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notizia del 09/10/2006 messa in rete alle 20:49:13
All’Asi si cambia, Pisano presidente
E’ Giuseppe Pisano, 38 anni, il neo presidente dell’Asi. Lo ha eletto l’assemblea generale dei soci del Consorzio con 17 voti contro gli 11 voti ottenuti dall’uscente Rossano Gennuso .
Alla votazione, che è avvenuta a scrutinio segreto, hanno partecipato in 28, assente il rappresentante del Comune di Niscemi Francesco Perrone.
L’elezione di Pisano giunge inaspettata anche se negli ultimi giorni era nell’aria che la sua candidatura poteva risultare vincente qualora alcune cose avrebbero quadrato all’ultimo momento. Evidentemente lo scarto di 6 voti è stato il risultato di un lavoro dietro le quinte che ha preso piede nella tarda mattinata di mercoledì. Pisano era stato designato dal sindaco Crocetta. Era stato Crocetta ad affermare pubblicamente che un componente sarebbe andato all’opposizione di centro destra. Decisione che è maturata la scorsa settimana e che ha creato non poco imbarazzo sia tra il centro sinistra che tra il centro destra. Quella della nomina di Pisano è stata la buona occasione per far ricompattare la casa delle libertà. Ma la chiave di lettura dell’elezione di Pisano è di difficile interpretazione. Quella più logica è che essa sia avvenuta in forma trasversale. Le componenti di centro destra non avevano i numeri per ottenere il successo. E allora nel segreto dell’urna alcune componenti del centro sinistra hanno votato trasversalmente per il candidato Pisano. Deve essere successo qualcosa cui siamo spesso abituati nella nostra città. Accordi sotterranei in cambio di qualcos’altro. Tu fai una cosa a me ed io faccio una cosa a te. Si tratta di indiscrezioni che vanno prese con le pinze. Qualcuno afferma che le aperture di Pisano fatte verso imprenditori e sindacati per il rilancio del territorio durante l’assemblea prima del voto, devono aver fatto presa rispetto alla relazione presentata dal presidente uscente. E’ certo che da parte delle parti sociali e sindacali si pensava da tempo ad un rinnovamento e ad un ricambio generazionale nella guida dell’Asi. Però tutto lasciava presagire che l’architetto Gennuso avrebbe fatto il tris. D’altro canto pur tra le difficoltà emerse nell’ultimo anno della sua presidenza, aveva dato prova di impegno prendendo di petto ogni circostanza avversa che si veniva a presentare, non ultima la questione delle aree da assegnare, quella dei vincoli e quella relativa ai lavoratori precari e le figure apicali. Questioni grandi e piccole che nel complesso hanno finito con l’ingessare ogni iniziativa tendente a trovare soluzioni concertate. Gennuso ha goduto sempre fama di abile mediatore e spesso ha risolto con equilibrio ogni problema, sia tecnico che politico nel senso più ampio del termine. Il suo grande merito è stato quello di avere dato nuovo impulso alla zona industriale, un nuovo modo di affrontare le problematiche connesse allo sviluppo del territorio, ma spesso ha dovuto fare i conti con una Regione avversa che ha giocato un brutto tiro al territorio imponendo i vincoli Sic e Zps restringendo ogni campo d’azione e limitando la quantità delle aree dove avrebbero dovuto insediarsi nuove imprese. Fatti che durante la sua gestione sono stati presi di petto con viaggi a Palermo e con la mobilitazione della politica ma che di fatto non hanno sortito alcun effetto positivo. Risultato: alcune imprese per non perdere il finanziamento hanno dovuto abbandonare Gela e insediarsi altrove. Di chi la colpa? Non certo del presidente Gennuso che si è adoperato oltre ogni limite.
Adesso il neo presidente avrà la strada tutta in salita dovendo prestare attenzione ai problemi strutturali e di crescita dell’Asi, ma anche a quelli interni. Pisano quando ha deciso di candidarsi sapeva cosa avrebbe trovato. Ma lui è abituato a navigare tra situazioni torbide, ma da buon manager e tecnico – come ama definirsi in quanto non si ritiene un politico – ha sempre la ricetta pronta che passa attraverso il coinvolgimento delle parti, attraverso la concertazione che lui ritiene l’unico e più valido strumento di democrazia e di compartecipazione che porta sempre a dei risultati.
“In questi ultimi giorni, non appena sono stato nominato ed ho deciso di candidarmi, ho passato in ricognizione tutti i problemi sul tappeto esistenti all’Asi – ha affermato il neopresidente – e li ho anche approfonditi. Ho notato che da un po’ di anni c’è una stasi relativa ai vincoli ma anche di altra natura e mi voglio riferire alla vita interna dove ci sono tuttora delle tensioni. Credo che ci siano state molte occasioni perse, come Gela sviluppo, la sovvenzione globale ecc.. Riguardo poi all’Asi in presenza di finanziamenti è mancata una seria programmazione degli interventi. Ma questa è una abitudine italiana non solo gelese. Oggi con i vincoli dell’Unione siamo costretti programmare altrimenti si perde terreno e si rimane tagliati fuori dall’Europa. Adesso è necessaria una politica di rilancio. Bisogna riconsiderare l’Asi nella sua globalità affinché generi valore.
Abbiamo poche imprese, pochi servizi e assistenza alle imprese. Nell’era della globalizzazione bisogna imparare ad essere competitivi. Parlerò con le parti sociali per stilare assieme un programma per il rilancio dell’Asi. Occorrerà definire le cose che si vogliono fare, le reali problematiche e le reali prospettive. Certo si è fatto tanto, ma resta ancora molto da fare per attrarre investimenti ed accaparrarsi finanziamenti regionali ed europei. Quello che adesso mi sono assunto è un impegno enorme e con grande responsabilità ci accingiamo a questa sfida sapendo che ci attende un duro lavoro e non si può non partire dal superamento di quelle che sono le logiche di appartenenza politica per andare oltre. Io più volte ho detto in queste ore che occorre fare sistema, riprendere la concertazione. E’ il sistema che fa la differenza rispetto alle singole posizioni. Gela soffre maledettamente di questa esigenza. Devo ringraziare tutta la Casa delle libertà che ha fatto quadrato sul mio nome. Non c’è dubbio che abbiamo iniziato un rapporto ed una relazione importante con i comuni di centro destra rappresentati in assemblea e poi abbiamo cercato tutti di superare gli schieramenti basandoci sulle cose da fare. C’è una grande voglia di cambiamento ed io di questo mi faccio interprete. Il ricambio fa bene perché porta nuovi stimoli e nuove motivazioni. L’interazione con il governo regionale è fondamentale ed io ho buoni rapporti con tanti esponenti del governo regionale. La concertazione sarà il metodo principale cui ci informeremo nel nostro percorso”.
Autore : Nello Lombardo
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