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Corriere di Gela | Giornata del donatore Adas a Gela, Butera e Mazzarino
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notizia del 05/12/2009 messa in rete alle 21:07:48

Giornata del donatore Adas a Gela, Butera e Mazzarino

Considerarsi appartenenti ad una società evoluta e libera dai pregiudizi non basta, se l’idea non è supportata da alcuna azione. In una società che crede di vivere nel progresso, come quella gelese, sono molti i punti che non tornano. Da più di 30 anni, l’Adas (associazione donatori autonoma sangue) cerca di diffondere quella cultura della solidarietà, che nel territorio risulta poco radicata. Si tratta di difficoltà oggettive o di impedimenti di natura sociale?

Sta di fatto che Gela rimane un territorio che si accosta difficilmente alla cultura della donazione. Un bene così prezioso come il sangue, non reperibile se non da altri esseri umani, rappresenta per coloro che ne hanno necessità, l’unica fonte di vita. Nonostante le difficoltà legate al territorio, l’Adas a Gela ha raggiunto importanti traguardi.

Si celebrerà anche quest’anno la giornata del donatore, giunta alla trentunesima edizione.
Suddivisa in tre appuntamenti, accoglierà chiunque voglia partecipare. Prima serata, Sabato 5 dicembre, alle ore 17.00, presso l’aula magna dell’istituto tecnico commerciale- turistico “Sturzo”. Seconda tappa a Butera, Sabato 12 dicembre presso l’Aula consiliare del Comune. Infine il Teatro Comunale di Mazzarino, chiuderà con l’ultima giornata di sabato 19 dicembre. Momenti di riflessione si alterneranno a momenti di divertimento e di informazione. Saranno presenti autorità del mondo istituzionale, medici e rappresentanti della Fidas Verona, gemellata all’Adas.

“Tre manifestazioni che rappresentano il nostro modo di dire grazie a tutti coloro che donando sangue – afferma il presidente Adas dott. Felice Damaggio (nella foto) – donano la vita”. Durante la serata verranno distribuiti attestati di benemerenza a chi ha effettuato 5 donazioni, medaglie di bronzo per chi ne ha raggiunte 15, d’argento invece a chi ne ha effettuate 20. Verrà inoltre consegnata la medaglia d’oro ad un gelese che ha effettuato 50 donazioni. Una serata all’insegna del divertimento e del riconoscimento nei confronti di quella fetta di popolazione sensibile verso chi soffre. Saranno distribuite delle targhe alle famiglie in cui sono presenti più di tre donatori. Altro riconoscimento all’ordine degli avvocati, presieduto da Antonio Gagliano, che annualmente organizza una raccolta di sangue presso il Tribunale di Gela. Ad allietare la serata, l’estrazione di ricchi premi.

Il 6, il 13 e il 20 dicembre spazio alle donazioni. L’ appuntamento gelese del 6 dicembre è fissato per le ore 8.30 presso i locali della Parrocchia Santa Maria di Betlemme. A Butera domenica 13 dicembre, al Poliambulatorio Asl 2 di Via Matteotti. L’altro appuntamento con la solidarietà è fissato per domenica 20 dicembre, al Poliambulatorio Asl2 di Via Roma a Mazzarino.
Il presidente dell’Adas dott. Felice Damaggio, si dichiara fiducioso nell’incremento di solidarietà nel territorio.

– Che obiettivi ha raggiunto l’associazione?
«Essere riusciti a garantire autosufficienza all’azienda ospedaliera Vittorio Emanuele di Gela è il traguardo più rilevante. Il Vittorio Emanuele non riceve sangue proveniente dall’esterno dal 2003. Nell’anno 2001 raccoglievamo 1400 sacche di sangue. Nel 2004 erano più di 2000. L’azienda ospedaliera dal 2003 riesce ad aiutare altre realtà sanitarie regionali. Caltanissetta, Agrigento, Cefalù, Palermo, Taormina sono alcuni esempi. Inoltre siamo riusciti ad incrementare la donazione a Butera e a Mazzarino. I dati parlano chiaro. Mazzarino è passata da 44 sacche di sangue nel 2005 a 750 nel 2009. Aumento registrato anche a Butera. Speriamo di concludere l’anno con circa 300 donazioni».

