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notizia del 16/12/2012 messa in rete alle 21:35:32
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Presentato dalla Grasso il romanzo di Maria Grazia Fasciana
Omosessualità, malattia fisica e mentale, oppressione, pregiudizio e infine omicidio, sono i temi dell’ultimo romanzo di Maria Grazia Fasciana, La coerenza di Milo, presentato giovedì 13 dicembre, presso la sala conferenze del museo archeologico di Gela, dalla scrittrice Silvana Grasso, che ha curato la prefazione del testo. Milo prende consapevolezza della sua omosessualità in età adulta, dopo essere stato un’adolescente silenziato, sospeso nel vuoto e reso invisibile dal conformismo della madre.
«Milo nasce sano, ha un cervello sano – ha dichiarato la scrittrice Silvana Grasso – ma è contaminato dalla malattia mentale della madre, e per paradosso si ammala non solo fisicamente, ma anche mentalmente, una malattia trasmessa dalla madre adottiva che non avrebbe voluto avere l’onere di avere quel figlio così diverso».
Una madre adottiva-strega che ha preso il posto della madre naturale schizofrenica, rinchiusa dopo aver ucciso il marito, davanti agli occhi indifesi di un Milo ancora bambino. Una madre che ha adottato solo la sua voglia di essere madre, che ha prima coccolato il figlio e poi ha ucciso la sua libertà quando questo ha infranto i canoni sessuali.
Milo era diverso dai suoi coetanei adolescenti, non era un maschiaccio come gli altri e spesso veniva deriso. La madre adottiva-tiranna lo destina ad un laboratorio di macelleria, simbolo della macellazione del sua amore, della sua sessualità, della sua voglia di uscire di casa. Una macellazione a cui la madre è concorde fino alla fine del romanzo.
«Il libro – ha asserito la scrittrice Silvana Grasso – è un incontro di odio- amore, quasi un ossimoro, in cui le madri uccidono i figli e i figli uccidono le madri che hanno amato solo le apparenze sociali. Tre madri ruotano in questa storia, la madre in manicomio, la madre adottiva che genera caos mentale in Milo e che fa di lui un omicida, e Milo-madre che adotta una bambina».
Milo sembra avere il riscatto dalla sua situazione di oppressione, quando si trasferisce a Londra, luogo in cui potrà sposare il compagno e adottare una figlia. Una nuova famiglia nata al di là della Manica, e oltre il pregiudizio. Ma sua felicità dura poco.
«Milo – ha commentato Silvana Grasso – guarda il viso immacolato del compagno morto, una morte che non ha avuto il sopravvento sul loro amore. Ma il protagonista perde anche la figlia, l’ultima radice di quell’amore vissuto lontano dalla sua Ghelas e in quel momento muore anche la sua maternità».
Una gravidanza che in Milo continuamente si rigenera e che sfocia nel matricidio, quando questa sottace l’amore omosessuale del figlio nel momento in cui questo subisce il lutto più devastante della sua vita.
«Sono spesso testimone – ha detto Maria Grazia Fascana – di storie di disagio da cui non è sempre facile salvarsi. Nel mio libro ho fatto vivere al protagonista una storia felice. Ma la vita spesso ci mette davanti a situazioni tristi e crudeli, di fronte alle quali spesso si è impotenti, e anche Milo non potrà sottrarsi ad esse».
La scrittrice Silvana Grasso, durante la presentazione ha più volte ribadito il legame inscindibile tra Milo e la sua creatrice Maria Grazia Fasciana che nel suo romanzo ha riversato se stessa, la sua esperienza ai servizi sociali, il suo senso di impotenza e sofferenza davanti alle frustrazioni fisiche e mentali dei suoi pazienti. Stralci del romanzo sono stati letti dalla giornalista Lorena Scimè, accompagnata dalla musica e dalla voce di Arianna Trainito che per l’occasione ha composto un pezzo ispirato al protagonista del romanzo.
Autore : Filippa Antinoro
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