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notizia del 20/07/2003 messa in rete alle 21:20:31
Lotta per la legalità? Solo titoloni sui giornali
Sono ormai trascorsi quattro mesi dall’insediamento del sindaco Crocetta, e prima di andare in ferie si può tracciare una sorta di bilancio su ciò che la sua amministrazione ha fin qui prodotto.
Iniziamo il bilancio del bilancio... che non c’è, ossia quello del Comune, già pronto ai primi di marzo e successivamente stravolto ed integrato, oggi pronto per l’approvazione del Consiglio comunale che, probabilmente, lo stravolgerà ulteriormente.
Vi sono previsti notevoli fondi per spettacoli, manifestazioni e convegni, così che il popolo pecorone possa essere graziosamente occupato in feste, canti e danze e si dimentichi di tutto quello che non funziona. Per questi capitoli i soldi si trovano sempre, ma per il condono dell’Ici e dei tributi locali, invece, il sindaco si appresta a ricorrere contro la delibera consiliare, utilizzando i suoi avvocati personali che oggi lavorano a spese del Comune per solassare i cittadini. Della serie: pagate tutto e salato, poi ci facciamo una cantata e non ci pensiamo più. La zona “estiva” per eccellenza, il lungomare, è diventato intransitabile per la splendida idea di rinnovare l’arredo urbano in questo periodo.
La viabilità urbana non è migliorata, trovare un parcheggio è un terno al lotto. I cassonetti dei rifiuti, nel centro storico, sono scomparsi e ‘immondizia viene abbandonata sulle strade in modo indecoroso.
La vivibilità generale della città non è migliorata: aspettiamo il Rinascimento ma siamo ancora nell’alto Medioevo.
Di questi quattro mesi, ciò che resta è la battaglia per la “legalità”, nella quale Crocetta ha fatto tutto da solo: l’ha propugnata, l’ha sbandierata, ha chiamato le forze dell’ordine a partecipare alle gare d’appalto, ha blindato i propri uffici, ha fatto innumerevoli riunioni col Prefetto, ha costituito un apposito co-mitato, ha chiamato a collaborare il deputato antimafia Lumia (sempre pronto a dichiarazioni in perfetta assonanza col Sindaco).
Tanto, tantissimo fumo negli occhi, ma senza precisi e visibili benefici. Quattro mesi di “battaglia per la legalità” di cui credo resterà ben poco al di là delle ro-boanti dichiarazioni e dei titoloni sui giornali.
Auguriamoci che l’estate porti consiglio e l’amministrazione si decida, una volta per tutte, a la-vorare seriamente per risolvere gli annosi problemi di Gela.
Ho detto “annosi”, e il termine mi porta ad un’ultima riflessione, un “pensierino per le vacanze”: se è vero che i problemi della città sono “annosi”, ovvero durano da tanti anni, la responsabilità è di quei politici che hanno amministrato la città negli ultimi decenni in modo insufficiente e spesso deleterio.
Quei politici che hanno chiuso gli occhi di fronte al saccheggio del territorio, alla realizzazione di interi quartieri abusivi, alla distruzione di Manfria (una risorsa sprecata nella costruzione di un quartiere-ghetto), all’edificazione selvaggia senza spazi verdi. Quei politici che hanno permesso alle società dell’Eni di spadroneggiare, che nulla hanno fatto per sviluppare l’imprenditoria locale, che hanno fatto i “lecchini” ai più potenti politici di Caltanissetta e Agrigento per avere garantito un posto al sole, anche se in seconda fila.Quei politici grazie ai quali Gela, in cinquant’anni, non è stata dotata di una piscina, di un campo d’atletica, di un palazzetto dello sport, di un porto funzionante, di una rete idrica decente, di sufficienti infrastrutture; quei politici che non hanno saputo guardare al futuro, ma soltanto coltivare il proprio orticello.
Quei politici che, alla loro morte, riceveranno solenni necrologi in cui si ricorderà la loro fulgida attività di amministratori della cosa pubblica. Ma si sa, in Sicilia anche i peggiori, quando ci lasciano, diventano “buonanima”.
Autore : Giulio Cordaro
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