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notizia del 16/10/2004 messa in rete alle 21:21:52
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Monta la protesta degli agricoltori
Il giorno prima a Vittoria, mercoledì a Gela, la protesta dei produttori agricoli per chiedere al governo regionale e nazionale un intervento che serva a risolvere la crisi nel settore agroalimentare. I prezzi stracciati alla produzione non consentono alcun margine di guadagno ed il comparto agricolo boccheggia, anzi muore mentre lo strapotere degli addetti alla commercializzazione impinguano il loro fatturato. La conseguenza di questo stato di cose denunciato dai serricoltori è che migliaia di famiglie del diretto e dell’indotto sono alla fame mentre il consumatore è costretto a pagare 5-10 volte il prezzo all’origine dei prodotti dell’ortofrutta.
Un meccanismo perverso che si è andato consolidando negli anni a partire dalla introduzione dell’euro. La manifestazione di Gela che ha visto mobilitate forze politiche, sindacali ed associazioni del settore agroalimentare, rappresenta a detta degli organizzatori un momento di avvio di una protesta che potrebbe approdare a Roma qualora nel frattempo la voce dei produttori non dovesse essere ascoltata. Per le strade di Gela in forma composta c’erano almeno due mila persone, con striscioni, cartelli, tutti insieme bambini donne e uomini appartenenti al mondo agricolo e non solo, con macchine e trattori.
Hanno percorso le strade principali di Gela fermandosi infine in Piazza San Francesco dove hanno concluso la manifestazione i big del sindacato, della politica e delle associazioni di categoria.
Sul palco sono saliti il sindaco Crocetta, gli onorevoli Speziale e Morinello, il presidente della provincia regionale di Caltanissetta Filippo Collura, il presidente del consiglio comunale Federico, consiglieri comunali. Gran parte giungeva da Niscemi, Bufera, Campobello di Licata, Delia, Caltanissetta e da tanti altri comuni del circondario. Si gridava a gran voce la dichiarazione di crisi del settore e interventi del governo tendenti a venire incontro agli agricoltori abbattendo i contributi agricoli, sospendendo le scadenze bancarie e soprattutto si chiedeva un intervento di protezionismo nei confronti dei prodotti provenienti dal Nord Africa e dalla Spagna.
Era un coro di voci contro la speculazione dei commercianti all’ingrosso, ma anche contro il governo che non effettua i dovuti controlli sui prezzi al consumo.
Qualche piccola defezione a livello organizzativo, come ad esempio una spaccatura nella Coldiretti provinciale che aveva annunciato una sua non partecipazione sia al corteo di Vittoria che a quello di Gela. Però il responsabile locale Virnuccio era presente alla manifestazione e ha dichiarato che essendo un produttore non poteva che trovarsi al fianco di tutti gli altri. Anche Silvana Grasso ha solidarizzato con le donne che assieme ai mariti lavorano 10-16 ore nelle serre e nei campi. Parole forti e critiche al governo Cuffaro ma anche contro coloro che si arricchiscono con il commercio dell’ortofrutta evadendo le tasse.
Al comizio di piazza San Francesco non è passata inosservata l’assenza di esponenti del centro destra mentre la partecipazione delle forze politiche del centro sinistra era fortemente presente. E’ probabile che il presidente del consiglio comunale Federico non sia voluto salire sul palco per via della forte connotazione di scontro verso il governo Cuffaro. Una dichiarazione di fuoco si è registrata all’indomani della manifestazione da parte del consigliere comunale di Nuova Sicilia Enzo Cirignotta che ha gridato alla strumentalizzazione politica di una giusta protesta.
Forte e vibrante la protesta del sindaco Rosario Crocetta che tra le altre cose ha denunciato il grande divario tra il prezzo all’origine e quello al consumo.
"Il pomodorino viene pagato a 50 centesimi ai produttori – ha gridato con rabbia e con le ovazioni dei manifestanti che gremivano la piazza Municipio – e viene venduto a 7 euro e 50 a Milano. Noi dobbiamo riuscire a sviluppare un movimento di lotta vero e reale e soprattutto dobbiamo essere capaci di fare una corsa lunga che ci porti alla trasformazione dell’economia e dell’agricoltura della città. No mafia, no parassiti nelle campagne. Liberiamo le terre di Gela".
E’ intervenuto anche Salvatore D’Arma come responsabile locale della Cia (Confederazione italiana agricoltori) ringraziando tutti coloro che hanno partecipato al corteo di protesta, le Istitu-zioni, i consumatori, le forze politiche.
"Il nostro territorio – ha detto D’Arma – sta attraversando un momento drammatico. In riferimento al dramma che stanno attraversando i nostri produttori e l’intera città, alle prese con una crisi strutturale allo stabilimento senza una prospettiva, auspichiamo che non ci siano forze che vogliono dissociarsi e che tutti assieme portiamo avanti una grande battaglia di rinnovamento. Le divisioni non giovano perché questa di stamattina è un punto di partenza perché non vogliamo emigrare".
Intanto una folta delegazione all’indomani è partita alla volta di Roma per incontrarsi con il Ministro per le politiche agricole Alemanno.
Autore : Nello Lombardo
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