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notizia del 14/11/2009 messa in rete alle 21:26:41
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Archeologia e turismo, quale futuro per Gela?
Archeologia, turismo ed economia, sono stati gli argomenti centrali trattati nel corso del convegno che si è svolto sabato 7 novembre a Gela. L’istituto commerciale ha ospitato esperti del settore economico-turistico e personalità del mondo dell’archeologia. Un momento di formazione per gli studenti della quarta e quinta A dell’istituto turistico, che hanno avuto modo di confrontarsi con gli esperti. L’incontro è stato promosso da SiciliAntica, dalla Regione siciliana, dal Lions Club di Gela e dall’Istituto commerciale-turistico-alberghiero “Sturzo”. Ad aprire i lavori, il cerimoniere del Lions Club, Massimo Trovato. Il presidente, Salvatore Migliore è intervenuto, esponendo obiettivi e presupposti dell’associazione. A seguire, il dirigente scolastico dell’istituto, Angela Scaglione. La nascita di un indirizzo turistico – ha spiegato il dirigente – nasce dalla domanda sul mercato del lavoro di una figura preparata nell’ambito turistico e con precise competenze linguistiche. Gli studenti infatti, imparano tre lingue (inglese, francese, spagnolo) ed hanno competenza nell’ambito dell’archeologia. L’interessante excursus della soprintendente dei beni culturali e ambientali di Caltanissetta, Rosalba Panvini, ha messo in luce diversi reperti di quel patrimonio a noi caro. Ricchezze che nulla hanno da invidiare ad altre, che come tali vanno salvaguardate. Anche Gela merita di rientrare negli itinerari turistici, come di fatto non avviene. Risale a circa 15 giorni fa la scoperta di mura, che attestano la presenza di un edificio di culto. Dimostrazione chiara della vita della colonia greca. Il tasto dolente per il nostro territorio rimane sempre lo stesso, la carenza di turismo. Il problema deriva da una errata progettualità o da quell’etichetta che ci contraddistingue come una delle città più inquinate? Antonio Cuspilici, docente della Facoltà di Scienze Ambientali dell’università di Catania, ha esposto la sua idea di turismo sostenibile in aree ad elevato rischio ambientale. “Il problema dell’inquinamento, è di fatto noto già in tempi non recenti. Gela sta sviluppando la procedura dell’Agenda 21 – afferma il dott. Cuspilici – quale percorso di democrazia partecipata per la realizzazione di determinati progetti. Nel mese di giugno infatti, geologi provenienti da tutta Italia, si sono dati appuntamento a Gela. L’obiettivo fondamentale è stato quello di mostrare il nostro patrimonio artistico”. In conclusione, il docente di Economia del Turismo presso la Facoltà di Economia dell’università messinese, Pasquale Novak, ha esaminato problemi e i limiti del territorio, dal punto di vista turistico. “ Necessita un piano di sviluppo economico – ha affermato Novak – per comprendere ciò che l’economia gelese può realizzare. La raffineria fa parte di un sistema che va inserito in una rete, in modo da renderla un bene e non la fonte di tutti i mali”. Il presidente di Legambiente del circolo di Gela, Pietro Lorefice ha espresso le sue perplessità sulla possibilità che il turismo a Gela riaffiori. Giovanni Ferro (Cgil) ha esposto invece i problemi oggettivi che limitano di fatto l’attività turistica nel territorio.
Autore : Martina La Gristina
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