti della comunità economica europea che potrebbero generare uno sviluppo ecocompatibile. Vuol dirci di cosa si tratta? «La disoccupazione è il risultato complessivo di un sistema. Se abbiamo un’amministrazione paralizzata, una imprenditoria che non riesce ad investire, la mancanza di sicurezza, è chiaro che poi si formano tutte le condizioni perché gli investimenti non ci siano. Allora bisogna lavorare a più raggi. Noi abbiamo individua il progetto energia come un progetto possibile di risparmio per gli enti locali. Quei comuni a cui il governo taglia i fondi, devono in qualche modo diventare enti virtuosi. Il progetto energia punta non solo a creare occupazione ma anche a fare risparmiare ai comuni e per Gela si tratta di risparmiare circa due milioni di euro l’anno che non sono una bazzecola se si pensa che possono essere investiti per riqualificare quartieri, riparare strade, fare servizi sociali, opere pubbliche ecc. Questo meccanismo come si vede crea altri lavori. E’ chiaro che il risparmio deve diventare lo spirito guida dell’amministrazione. Pensiamo poi ai risparmi che si possono fare negli Ato rifiuto, che è un po’ la battaglia che in questo momento sta facendo Panebianco. I risparmi all’interno degli Ato idrici, i migliori servizi che si possono dare ai cittadini sul piano dell’acqua. Se in una città non trovo l’acqua, io turista non ci vado, perché non trovo gradevole il modo di vivere, è logico no? Se una città non è pulita nessuno penserà di andarci».

– Cosa si richiede perché ciò accada?
«Se vogliamo un economica che cresca, uno sviluppo sostenibile ed un turismo florido, dobbiamo pensarci in termini di recupero di efficienza sui servizi che deve dare la pubblica amministrazione. Una pubblica amministrazione che oggi è purtroppo attaccata dalle politiche centrali che tendono ad eliminare risorse. A questo punto il progetto che noi intendiamo lanciare intende far progredire e rendere efficiente la pubblica amministrazione».

– Come lei sa, si parla a livello nazionale di abolire le province, ciò non provocherà maggiori storture e sovraccarichi di competenze sui comuni?
«E’ chiaro che se aboliranno le province, Gela non avrà alcuna possibilità di diventare provincia. Sarebbe un non senso. Però c’è un paradosso. Se oggi si realizzasse il progetto di abolizione delle province, Gela sicuramente diventerebbe leader all’interno di un consorzio di comuni. E’ chiaro se le province ci sono, Gela ha tutti i titoli a diventare provincia. Io sulla questione la penso in modo semplice. Il governo non può abolire alcune province ed altre no. I provvedimenti del governo mi pare che non siano condivisibili perché irrazionali. Si vogliono colpire i più deboli perchè è più facile. Perché colpire Caltanissetta e non Roma o Milano che potrebbero marciare da sole prescindendo dall’essere province ma realtà metropolitane».

– Vogliamo parlare di questa seconda festa da lei organizzata?
«Si inizia il 2 e si continua il 3 e il 4 settembre. Ci saranno bellissimi spettacoli teatrali. Voglio ricordare i bravi giovani della compagnia L’antidoto. Avremo Salvo La Rosa e Litterio. Vecchie glorie musicali. Gli amici del liscio e i Beans. Abbiamo anche un sorteggio. Verranno estratti dei premi come un viaggio, una macchina, un computer, dei televisori. Si acquista un biglietto che costa solo 2 euro e mezzo. Si tratta di un finanziamento democratico. Quindi non c’è nessuno dietro e tutti debbono essere orgogliosi. Ci saranno dei bellissimi dibattiti. Parleremo delle rivoluzioni arabe, di ciò che sta accadendo nel Mediterraneo. Il primo dibattito riguarderà i flussi migratori nel Mediterraneo e avrà tra i relatori l’on. Antonio Panzeri presidente della delegazione Maghreb Europa ed il consigliere per la politica estera del Parlamento Europeo dott. Bruno Marasà. La seconda serata sarà dedicata alla politica locale. Parleremo dell’amministrazione comunale, della città e dei problemi sul tappeto. Parleremo dell’energia alternativa e della possibilità di fare cassa per i comuni. Parleremo anche di lotta alla mafia. Abbiamo pensato anche di invitare i sindaci di altri Comuni. Il 4 settembre l'ultimo dibattito è dedicato a legalità e sviluppo con magistrati, esponenti dell'antiracket ed il commissario dell'Ato Cl2 Giuseppe Panebianco».


Autore : Nello Lombardo

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