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notizia del 06/10/2013 messa in rete alle 20:15:55
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Vicenda Timpanelli: complotto!
«Se i magistrati sospettano che Biagio Tribulato possa essere l’esecutore mi chiedo quale possa essere il movente e chi il mandante, dato che io non ho mai avuto rapporti con l’accusato». È questo che Domenico Timpanelli (nella foto), l’insegnante e tour operator gelese finito nei guai per un errore giudiziario, ha ripetuto più volte durante la conferenza stampa che si è tenuta mercoledì scorso nella sede della sua società turistica e subito dopo l’udienza in cui lo stesso imputato Biagio Tribulato, accusato di calunnia e simulazione di reato, non si è presentato, a causa di una lombosciatalgia.
«Il Gip Veronica Vaccaro, su richiesta del Pm Silvia Benetti, ha dichiarato l’imputato contumace – ha riferito Timpanelli – in quanto la lombosciatalgia dalla certificazione medica non risultava invalidante, in questo modo io mi sono potuto costituire parte civile e il processo è stato rinviato al 20 novembre prossimo».
L’insegnante gelese, è risultato evidentemente provato da una vicenda piena di anomalie, iniziata circa un anno e mezzo fa e che lo ha privato del lavoro e della dignità. Arrestato il 27 aprile scorso perché la guardia di finanza di Gela, coordinata dal tenente Paolo Salemi, su segnalazione di Tribulato, durante la notte precedente, aveva rinvenuto nel passaruota dell’automobile del maestro, una Peugeout 308 parcheggiata nei pressi della sua abitazione di via Sabbioncello nel quartiere Macchitella, circo mezzo chilo di hashish e cinque grammi di cocaina. Timpanelli sarebbe stato incastrato per impedirgli di incassare il 30 aprile successivo un assegno da 250 mila euro, rilasciatogli dall’operatore finanziario della Allianz assicurazione, Vincenzo Acciaro, a garanzia di un investimento che per l’insegnante col tempo si sarebbe rivelato una truffa.
L’assegno in seguito risulterà scoperto, ma il promoter lo accuserà di usura. Timpanelli per quel reato trascorse diciotto giorni in carcere, seguiti da 22 giorni di domiciliari e la restituzione dell’assegno. Nel provvedimento il gip Lirio Conti aveva ritenuto sussistenti dati e elementi che concorrevano a suffragare la tesi di complotto. Le indagini avevano permesso di accertare che quella droga poteva averla collocata chiunque e che c’erano dei soggetti che avevano interessi affinchè Timpanelli non incassasse la somma dell’assegno.
«Abbiamo oggi la certezza – ha detto Timpanelli – che Biagio Tribulato, nonostante abbia negato durante l’interrogatorio che lo ha rinviato a giudizio, alle tre della notte precedente il mio arresto, si trovasse a Macchitella. Dalla cella risulta che fosse nel settore 9, che comprende la via Sabbioncello, in cui avevo sostato la mia auto, e alle quattro e dieci già si trovava sulla strada per Lentini. Mi chiedo cosa fosse venuto a fare. Questo è un indizio importante, anche se non si tratta di una prova. Avevo conosciuto il Tribulato grazie ad Acciaro, che me lo aveva presentato come un suo collega promoter della stessa compagnia assicurativa, con sede a Lentini, ma i miei rapporti sono stati esclusivamente con il promoter gelese. In seguito, tramite indagini della magistratura ho scoperto che Tribulato aveva rapporti con il clan dei Cappello e con il tenente Salemi, di cui è stato confidente»
Una relazione tra i tre soggetti che risulta ancora poco chiara. Come ricca di contraddizione si rivela l’operazione di perquisizione eseguita quella notte dalla guardia di finanza.
«Non considero – ha commentato Timpanellli –le monete romane comprate su ebay, che il tenente Salemi ha preso senza prove d’acquisto e che mi hanno comportato una denuncia come sottrazione di beni archeologici falsamente definiti di grande valore commerciale, procedimento ormai archiviato. Ma le maggiori stranezze sono emerse durante la perquisizione della mia auto, avvenuta per ben due volte. La prima volta la Peugeout era posteggiata vicino al bordo del marciapiedi e poi, mi è stato chiesto di spostarla al centro della strada, perche il cane antidroga poteva confondersi con i fiorellini. In entrambi i casi non è stato trovato niente. Poi non avendo nulla da temere, mi sono spostato con il mio avvocato, ciò mi era stato permesso perché la perquisizione era finita, ma quando mi ritrovai con le spalle girate, un finanziere mi ha richiamato per farmi vedere che aveva estratto un pacco di droga da dietro la ruota della mia auto. Il finanziere, che poi alla fine del duemiladodici è morto di infarto, teneva il pacco senza guanti di protezione, inoltre gli altri finanzieri erano un po’ distanti dall’auto, ma alla fine tutti hanno firmato la documentazione».
Dalle indagine della magistratura risulta che la notte del sequestro ben tredici telefonate risultano in entrate e in uscita tra il tenente Salemi, trasferito poi da Gela, e Biagio Tribulato, e venticinque sono stati i contatti telefonici tra il Tribulato e lo stesso Acciaro. Resta ancora da chiarire anche l’incontro avvenuto venti giorni prima, di sabato Santo, in un bar del centro di Avola, città di Salemi, tra lo stesso tenente, Tribulato e Acciaro. Intanto lo scorso aprile il Pm Silvia Benetti ha chiesto l’archiviazione nei confronti di Timpanelli in quanto è emersa la sua estraneità al fatto di detenzione di droga, come è stato archiviato il reato di usura.
«Devo ringraziare – ha sottolineato Timpanelli – i magistrati che si sono resi conto degli errori enormi emersi durante le operazione di Pg. Devo ringraziare la dott.ssa Benetti, che ha chiesto l’archiviazione del caso, altrimenti avrei rischiato di trascorrere tanti anni in carcere da innocente. Il danno che ho subito è enorme. La carcerazione ha portato all’annullamento di alcune commesse da parte dei francesi e di un operatore canadese, che ha comportato alla società Touriscom srl, di cui sono socio, gravi danni economici. Una società che fino ad allora fatturava un milione di euro l’anno. Il 5 ottobre prossimo mi trasferirò per alcuni mesi in America per riprendere i contatti con gli operatori turistici. Rimpiango il tempo in cui ero nel silenzio di tutti, ero tranquillo e lavoravo bene».
Attualmente nessuna imputazione risulta nei confronti del tenente Salemi e di Vincenzo Acciaro, però i due continueranno ad essere ascoltati durante le successive fasi del processo, che potrebbe avere, stando alla dichiarazione dell’avvocato di fiducia di Tribulato, Giovanna Cassarà, forme alternative quello ordinario.
Autore : Filippa Antinoro
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