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notizia del 01/05/2006 messa in rete alle 20:05:28
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Presentato il libro del sindaco Crocetta scritto a quattro mani con Sergio Nigrelli
Doveva essere Don Luigi Ciotti a presentare il suo libro mercoledì 26 aprile presso l’aula magna dell’Istituto tecnico commerciale. Purtroppo un luttuoso evento occorso ad un suo collaboratore lo ha bloccato a Torino. Nonostante tutto la folta platea di gente che conta e gente comune ha potuto ascoltarlo lo stesso, tramite la voce di Biagio Pardo che ha letto uno stralcio di un suo corsivo inserito nel libro del primo cittadino. “Rosario Crocetta – dice Don Luigi Ciotti – è un sindaco fuori dal comune. Per la sua fantasia e creatività riesce ad intercettare i bisogni che emergono dalla strada e ad ascoltare la gente, sempre a pagare di persona quando è in gioco la giustizia… è diventato il simbolo di questa città; ha saputo dare corpo e visibilità a tanti cittadini con un profondo desiderio di cambiamento e di giustizia. Uomo del dialogo e della pratica, ma che – convinto comunista e cristiano – parte sempre da un solido fondamento di valori e di fede. “Il comunismo non ci sarebbe mai stato – ama spesso dire crocetta – se non ci fosse stato il cristianesimo”. E’ di uomini così che abbiamo tutti bisogno. E’ stato un intercalare di applausi lunghissimi che hanno accompagnato quella lettura che tutti abbiamo gustato perché in essa si rispecchia tutta l’azione amministrativa e politica di un uomo che per sua volontà ha deciso di servire “la città più bella del mondo: Gela. E’ stata la giornata del trionfo e dell’esaltazione di un personaggio che in tutta Italia è ammirato per le sue scelte coraggiose di libertà e di democrazia. Nell’auditorium erano tanti i cittadini presenti e di tutte le estrazioni sociali ed erano tutti lì per lui. Anche se le poltroncine erano esaurite, le file laterali erano piene zeppe di gente. Confusa tra le tante abbiamo anche intravistato Anna La Rosa conduttrice del programma Rai “Telecamere”.
E quando anche Crocetta se n’è accorto, l’ha menzionata e lei, dopo essersi alzata tra gli applausi del pubblico, si è limitata a dire: “Te l’avevo detto Rosario che sarei venuta. La promessa è un debito”. Scambio di convenevoli che per Rosario Crocetta non sono formalismi di maniera, ma attestati di stima autentici. Di lì a poco è giunto persino il suo amico Peppe Lumia, Vice presidente della Com-missione nazionale antimafia. Per essere presenti alla cerimonia di presentazione del libro il cui titolo è Io ci credo, un titolo che è un atto di fede ma non solo, c’erano personalità di tutto rilievo. Ne citiamo solo alcuni perché farne un elenco occuperebbe l’intero nostro servizio. Ci limitiamo a ricordare solo quelli che più direttamente si sono trovati fianco a fianco con Crocetta per motivi d’Istituto. Proveniente da Agrigento dove dirige la questura, ha fatto una scappata il Questore Antonio Malafarina che ha diretto per più di cinque anni il Commissariato di Polizia di Gela lavorando spesso fianco a fianco col sindaco. Nelle prime file dei posti c’erano i più alti vertici della Guardia di Finanza, dei carabinieri e della Polizia di Stato, l’ing. Giacomo Rispoli presidente della Raffineria di Gela. amministratori comunali, dirigenti d’azienda, professionisti, sindacalisti. Da Niscemi dove assolve il suo ufficio è venuto il commissario straordinario.
Presente anche il presidente della Provincia regionale Filippo Collura. Al tavolo della presidenza, accanto a Crocetta sedevano i responsabili della Fondazione Caponnetto, nonna Betta Caponnetto (vedova del compianto Antonino), il coautore del libro Sergio Nigrelli, ma anche Chicco Alfano, il giovane figlio del giornalista Beppe Alfano ucciso dalla mafia dei colletti bianchi a Barcellona Pozzo di Gotto. Tutti hanno preso la parola in parte per parlare di Crocetta e delle sue iniziative dirompenti ma anche per rappresentare la realtà che vivono come protagonisti del movimento che guidano
Toccanti le parole di Nonna Betta che ha associato l’azione del nostro primo cittadino a quella svolta dal giudice Caponnetto. Anche questo servitore dello Stato, come lo è Crocetta in quanto sindaco di Gela, credeva in ciò che faceva. Inoltre quando Chicco Alfano ha affermato di essere tornato a Barcellona, dopo che gli era stato consigliato di andare via con la famiglia per qualche tempo, per continuare la lotta intrapresa da suo padre con le denunce dei mafiosi, scroscianti applausi lo hanno interrotto quasi a sottolineare il grande coraggio del giovane che ha concluso il suo intervento invitando tutti i cittadini di Gela a non lasciar solo il sindaco nelle sue lotte quotidiane.
