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notizia del 31/01/2009 messa in rete alle 20:37:26
Strade in rosa anche a Gela
L’iniziativa è partita da un gruppo di consiglieri al Palazzo Vecchio di Firenze e subito è scoppiata una piccola “rivoluzione” in tutte e dieci province della Toscana, contagiando anche le altre regioni d’Italia.
E cioè nei vari uffici comunali di toponomastica delle città italiane i nomi femminili sono stati fino ad oggi esclusi: le vie, le piazze, i rioni, le contrade ed altro, sono denominati con nomi maschili. Difficilmente si legge il nome di una donna.
Naturalmente è stata una femminista che ha messo avanti la proposta, a Firenze, e da un po’ di tempo a questa parte alcuni Comuni italiani stanno provvedendo a denominare d buon grado qualche via con dei nomi femminili e cioè creare strade in rosa.
Anche il Comune di Gela potrebbe fare altrettanto. Nella nostra città c’è soltanto una contrada denominata “Femmina morta”, una denominazione vaga, di cui oggi manca la storia, o la leggenda. Abbiamo la via Garibaldi, ma non c’è specificato se è dedicata a Giuseppe, o ad Anita. Soltanto una chiesa è dedicata a una donna: Santa Lucia. E’ giusto che una via, o una piazza venga dedicata a una personalità femminile che rappresenti la memoria nel territorio. E a Gela abbiamo avuto donne scrittrici, professioniste illustri, donne benefattrici, ottime consiglieri comunali, insomma donne che hanno avuto una forte personalità e titoli e che si sono conquistate dello spazio.
E’ giusto che anche nel nostro consiglio comunale si levi una voce in tal senso per far varare dall’ufficio di toponomastica del Comune le cosiddette quote rosa stradali, la parità nelle targhe per quelle donne che si sono distinte nella nostra tormentata citàà, ricca di storia, per colmare questo squilibrio.
In America – come abbiamo letto sui giornali – fino allo scorso anno i devastanti tornado venivano battezzati con nomi femminili. E’ stato un gruppo di femministe americane a lamentare tale eccessiva concessione, rivolgendosi alle competenti autorità. Vennero accontentate: oggi alcuni tornado hanno nomi maschili.
Considerato che in Italia è in vigore la pari opportunità, possiamo anche applicarla, con un po’ di buona volontà, per la denominazione di alcune vie cittadine: le donne propongono a buon diritto le quote rosa per le vie delle città. Del resto, il mondo è anche delle donne e – ricordiamoci – che sono la metà del cielo.
Autore : Gino Alabiso
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