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Corriere di Gela | Tornano a vibrare le canne dell’organo donato alla città da Benito Mussolini
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notizia del 11/06/2012 messa in rete alle 21:21:15

Tornano a vibrare le canne dell’organo donato alla città da Benito Mussolini

Nei giorni 1, 2 e 3 giugno una nutrita rappresentanza della comunità gelese ha partecipato all’inaugurazione dell’organo della Chiesa Madre, non più utilizzato per per più di un cinquantennio, dono di Benito Mussolini nel 1939.

Per l’occasione sono state organizzate varie manifestazioni e concerti, allo scopo di valorizzarne l’importanza culturale.

I festeggiamenti hanno avuto inizio venerdì sera alle ore 20 con una presentazione storico-tecnica dello strumento alla quale sono intervenuti l’architetto Giovanni Nucera, dirigente responsabile dei beni storici, artistici e iconografici della soprintendenza di Caltanissetta, mons. Diego Cannizzaro, organista, e mons. Antonio Bolevacci, maestro d’organi. Presenti all’evento anche mons. Grazio Alabiso, l’architetto Salvatore Gueli, il sindaco Angelo Fasulo e il vice-presidente dell’opera Pia Pignatelli, Rocco Vacca, i quali hanno porto i loro saluti ai presenti. Al seguito per la prima volta gli astanti hanno potuto godere della voce dell’organo grazie a un breve concerto per mano di Cannizzaro, che ha visto l’esecuzione di brani di autori importanti (Capocci, Bach, Bossi, Boellman). Il giorno seguente è stato dedicato a una conferenza dal titolo L’organo voce per la liturgia tenuta da mons. Giuseppe Liberto,per molti anni direttore musicale della Sistina, che ha cercato di chiarire lo stretto legame tra la musica e la celebrazione. A seguire un concerto di otto brani che ha fatto perno sul binomio organo-tromba, eseguito da Carmelo Fede e Gianluca Libertucci, con musiche di Mouret, Bach, Corelli, Mendelssohn, Liberto, Langlais, Messiaen e Handel. A concludere i festeggiamenti domenica si è svolta alle ore 11 la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Liberto, nella quale l’organo è stato benedetto e donato alla città. Alla celebrazione, animata dal coro San Giuliano di Caltagirone, erano presenti alcune delle autorità locali tra cui il nostro sindaco, cui ho chiesto quale fosse a suo parere l’importanza dell’evento per la città. «È molto importante-ha risposto- restituire alla città tramite la chiesa e le autorità uno strumento di tale importanza, che per tanti anni non ha funzionato. È importante anche per l’armonia che trasmette e che fa elevare i nostri animi. Per questo colgo l’occasione per ringraziare la chiesa e mons. Alabiso, perché grazie all’aiuto di molti ci è stato restituito un grande patrimonio». Al termine dei festeggiamenti alla città è stato donato un inno in onore della nostra patrona, composto da Liberti. È stato, inoltre, annunciato che, dopo aver restaurato l’organo, si è istituito un master-class per organisti, per offrire a tutti la possibilità di approcciarsi a questo particolare strumento.


Autore : Roberta Gerboni

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