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Corriere di Gela | Conclusa la stagione estiva, il bilancio della Capitaneria di porto
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notizia del 06/10/2013 messa in rete alle 20:23:23

Conclusa la stagione estiva, il bilancio della Capitaneria di porto

«Il nostro operato in questa stagione estiva appena trascorsa è stato tutto di prevenzione, e non abbiamo puntato solo a raggiungere risultati numerici con repressione di comportamenti illeciti o sanzioni». È questo che ha voluto sottolineare il comandante della Capitaneria di porto di Gela Emiddio Greco, durante la conferenza stampa che si è tenuta giovedì scorso nella sala riunione della sede gelese, per descrivere le varie fasi dell’operazione Mare sicuro 2013, conclutasi in tutto il territorio nazionale il 20 settembre scorso.

«Lavoriamo giornalmente – ha detto il comandante – al servizio di quelle utenze del mare che vanno da marittimi ai naviganti, dalle imprese che operano in ambito portuale ai bagnanti e pescatori. Una delle iniziative che il Ministero dei trasporti e delle infrastrutture ha voluto e che abbiamo attivato a Gela è stata l’apertura degli uffici durante le ore serali e nei weekend da metà luglio per un mese, per dare risposte a tutti gli utenti del mare. I cittadini si sono spesso rivoli a noi per accertarsi della non pericolosità del mare».

L’altra novità riguarda l’istituzione del numero blu 1530 (soccorso in mare): sono stati quattro i soccorsi prestati, tutti andati a buon fine. Ogni chiamata è stata immediatamente seguita dall’impiego di moto vedette attive 24 ore su 24. Già nei mesi precedenti l’estate il personale dipendente della locale Guardia costiera ha tenuto conferenze nelle scuole di ogni ordine e grado per sensibilizzare gli studenti ad un uso corretto del mare. Inoltre si è puntato su un uso corretto del pescato, quindi anche una sensibilizzazione di una sana alimentazione derivante dalla pesca.

«Abbiamo girato per pescherie e ristoranti della città per controllare la tracciabilità e l’etichettatura del pesce – ci ha riferito Greco – anche per comprenderne la provenienza e il rispetto della catena del freddo. Solo due ristoranti e due pescherie hanno violato le regole. Anche se la nostra città non vanta una vocazione naturale per le attività legate al mare, tutti i pescatori e le loro imbarcazioni sono iscritti nei registri marittimi della Capitaneria e sono sottoposti ad un controllo attraverso un sistema satellitare per permettere di conoscere dove il pesce viene pescato, il tutto a tutela dell’ecosistema e del consumatore finale»

Al Corpo è affidata anche la gestione del sistema punti per le licenze di pesca e per i comandanti di pescherecci, i punti vengono assegnati nel caso in cui venga accertato un comportamento illecito, che in base alla gravità può portare al ritiro della licenza.

Un’altra novità ha riguardato il bollino blu, attestati di regolarità delle dotazioni di sicurezza sulle unità di diporto, che viene rilasciata al natante a seguito di un’ispezione e che evita controlli ripetuti da diverse autorità marittime. Il vantaggio è quello di ottimizzare i controlli, magari destinati maggiormente alle moto d’acqua che per la loro velocità possono recare danno ai bagnanti. In tutto sono stati rilasciati 31 bollini su 170 controlli di imbarcazioni e natanti. La convenzione con la Soprintendenza per beni culturali e ambientali del mare ha permesso anche quest’anno la tutela di tutti quei beni di interesse storico e archeologico. «In contrada Bulala – ha commentato il comandante – sono state fatte di recente importanti scoperte archeologiche, grazie a Franco Cassarino, presidente dell’associazione Mare Nostrum, incaricato dalla Soprintendenza di Palermo e in collaborazione della nostra Capitaneria. Si è trattato di anfore di età greco e romana che sono state restituite al museo archeologico della nostra città»

In merito all’operazione Mare sicuro, il personale della capitaneria ha eseguito 460 controlli che hanno portato a cinque sanzioni elevate, ad un sequestro amministrativo e ad una notizia di reato. Cinquanta invece le persone impiegate tra terra e mare. La maggior parte delle infrazioni sono riscontrabile in materia di codice della navigazione e di violazione di ordinanza di sicurezza balneare. Le recenti operazioni di dragaggio del porto rifugio su autorizzazione della Regione, del Ministero dell’ambiente e del Genio civile, hanno destato non poche polemiche da parte dei bagnanti per lo sversamento della sabbia a ridosso del litorale in cui qualcuno fa ancora il bagno.

«I lavori –ha aggiunto Greco – stanno proseguendo nella norma e ciò permetterà ai dispositivi marittimi di meglio muoversi in quell’angolo di mare, ma si è richiesto l’intervento della Guardia costiera , nel ritrovamento di chiazze marroni nella sabbia. Noi abbiamo contattato l’Arpa e l’Asp per rivelare l’eventuale presenza di sostanze nocive, di cui non abbiamo competenza»

Vista la recente strage di immigrati a Lampedusa non si poteva evitare una domanda in merito al possibile intervento della nostra capitaneria.

«Gela – ha concluso Greco – è inserita nel servizio di vigilanza nazionale Ucg (Unità costiere di guardia) che ha facoltà di richiedere, in caso di necessità il concorso di mezzi navali, e più volte siamo stati allertati per dare manforte ai colleghi»


Autore : Filippa Antinoro

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