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notizia del 24/08/2008 messa in rete alle 21:35:15
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In estate anche la solidarietà va in vacanza
Il rapporto di inversa proporzionalità tra la disponibilità di sangue e la richiesta di trasfusioni durante il periodo estivo ha indotto l’Adas di Gela a suonare un campanello d’allarme in città. La stagione calda, infatti, si caratterizza spesso per il notevole numero di incidenti stradali e, con le sue elevate temperature, fa si che molte persone malate, come i talassemici, necessitino di una maggior quantità di trasfusioni. Allo stesso tempo, però, i potenziali donatori anziché pensare alla collettività organizzano viaggi e vacanze con cui occupare il tempo feriale. La raccolta di sangue si riduce, allora, drasticamente se si pensa che le sacche riempite a Gela (nelle quali il sangue si conserva intatto per 42 ore) vengono spesso inviate agli ospedali di Agrigento, Catania, Caltanissetta e Palermo in caso di emergenza. In termini di necessità la situazione del nostro comprensorio pare essere accettabile; più critiche sono invece le condizioni nel resto della Sicilia. Da qualche anno a questa parte, infatti, la nostra regione risente gravemente del calo di natalità che si registra nell’Italia settentrionale dagli inizi degli anni ’90. In altre parole sono diminuiti i diciottenni mentre sono aumentati gli ultrasessantenni non idonei alla donazione. Ciò ha senz’altro contribuito all’emergenza sangue che attualmente minaccia le nostre Aziende Ospedaliere. “Per risolvere l’emergenza sangue in Sicilia – ha dichiarato Felice Damaggio (nella foto), presidente dell’Adas di Gela – bisogna promuovere una politica di solidarietà che valichi i confini del nostro piccolo territorio”. Sebbene in città non si rilevi una preoccupante penuria di sangue, facendo un confronto con altre città siciliane come Ragusa, in cui sono disponibili 15 mila sacche di sangue, si può affermare che Gela non è un terreno fertile per le donazioni. I dati più deludenti riguardano i giovani: nelle scuole, infatti, sempre meno ragazzi si dimostrano disponibili alla donazione. I motivi sono soprattutto da attribuire all’uso di sostanze stupefacenti e, nel caso delle ragazze, a un peso corporeo che spesso non raggiunge i 50 kg. In questo contesto l’Adas di Gela si adopera con ogni mezzo pur di sensibilizzare la popolazione. La sua campagna di sensibilizzazione è rivolta soprattutto alle scuole, oltre che superiori, elementari e medie affinché attraverso i bambini il messaggio giunga ai genitori. Prezioso è anche l’aiuto gratuito della stampa locale e dei clubs service di Gela. Tuttavia, come ha sottolineato il presidente Damaggio, sarebbe ora che il problema fosse preso a cuore dalle istituzioni e dagli organi competenti: l’ente regione, le aziende ospedaliere e le emittenti televisive e radiofoniche nazionali. L’Adas di Gela, infatti, ha già mosso passi da gigante portando il numero di sacche disponibili da 1400 a 3250 nell’ultimo periodo ma non basta. Quello che il presidente Damaggio ha lanciato è un accorato appello all’altruismo e alla carità dei gelesi, un invito a compiere un atto d’amore nei confronti del prossimo. Donare, tra l’altro, fa anche bene! e non comporta fastidi poiché il donatore che lavora non perde la retribuzione della giornata. È bene anche ricordare che chi decidesse di donare il proprio sangue potrebbe sottoporsi a delle analisi assolutamente gratuite. La donazione, insomma, rappresenta anche un pretesto per tenere sotto controllo la propria salute. Quindi, chi desidera donare o vuole delle informazioni può scrivere all’indirizzo adas.gela@iol.it, chiamare il numero 0933.93.44.60 o recarsi direttamente presso la sede Adas della città in via Italia. 13 o al centro trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera Vittorio Emanuele di Gela.
Autore : Anastasia Virgadaula
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