notizia del 21/01/2007 messa in rete alle 21:25:04
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Saldi, occasioni vere o specchietto per le allodole?
Da tempo ormai la corsa ai saldi non fa più effetto e le cause sono da ricercarsi in vari fattori.
Se prima si attendeva la data di inizio saldi con l’ansia dell’acquisto perfetto, adesso questa data è vissuta con timore ed il perché, si spiega col fatto che molto spesso quel giorno si traduce in un’uscita deludente.
Per mesi si osservano i capi desiderati ma troppo costosi o magari quegli sfizi che ci si possono concedere giusto perché scontati, ma ecco che come per magia…i prezzi che abbiamo osservato molto attentamente sono lievitati! Com’è possibile tutto ciò? A guardare le vetrine ed a leggere i prezzi scritti col relativo sconto ed un grosso meno in rosso, ci sentiamo catapultati verso l’acquisto ma poi inesorabilmente decliniamo e torniamo a casa con un bel nulla di fatto.
Purtroppo è questo che succede sempre più anche nella nostra città, è incredibile ma vero!
Ed in questo, i negozianti dimostrano ancora una volta di non avere alcun rispetto per i loro concittadini nonché clienti, poiché in questo modo li trattano come degli sprovveduti.
“Volete forse asserire che una persona che si reca almeno una volta al mese o alla settimana in centro, non sappia quanto costa quel magnifico maglioncino che spera di aggiudicarsi per i saldi?”. La domanda suona più che retorica, ma intanto gli interessati continuano a fare orecchio da mercante (scusate il proverbio ma qui calza a pennello) ed ogni anno si ripete la solita solfa.
Come se non bastasse anziché accogliere i clienti con un gran sorrisone (già scarso durante tutto l’anno) il commerciante in periodo di sconti diventa intrattabile sembra che stia regalando la merce e che stia facendo dei favori enormi alla comunità, dimenticando che è l’economia che va così in tutto il mondo! Per non parlare dei vecchiumi fuori moda che escono fuori e stazionano ogni anno sugli scaffali! Ed è così che stanchi dei maltrattamenti emotivi che ci vengono inflitti, preferiamo recarci nelle tanto amate città di Catania, Ragusa e Caltagirone ed andiamo a spendere i nostri soldini, tornando: appagati per gli affari ottenuti e soddisfatti per i sorrisi e la cordialità trovati in terra straniera.
Naturalmente non si vuol fare di tutta un erba un fascio, ma ci siamo quasi, sono pochi i commercianti che ormai si comportano degnamente.
Autore : Alessandra Cascino
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I Vostri commenti
Non posso che appoggiare alla lettera questo articolo. Da bravi gelesi siamo stati invitati, anche durante il periodo di natale, a spendere in loco non riempiendo le tasche ai negozianti dei paesi limitrofi. Ma come può una persona, con tutta la buona volontà, fare ciò se in alcuni negozi ( non generalizziamo troppo però ) ci si sente presi in giro già in periodi di non-sconto?! Non sto qui a dire cose per sentito dire ma da me, purtroppo, testate con mano. Poco prima delle feste ricordo che presi qui a Gela una maglia. La vidi a Catania uguale ( stessa marca, stesso tessuto, stesso colore, in un periodo privo di sconti sia qui che lì ) e restai di sasso quando mi accorsi della differenza di prezzo che ammontava a 30.00 €. Lo stesso hanno sperimentato amici e parenti in molte occasioni. Se tanti preferiscono comprare fuori ci sarà un motivo perché credo a pochi piaccia mettersi su strada solo per il piacere di comprare fuori Gela. Dove sta allora il vantaggio di comprare qui?!
Autore: Alfonso Passarello http://www.silvestre.splinder.com
data: 22/01/2007
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