Ad aprire la cerimonia è stato il preside dell’Istituto commerciale prof. Filippo Ballarino. Le conclusioni sono state tratte da Rosario Crocetta che si è detto subito imbarazzato a dovere parlare di sé. Preannunciando che sarebbe stato breve nel suo intervento ha ricordato come è nato il suo libro, e l’idea di scriverlo a due mani assieme al giornalista di repubblica Sergio Ni-grelli. “Quando Sergio mi propose di fare insieme questo libro – ha detto Crocetta – io accettai immediatamente perché conosco il suo rigore morale e questa sera lo voglio ringraziare per il modo come lui ha trattato queste faccende che mi riguardano, per avere rispettato il mio pensiero, per averlo lealmente rappresentato e riprodotto senza alterazioni, avere mantenuto il linguaggio ed avere in qualche modo dato un ritratto delle cose che rappresentavo”.
Anche Nigrelli ha preso la parola per raccontare come è nata questa idea e i modi come hanno preso vita i vari capitoli.
“Di lui mi aveva sempre colpito la grande onestà intellettuale – ha affermato Nigrelli – la sua grande capacità di comprendere i problemi, sintetizzare, decidere e dare un senso logico ad un ragionamento complessivo. Con mezze frasi ci capivamo. C’era la necessità di rappresentare questa città che è una città tosta, dalle sensazioni ed esperienze forti. Ci incontravamo sabato o domenica. Quindici incontri da giugno fino ad ottobre. Incontri durante i quali si parlava di tutto. Ma c’erano dei giorni in cui lo vedevo al lavoro durante gli incontri con cittadini, commercianti, associazioni, comitati di quartiere. Fatti, questi che mi hanno fatto capire il suo essere sindaco. Il fatto che mi lasciava letteralmente stupito era che partendo da un argomento di carattere generale riusciva a scendere nel particolare trovando un percorso di legalità e dandosi delle soluzioni. Uno di questi capitoli cui sono maggiormente legato è quello che riguarda il mare, la Madonna, la ma-dre. Non va dimenticato il capitolo dedicato alla diversità. Inizialmente non volevo trattare ma è stato Rosario a invogliarmi dicendomi che dobbiamo farlo per un impegno verso tutte quelle persone che a differenza sua che riesce a parlare, questa condizione la vivono in maniera emarginata”.
Il libro Io ci credo Rosario Crocetta lo ha dedicato ai ragazzi e alle ragazze della città più bella del mondo. “a quanti se ne sono andati troppo presto e controvoglia. A quanti ancora vogliono credere che domani ci crederanno ancora, perchè non riusciranno mai a cancellare la nostra voglia di vivere e di sognare. A mia madre. A nonna Betta Caponnetto che ci insegna il valore del dovere quotidiano. A Don D’Amico che mi ha fatto conoscere Cristo. Agli uomini che difendono la mia vita, che Dio li preservi. A Don Luigi parroco del Bronx, il quartiere che vuole si chiami Santa Lucia: lui ci crede.
“Sono felice di aver conosciuto Saro – ha detto nonna Caponnetto – e sono ancora più compiaciuta che da questa amicizia sia nata una collaborazione fattiva e costante che vede la Fondazione e il sindaco Rosario Crocetta impegnati nel fare attecchire il rispetto delle regole prima di tutto nei giovani delle scuole di Gela e poi proseguita con uno proficuo rapporto in varie città d'Italia.
Io ci credo è il sogno straordinario che Saro vuole realizzare per i suoi cittadini: ciò sarà possibile esclusivamente se la sua gente non lo lascerà solo e lo sosterrà con lo stesso suo entusiasmo, amore per la propria città e rispetto per la legalità finalizzati al risveglio degli animi e alla rinascita di Gela e di questa martoriata terra di Sicilia.
E bello battersi contro l'arroganza, l'indifferenza, la complicità. Genitori fieri di poter dare un futuro ai propri figli e, come affermava nonno Nino, che possano vivere e sentire il profumo della libertà e su questi principi, sul rispetto della dignità della persona umana, continuare poi ad essere sentinelle del proprio futuro”.
Autore : Nello Lombardo
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