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notizia del 21/09/2013 messa in rete alle 21:03:24
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Riapre la scuola: anno nuovo, vecchi problemi
Da poco più o meno di una settimana, le scuole hanno riaperto i battenti. L’impatto, come sempre, è stato traumatico per tutti: per gli studenti, che hanno da poco abbandonato sedie a sdraio e ombrelloni; per le famiglie, che hanno dovuto rifare i conti con il caro-libri ed il corredo scolastico per i più piccoli; per i presidi, al cospetto del rebus per ridefinire gli organici dei docenti. Anche i sindacati hanno avuto il loro gran da fare, per tutelare i posti di lavoro messi in discussione da leggi improvvisate, utili solo a far passare alla storia l’immancabile riforma del ministro di turno. E poi la refezione, le aule che mancano, ecc. ecc.
Con l’avvio del nuovo anno scolastico, è ripartito il tradizionale rito dell’incarico ai supplenti. Martedì 17 settembre nella Sala Mancuso dell’Ufficio scolastico territoriale di Caltanissetta, è scattata la tre giorni per l’assegnazione dei posti annuali per il personale docente della scuola per l’infanzia e per la secondaria di I e II grado, quello della primaria è avvenuto il 13 settembre, per permettere che al suono della prima campanella tutti gli insegnanti fossero in classe. Sono circa 4000 i precari della nostra provincia in attesa di un posto annuale.
Insegnanti qualificati, in molti con tanti anni di esperienza, tutti con storie diverse ma con le medesime esigenze: trovare un lavoro il più duraturo possibile. Ma la riforma Gelmini, continua ad avere i suoi effetti e sono stati recuperati sole pochi dei 150mila posti di lavoro eliminati dal suo taglio strutturale, e tutte le pezze d’appoggio a tale legge si sono mostrate infondate.
«Delle 11000 assunzioni a tempo indeterminato in ambito nazionale – ha detto Emanuele Caci, segretario della Cisl scuola di Gela – il ministero dell’Istruzione ha assegnato alla Sicilia solo il 5%, e nella nostra provincia ci solo state solo 30 immissioni in ruolo, tra cui dieci nella città di Gela. Un numero esiguo. Abbiamo graduatorie ad esaurimento zeppe di candidati e classi di concorso bloccate. Solo nella materna e nella scuola media vi è una maggiore disponibilità di posti»
Il problema è sempre quello: le famose classi-pollaio che, oltre al rischio per la sicurezza degli studenti, hanno portato ad una diminuzione del servizio istruzione a causa dei tagli agli organici del personale docente. A questo si aggiunge il problema della dignità, qualità e continuità didattica degli alunni diversamente abili. Nella nostra città sono 53 le cattedre che compongono l’organico di fatto su sostegno delle scuole superiori, così a soli pochissimi alunni con gravi handicap sarà garantito un rapporto individualizzato con il docente.
«Solo 4 posti, su 78 messi in ruolo per il sostegno in Sicilia, sono stati destinati alla provincia di Caltanissetta – ci ha riferito Caci –. Il numero insufficiente di docenti dedicati al sostegno resta uno dei punti deboli con cui dovrà fare i conti il nuovo anno scolastico. Adesso stiamo assegnando posti in deroga, tramite sentenza al Tar a cui hanno fatto ricorso i genitori per far valere i diritti di integrazione scolastica dei figli con gravi handicap, privati di un rapporto 1 a 1 con il docente».
Pochi fa il governo ha annunciato l’assunzione di 27mila docenti dedicati a questo servizio per i prossimi tre anni, comprendente l’anno in corso. Per consentire l’assunzione nella prima trance 2013/2014, le operazioni di reclutamento dovranno avvenire entro il ventesimo giorno dall’inizio delle lezioni. Il pacchetto di misure previste dal ministro dell’Istruzione Maria Grazia Carrozza, regola anche le nuove procedure di accertamento dell’handicap, fenomeno in aumento. I posti da assegnare alla nostra Regione per quest’anno saranno 528, ancora da stabilire la distribuzione nelle nove province siciliane. «Se si tratta di distribuzione asettica da influenze politiche alla nostra provincia andrebbero circa 15 cattedre a tempo indeterminato» ha aggiunto Emanuele Caci. I sindacati riconoscono l’inversione di tendenza rispetto al passato, anche se le risorse continuano ad essere scarse.
«Le criticità nella scuola sono in aumento – ha detto Rocco Trainiti, della Flc-Cgil di Gela –. Abbiamo fatto in modo di convincere il governo che sarebbe stato necessario un piano di stabilizzazione triennale dei docenti di sostegno, che c’è stato con la legge del 12 settembre scorso. C’è un impegno di portare ad organico di diritto, un organico di fatto che annualmente viene dato a supplenza. Le nuove assunzioni sul sostegno sono sicuramente un fattore positivo, le assunzioni avverranno al 50% per i candidati presenti nelle graduatorie dei concorsi ordinari, anche quelle del recente concorsone, e al 50% per i candidati delle graduatorie ad esaurimento, così come stabilito dalla legge 124/2000».
In questo modo i docenti saranno selezionati mediante scorrimento delle graduatorie dei concorsi e andranno a coprire anche quelle disponibilità che fino a quest’anno erano state impiegate per i posti assegnati in deroga, in questo modo però i precari storici che non si trovano nei primi posti delle graduatorie ad esaurimento rischiano di non lavorare più, in quanto l’aumento di posti in organico di diritto precluderà il consueto aumento di posti organici di fatto, che non sarà più necessario.
«Queste – ha commentato Emanuele Caci – sono le contraddizioni all’italiana, dove tutto si decide in fretta e furia Il recente concorso a cattedra, è stato atteso per quindici anni, ma le sue pratiche ancora non sono state espletate e in molte regioni, come la Sicilia, le graduatorie non sono ancora pronte, ciò significa dilatare l’attesa dei vincitori di un altro anno ancora. Inoltre in alcune classi di concorso non vi sono nemmeno disponibilità di posti, come nella A038 cioè Fisica, c’è solo un posto in tutta la Sicilia, intanto però il governo ha pagato una commissione, composta da più docenti, per valutare centinaia di candidati. Il concorso era giustificabile solo per un numero di posti superiore a 10»
Il nuovo anno scolastico non inizia certo nei modi migliori e per i docenti i problemi da affrontare sono sempre maggiori. È doveroso aprire le porte della scuola ad energie fresche, ma lo è altrettanto valorizzare l’esperienza di insegnamento concretamente vissuta, questo è il principio che dovrebbe essere seguito. Su questo sono d’accordo i due sindacalisti che abbiamo sentito. L’obiettivo perseguito dai sindacati è quello dello svuotamento delle graduatorie permanenti, per garantire chi da anni ha speso le proprie energie per la scuola, non dimenticando i neo abilitati, che devono avere davanti una strada per iniziare il loro percorso lavorativo, e i nuovi laureati (si tratta di 67000 unità) che devono ancora conseguire l’abilitazione.
Autore : Filippa Antinoro
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