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notizia del 27/05/2012 messa in rete alle 20:20:23
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La personalità depressiva
La personalità depressiva cerca la giusta misura delle cose della vita, come dicevano i Romani “in medio stat virtus”. Si fa carico solo delle cose che può gestire, il resto lo lascia per impossibilità pratica, per carenza di forze fisiche e mentali. Il suo obiettivo è il centro, ma è in grado di gioire di brevi oscillazioni del tono dell’umore verso l’alto, e di uno spazio allargato. Ciò che gli può sembrare piccolo e pratico, alla lunga gli appare grande, immenso, impraticabile, e preso dal terrore è costretto a tornare sui suoi passi. Allora comincia un percorso psicologico di mezzitoni, di ovattamento, di silenzi, dove apprezza la buona musica, la lentezza dei movimenti. Soffre il freddo, ha sempre freddo, e cercando il calore si copre, e la sua mente insegue ogni stratagemma per trovare il calore. Sogna un luogo caldo, e degli amici fidati.
Vive con gli amici, essendo essenzialmente un animale sociale e socievole, la sua mente funziona alla perfezione nel gruppo fidato, ed è felice, leggero. l suo nemico è la solitudine, nella solitudine la sua mente soffre, non avendo un rimando positivo e rafforzativo, va in ansia e rischia la paranoia. Il sole e la luce lo riempiono, lo nutrono, ma senza eccedere, la troppa luce alla lunga lo acceca, ed il sole lo brucia. Il suo ideale è la via di mezzo, il senso delle proporzioni, che gli da conforto e tranquillità.
Se arriva primo è felice, ma se arriva secondo è contento lo stesso, apprezza gli sforzi propri e degli altri, ogni possibile contributo ad una causa, ognuno secondo le proprie capacità, e tutti insieme in coro, i vari colori dell’arcobaleno. Personalità sensibile, romantica , sentimentale, sognatrice, ama i fiori, le poesie, i profumi della natura, la musica soft. Può essere nostalgico, ma senza eccedere, perché poi lo prende la tristezza, e il mondo troppo grande lo fa sentire piccolo e debole. Cerca gli affetti di una vita intera, gli amici di infanzia, i ricordi di adolescente, senza i quali vive la perdita, il sentimento della perdita, e non può essere felice. Ama lo studio , la conoscenza, e può essere un grande filosofo e pensatore, ma non è il suo primario obbiettivo, e se tutto questo dovesse essere troppo costoso ritorna agli affetti sicuri.
Un pò oscillante, negli affetti e nella gestione degli spazi, non lascerebbe mai nessuno e dopo una prima fase di terrore, tende a recuperare i vari rapporti. Se si scompensa diventa depresso, vive il vuoto e l’abbandono, una tristezza indicibile ed insopportabile, alla ricerca della pace interiore, la morte gli appare una liberazione dal fardello della esistenza. Personalità mite, un po “vivi e lascia vivere”, non ama controllare gli altri, e può diventare preda di personalità più forti e controllanti, ma alla lunga si stanca di essere controllato, e riporta le cose al centro, le piccole cose della vita. Capace di grandi generosità, si aspetta un mondo altrettanto generoso, che a volte lo delude, ed infine coltiva il senso religioso della vita e dell’amore.
Autore : Francesco Lauria - medico chirurgo,specialista in Psichiatria
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