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notizia del 21/12/2003 messa in rete alle 20:56:30
Babbo Natale non dimentichi Gela!
Gesù è morto, Marx è morto, e anch’io non mi sento troppo bene. Non sto scherzando: ho preso in prestito la celebre frase di Woody Allen perché siamo a ridosso del Natale e mi sento particolarmente preoccupato per la situazione economica che sta vivendo Gela.
Come di consueto (ogni tanto è bene indulgere alla normalità) provo a fare una lista delle cose che vorrei trovare sotto l’albero di Natale per un 2004 migliore. In primo luogo mi piacerebbe che gli agricoltori ricevessero subito i contributi per potere riprendere il lavoro garantendo la giusta remunerazione alle proprie famiglie. In un pacco vorrei trovare un po’ di buon senso da regalare al Gip del Tribunale di Gela per permettergli di dissequestrare i serbatoi necessari alla ripresa dell’attività al petrolchimico.
Ma un altro pacco, ben più grande, toccherebbe ai dirigenti del petrolchimico, con l’auspicio che possano decidersi a rispettare l’ambiente secondo le norme e con la speranza che gli enormi profitti che provengono dallo stabilimento di Gela vengano utilizzati, una buona volta, per lenire le sofferenze e i disagi dei lavoratori, che in tutta questa grottesca faccenda non hanno colpe.
E ancora, sotto l’albero dei gelesi, vorrei trovare, a fronte di un Natale che si prospetta in tono minore e con pochi soldi da spendere, la fiducia che, prima o poi, qualcosa dovrà pure cambiare: che dai rubinetti uscirà acqua veramente potabile e in quantità sufficiente, che i prezzi dei prodotti alimentari torneranno a livelli accettabili, che la viabilità cittadina diventerà più snella e sarà possibile parcheggiare con facilità, che le banche presenti a Gela si abitueranno a dare fiducia ai nuovi imprenditori sulla base dei progetti (come avviene al Nord) e non sulla base di ciò che già possiedono, che si smetterà di dare fuoco a portoni e autovetture per ogni futile motivo.
Ma sotto l’albero dei gelesi, a mio avviso, il pacco più grande dovrebbe recare la scritta “Gela Provincia”, aspirazione ormai quasi secolare e che rischia di rimanere tale. L’ultimo numero del settimanale “Panorama” portava ben quattro pagine pubblicitarie sulla Sicilia, a cura dell’Assessorato Regionale alla Cooperazione: ebbene, non solo non c’era alcuna traccia dell’esistenza di Gela, ma si citava, per le ceramiche, Caltagirone, “città in predicato di divenire capoluogo di provincia”. Tutto questo nel silenzio colpevole di tutte, e dico tutte, le forze politiche, i deputati regionali, l’amministrazione comunale, le forze sociali. Tutti impegnati a cucinare la legalità in tutte le salse, ma nessuno seriamente impegnato a lavorare per un progetto, quello di Gela provincia, che convoglierebbe nuovi finanziamenti, permetterebbe la realizzazione di nuovi uffici pubblici, consentirebbe la creazione di centinaia di nuovi posti di lavoro.
Mi piacerebbe uno scatto di orgoglio da parte di Gela e dei gelesi: orgoglio per quella che è stata la nostra grande storia passata, orgoglio per ciò che oggi rappresentiamo in Sicilia per popolazione, per incidenza industriale, per economia agricola. Uno scatto d’orgoglio: è chiedere troppo sotto l’albero di Natale?
Autore : Giulio Cordaro
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