– Quali sono le difficoltà riscontrate?
«Gela è un territorio difficile. I giovani soprattutto, difficilmente si accostano alla donazione. Ogni anno nelle scuole si nota una diminuzione considerevole. Il calo è determinato da diversi fattori. Lo stile di vita dei giovani è cambiato. Molte ragazze per esempio non possono donare perché convivono con anoressia, fanno uso di droghe, hanno abitudini alimentari sbagliate e fanno spesso uso di super alcolici. Le famiglie sembrano essere assenti. La responsabilità è delle istituzioni, delle famiglie, delle scuole, non più attente come dovrebbero. Viviamo in una società in cui ognuno pensa di essere libero di compiere qualsiasi azione».

– Qual è il suo appello ai giovani?
«Ai giovani posso dire di modificare le abitudini di vita. Fare uso di sostanze stupefacenti, di super alcolici non è il modo giusto per affrontare i problemi della vita. Cerchiamo di combattere giorno dopo giorno questa cultura dell’indifferenza».

– Si sente assistito dalle istituzioni?
«Le istituzioni a Gela hanno già grosse difficoltà, cerchiamo di agire con le nostre forze. Se sabato sera i rappresentanti delle istituzioni fossero presenti, sarebbe un segnale importante. Da settembre attendiamo l’autorizzazione da parte dell’Assessorato Regionale alla Sanità per rendere operativa la nuova sede di raccolta. Questo centro fisso, ubicato in via degli Appennini al civico 5, è già completo di tutte le apparecchiature necessarie. E’ uno dei progetti a cui pensavamo già da qualche anno».

– Da quando lei è presidente dell’associazione ha notato un incremento delle donazioni?
«Si. Dal mio insediamento avvenuto nel 2002, si contavano circa 1400 donazioni. Quelle 1400 sacche di sangue oggi sono diventate 2500. Per donare bisogna avere delle caratteristiche ben precise, ciò rappresenta una sorta di selezione dei possibili donatori».

– Chi necessità di ricevere una trasfusione?
«Ci sono diverse categorie. Primi fra questi i talassemici, a Gela ne contiamo 130 circa. Il talassemico ha bisogno da 2-4 sacche di sangue nella frequenza di 15-20 giorni. Coloro che presentano la patologia in modo meno grave, hanno necessità di ricevere quantità minori. Altri possibili soggetti sono i pazienti che si sottopongono a delicati interventi chirurgici ma anche emofilici, malati oncologici sono altre categorie a cui è destinato il sangue».

– Chi parteciperà alla giornata del donatore?
«L’invito è rivolto a tutti. Primari, assessori, docenti, dirigenti scolastici. Ci auguriamo che tutti siano presenti. Partecipare è un modo per ringraziare questi donatori. E’ fondamentale continuare a garantire sacche di sangue all’azienda ospedaliera di Gela».

– In passato che partecipazione si è registrata a queste giornate?
«Certamente positiva. Fino a qualche anno fa la manifestazione si svolgeva presso la sala Multiusi di Macchitella. Per alcuni anni le manifestazioni sono avvenute in modo più concentrato, presso il comune. Dopo il successo della manifestazione presso il commerciale turistico “Sturzo”, abbiamo deciso di riproporre la stessa sede».

– Cosa spinge un soggetto a diventare un donatore periodico?
«Ad un certo punto diventa una consuetudine. Donare fa bene agli altri e a se stessi. Il donatore viene sottoposto ai controlli periodici per monitorare le condizioni di salute. Ci tengo a sottolineare inoltre che la donazione non fa distinzione di razza. Il sangue di un uomo di colore può essere donato ad un uomo bianco. I nostri donatori sono anche cinesi, polacchi, romeni».


Autore : Martina La Gristina

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